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Contro l’ordine "eterno" di "Mammasantissima".... la sollecitazione epocale a "riparare la mia casa" - il "presepe". Restituire l’anello a Giuseppe (Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II)!!!

EPIFANIA E IMMAGINAZIONE ("EPINOIA"). LA "MATERNITA’ SPIRITUALE" DEI SACERDOTI. UN’INIZIATIVA ANCORA CIECA E ZOPPICANTE ("EDIPICA") DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA CONTRO L’OMOSESSUALITA’ NEGATA E LA PEDOFILIA EMERSA DEI SUOI RAPPRESENTANTI. Per il card. Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, è oggi necessaria «una preghiera incessante per suscitare un numero sufficiente di sante vocazioni ...» - a cura di pfls

martedì 8 gennaio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, il 15 dicembre 2006 aveva detto alla presenza di Benedetto XVI che la Chiesa Cattolica avrebbe dovuto fare un giorno di digiuno e penitenza per chiedere perdono per gli abusi sessuali che hanno visto coinvolti alcuni sacerdoti. Cantalamessa aveva sottolineato che la Chiesa ha «pianto e sospirato» recentemente «per gli abomini commessi nel suo seno da alcuni dei suoi stessi ministri e pastori. Non si potrebbe - aveva (...)

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> EPIFANIA E IMMAGINAZIONE ("EPINOIA"). LA "MATERNITA’ SPIRITUALE" --- NON SOLO "ZITELLE", MA ANCHE QUANTI "ZITELLI" NELLA CHIESA. Il modello offerto dal Papa alle suore (di Gian Guido Vecchi - «Madri, non zitelle»).

venerdì 10 maggio 2013

«Madri, non zitelle». Il modello offerto dal Papa alle suore

di Gian Guido Vecchi (Corriere della Sera, 9 maggio 2013)

«È una dicotomia assurda pensare di vivere con Gesù senza la Chiesa». Francesco cita Paolo VI ma nelle parole del Papa gesuita si avverte l’eco d’una celebre affermazione di sant’Ignazio di Loyola («quello che io vedo bianco lo credo nero, se lo stabilisce la Chiesa gerarchica») negli Esercizi Spirituali . Nel discorso del Papa c’è anche un riferimento sottotraccia alle suore (cosiddette) ribelli degli Usa, ma il richiamo di Francesco ai fondamentali - il Vangelo, il senso della Chiesa - vale per tutti, «uomini e donne».

Bergoglio parla alle 802 superiori delle suore di tutto il mondo, riunite a Roma, con il suo stile insieme ironico e diretto. Come quando dice che la castità dev’essere «feconda» e generare «figli spirituali della Chiesa» e aggiunge, fra risate e applausi: «La consacrata è madre, dev’essere madre e non zitella! Scusatemi, parlo un po’ così...».

Ma dei tre voti è l’obbedienza, la questione principale. Le suore chiedono il loro spazio («il ruolo della donna nella Chiesa deve cambiare, così come nella società», diceva la carmelitana Josune Arregui), talvolta non mancano tensioni coi vescovi. Così Francesco parla dell’obbedienza all’autorità e, d’altra parte, dell’autorità come «servizio» in senso evangelico, le parole di Gesù: «Chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo».

E torna a uno dei temi fondanti del pontificato, il primato della misericordia contro il fariseismo ipocrita: «Pensiamo al danno che arrecano al Popolo di Dio gli uomini e le donne di Chiesa che sono carrieristi, arrampicatori, che usano il popolo, la Chiesa, i fratelli e le sorelle - quelli che dovrebbero servire -, come trampolino per i propri interessi e le ambizioni personali. Questi fanno un danno grande alla Chiesa...».

Nella messa a Santa Marta il Papa ha ricordato che «Gesù ha parlato con tutti», come san Paolo: «Il cristiano che vuol portare il Vangelo deve sentire tutti!». Francesco allude al Concilio, «questi ultimi 50 anni, 60 anni sono un bel tempo». Perché invece, quand’era bambino, «si sentiva nelle famiglie cattoliche, nella mia: "No, a casa loro non possiamo andare, perché non sono sposati per la Chiesa, eh!". Oppure perché socialisti, o atei...». Era «come un’esclusione». Però «adesso, grazie a Dio, non si dice». Allora «c’era una difesa della fede con i muri» ma «Gesù ha costruito ponti».

Le superiori rappresentano le 721.935 religiose del mondo, più di sacerdoti e religiosi messi assieme. Tra loro anche quelle della «Leadership Conference of Women Religious», l’associazione che rappresenta l’80 per cento delle 57 mila religiose Usa ed è stata «commissariata» dal Vaticano un anno fa perché accusata d’essere riottosa e liberal sui temi etici.

L’ex Sant’Uffizio ha detto che anche Francesco ha approvato il rapporto; il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della vita religiosa, ha parlato del suo «dolore» per una decisione saputa all’ultimo, il Vaticano ha negato contrasti fra dicasteri. Di certo si lavora a comporre il dissidio, l’udienza di Francesco è il primo passo.

Altro che zitelle: «Che cosa sarebbe la Chiesa senza di voi? Le mancherebbe maternità, affetto, tenerezza! Intuizione di Madre...».


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