"AL DI LA’ DELLA #PSICOLOGIA" (O. #RANK, "Beyond #Psychology", 1941). CON FREUD E FACHINELLI, SUPERARE IL "#TRAUMA DELLA #NASCITA" E, RIPRENDENDO LA LEZIONE "ARTEMIDEA" DI #ERACLITO DI #EFESO ("HO INDAGATO ME STESSO"), PORTARSI FUORI DAL #LABIRINTO ...
PSICOANALISI E STORIOGRAFIA. Con #Freud, probabilmente, nessuno (né del ‘mondo’ psicoanalitico, né tantomeno del ‘mondo’ filosofico) ha ‘dialogato’ con più libertà di giudizio e onestà intellettuale di ElvioFachinelli (1928-1989). E, come si sa, “essere giusti con Freud” non è affatto facile!
Fin dall’inizio, egli ha colto con lucidità e precisione il cuore pulsante della “rivoluzione psicoanalitica” e, consapevole di tutta la sua portata epocale, fino alla fine ha fatto di tutto (pur tra totali incomprensioni) per assicurarne la vita.
GRANDEZZA E LIMITI DI FREUD. Il volumetto “Su Freud” (a c. di Lamberto Boni, Adelphi, Milano 2012, e. 12, pp. 115) è un’ottima "antologia" per riconsiderare il percorso di Elvio #Fachinelli e rendersi conto del suo lavoro (dal 1966 al 1989), per pensare la psicoanalisi fuori dalla claudicanza e dalla cecità dell’orizzonte edipico.
LA VITA CONTRO LA MORTE.Nel 1966, semplicemente, Fachinelli è già Fachinelli! Per dirla in breve, nella sua lettura di Freud (questo è il titolo del primo saggio, così articolato: Un Conquistador; L’archeologia del banale; Un modello vittoriano; Dickens, l’infanzia; Il frammento goethiano; Un giuramento materialista; Come lo spirito curerà se stesso; Resistenza, inconscio, sesso; L’autoanalisi; Edipo e suo padre; Mosè è un Egizio; Il mito e la civiltà), egli non solo si rende del fatto che “il conflitto di ambivalenza sull’esser ebreo [e povero, fls] che esisteva nel figlio di Jakob” (p. 16), ma anche di come e quanto il nodo edipico non risolto pesi su “i significati nuovi che emergono dal suo lavoro e ai quali non sa dare una definizione precisa” e come tutto, alla fine, possa finire nel vicolo cieco della tendenza alla distruzione, al “ritorno all’inorganico”, tra le braccia del cosiddetto istinto di morte: “La rivelazione di questa tendenza (...) avviene, in Al di là del principio di piacere, del 1920, attraverso il ritrovamento del mito di #Eros e di #Thanatos in lotta continua e incerta tra loro” (cit., p. 60).
"LA FRECCIA FERMA" (1979) RICOMPRENDE IL #GIOCO DEL #BAMBINO (ERACLITEO) E SI PORTA OLTRE. Fachinelli è ben consapevole che “l’ambiguità del #mito” non risolve affatto il problema, ma come e con Freud non dispera, e con un colpo d’ala così ‘chiude’ il discorso su “Freud” e così comincia il suo cammino: “Un’indicazione ben tenue e fragile, disarmata; come se fra tante corazze e armature di ferro, egli ci desse un semplice filo da seguire; ma un filo ricorda Platone, che è duttile quanto il ferro è rigido, perché è un filo d’oro” (cit., pp. 60-61).
"CLAUSTROFILIA" (1983). Il cammino sarà lungo, ma il linguaggio già annuncia la consapevolezza di “Sulla Spiaggia” ( 1985): un nuovo #paradigma psicoanalitico e antropologico, quello della "mente #estatica" (1989 ), ancora tutto da esplorare->https://www.adelphi.it/libro/9788845924071], quello della #menteaccogliente, che rende pensabile e praticabile l’uscita dal dall’orizzonte della "storia notturna", dei #sogni dei visionari e della metafisica della #cosmoteandria "mammonica".