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W o ITALY. Per un urgente necessario ed epocale ri-orientamento politico-teologico....

La Costituzione della Repubblica Italiana e la "santa alleanza" delle "costituzioni parallele" e della gerarchia cattolico-romana. Una nota di Stefano Rodotà

mercoledì 2 gennaio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Nel linguaggio di troppi politici i riferimenti alle encicliche papali hanno sostituito quelli agli articoli della Costituzione. Nelle parole di altri si rispecchiano una regressione culturale, una corsa alle risposte congiunturali, più che una matura riflessione sui principi che devono guidare l’azione politica. Ci si allontana dal passato senza la lungimiranza di chi sa cogliere il futuro [...]
Che cosa resta della nostra Costituzione
di Stefano Rodotà (la Repubblica, 02 gennaio (...)

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> La Costituzione della Repubblica Italiana e la "santa alleanza" delle "costituzioni parallele" e della gerarchia cattolico-romana. ... LA COSTITUZIONE LETTA E RILETTA (di Alessia Grossi)

giovedì 3 gennaio 2008

La Costituzione letta e riletta

di Alessia Grossi *

La Costituzione della Repubblica italiana compie 60 anni e la virtuale Assemblea Costituente della rete la rilegge su YouTube. Video - spot multimediali. Video - denuncia delle violazioni di quella che in uno dei post Carlo Azeglio Ciampi definisce la sua «Bibbia laica». Analisi degli articoli a confronto. Parodia teatrale e cinematografica. Così sfogliata tra musica e parole che l’hanno rilegata, la Costituzione Italiana «non dimostra» gli anni che ha. A dirlo sono i ragazzi dell’Itis di Fuscaldo (Cs), che hanno realizzato il loro personale spot in occasione dell’anniversario.

Per qualcuno invece, la Costituzione non dimostra gli anni che ha perché « non esiste più» già da tempo. Parola di Leonardo Sciascia. È il post di «croma12», il filmato è un discorso dello scrittore siciliano che parla dello Stato. «Lo Stato per me è la Costituzione - dice Sciascia - e la Costituzione non esiste più. E - aggiunge - non esiste più nel senso tecnico anche». Il video non è datato, si suppone fossero gli anni ’70, e il testo che per i ragazzi del 2007 è ancora giovane per lui - già a ventanni dalla sua pubblicazione - non aveva più senso. La causa del dissolvimento del valore della Carta costituzionale, secondo la tesi citata da Sciascia, ma sostenuta da Mario D’Antonio in un libro uscito in quei giorni - è che l’Italia è entrata «nell’era pre-Montesquieu», e cioè i «tre poteri (legislativo, esecutivo e giuridico, ndr) che dovrebbero essere indipendenti tra loro - denuncia lo scrittore - si sono riunificati nella partitocrazia».

«Crediamo nella somma validità dei principi contenuti nella Carta Costituzionale, ma non pensiamo che questa sia intangibile, e irriformabile a tutti i costi, laddove ciò avvenga in modo responsabile e senza stravolgimenti. Questo significa disapprovare le modifiche fatte a colpi di maggioranza, ma anche insistere affinché si creino le condizioni per una revisione della Costituzione il più possibile armonica, partecipata e condivisa», postato da Coalizione Generazionale. Lo scopo del video è quello di pubblicizzare l’idea della formazione di una nuova Assemblea Costituente, «alla quale contribuiscano anche i rappresentanti delle nuove generazioni». Motivo in più perché si rinnovi così «quello spirito costituente e quel sentimento di impegno civile che furono alla base della nostra Repubblica».

«La Costituzione siamo noi». Ed ecco come la rappresentano i giovani teatranti di un laboratorio attoriale. In scena gli articoli della Carta scritta nel ’47. Il patto con il pubblico prevede che si accetti la pre-datazione dello spettacolo. Il primo attore è un Re, ma «povero re» quando deve stracciare il suo Statuto Albertino all’ingresso del primo articolo della Costituzione. «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Articolo 4: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto». Il Re chiede: «Questo è l’articolo 4?». Dal pubblico si alza un coro di sì. «Il lavoro? Due volte? In due articoli diversi?- chiede stupito sua maestà l’attore che commenta - fammi capire, siete condannati a spezzarvi la schiena».

Dal teatro al cinema, il cortometraggio successivo monta gli articoli con gli eventi che li hanno violati. Primo, l’articolo 12: «La bandiera della Repubblica italiana è il tricolore verde bianco e rosso». E qui entra in scena Umberto Bossi: «Bandiera verde e cuore coraggioso» dice che questi sono i simboli della sua Nazione. Ma il montaggio mette insieme ben altre violazioni. Dalle lesioni alle persone fisiche con le immagini del G8 di Genova a quelle allo Stato con l’uccisone di Falcone e Borsellino. Il post, però chiude con una divertente rilettura dell’articolo 52. «La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino». Colonna sonora il po-ppo-ppoppo-ppo-ppo della vittoria ai mondiali. E in campo le più belle vittorie della Nazionale di calcio italiana. In tribuna il Presidente della Repubblica Sandro Pertini che esulta. È scritto all’articolo 21: «Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione», YouTube compreso.

* l’Unità, Pubblicato il: 02.01.08, Modificato il: 02.01.08 alle ore 16.13


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