"Si poteva dire no" i cinquanta fascisti che salvarono gli ebrei La Rai nel "Giorno della Memoria"
Col documentario presentato anche il film di Negrin "Mi ricordo di Anna Frank"
di Silvia Fumarola (la Repubblica, 22.01.2010)
L’abisso della crudeltà e il coraggio di chi non voltò la testa: la Rai celebra la Giornata della Memoria, mercoledì su RaiUno, con il film di Alberto Negrin Mi ricordo di Anna Frank e il documentario 50 Italiani di Flaminia Lubin, sulle storie di diplomatici, militari e gerarchi che salvarono migliaia di ebrei dai campi di concentramento. «Il ruolo della tv è essenziale per la Giornata della Memoria. Un grande impegno che pone problemi: come si può mantenere viva la memoria facendo in modo che l’inondazione di immagini, messaggi e parole non si riduca a una banalizzazione?», si chiede il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ospite alle anteprime alla Settimana della Fiction Rai a New York, con il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici e il presidente della Rai, Paolo Garimberti.
«Eichmann, che è un genio del male - spiega Di Segni - sa che quando il numero delle vittime supera le centinaia diventa statistica e perde l’aspetto umano. Per questo il caso di Anna Frank è stato importante perché l’enormità del male è visto attraverso la storia di una singola persona, un’unica vittima simbolica». Nel film di Alberto Negrin prodotto da Fulvio Lucisano, interpretato dalla tredicenne Rosabell Laurenti Sellers, con Emilio Solfrizzi nel ruolo di Otto Frank, il padre di Anna, e Moni Ovadia in quello del Rabbino, spicca la figura Miep Gies (Bakonyi Csilla), la donna che nascose la famiglia Frank e salvò il diario di Anna, morta la scorsa settimana a 100 anni.
La storia è ispirata al libro di Alison Leslie Gold basato sulla commovente testimonianza di Hanneli Goslar, la grande amica di Anna. «Rappresentare lo sterminio è impossibile - spiega Negrin - si possono restituire solo i sentimenti. Nella storia di Anna contano le domande. Quelle dei bambini: "Perché tanta cattiveria?", e l’interrogativo del rabbino al comandante del campo: "Dov’è finita la tua coscienza?"».
Il documentario 50 Italiani prodotto da Francesco Pamphili racconta invece come esponenti di spicco del regime fascista, militari e diplomatici (fra cui il console Guelfo Zamboni, il commissario Guido Lo Spinoso e il sottosegretario al ministero degli Esteri, Giuseppe Bastianini), salvarono oltre 50 mila ebrei nei Balcani e a Salonicco, sottraendoli alle deportazioni con ogni mezzo, producendo documenti falsi come il "permesso di cittadinanza provvisorio". «50 Italiani fa capire che si poteva disobbedire agli ordini - osserva il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici - Far vedere uomini che hanno agito secondo coscienza smentisce quella che è stata la litania al processo di Norimberga: "Dovevamo eseguire gli ordini"».