Inviare un messaggio

In risposta a:
Cultura. Sessualità, etica, psicoanalisi ...

"PERVERSIONI" di Sergio Benvenuto. UN CORAGGIOSO PASSO AL DI LÀ DELL’EDIPO. Un omaggio a Elvio Fachinelli - di Federico La Sala

La mente estatica e l’accoglienza astuta degli apprendisti stregoni. Una nota sul sex-appeal dell’inorganico di Mario Perniola.
mercoledì 12 ottobre 2005
PERVERSIONI: Sessualità, etica, psicoanalisi*.
Sergio Benvenuto, Perversioni. Sessualità, etica, psicoanalisi, Bollati Boringhieri, Torino 2005, pp. 189.
Che l’Essere sia o non sia, non è un problema ontologico - come sempre si è creduto, ma un problema morale ed etico! La Verità esiste, e infinite sono le sue versioni. Ma come si chiamano quelle che negano (in senso freudiano) la realtà e pretendono di dire tutta la verità nient’altro che la verità?! Che cosa sono, se non altro che (...)

In risposta a:

> PSICOANALISI E STORIOGRAFIA: IMPARARE A "VAGIRE" E A "PENSARE". CON FREUD E FACHINELLI, SUPERARE IL "TRAUMA DELLA NASCITA" E, RIPRENDENDO LA LEZIONE "ARTEMIDEA" DI ERACLITO DI EFESO ("HO INDAGATO ME STESSO"), USCIRE DAL LABIRINTO.

domenica 29 settembre 2024

"AL DI LA’ DELLA #PSICOLOGIA" (O. #RANK, "Beyond #Psychology", 1941). CON FREUD E FACHINELLI, SUPERARE IL "#TRAUMA DELLA #NASCITA" E, RIPRENDENDO LA LEZIONE "ARTEMIDEA" DI #ERACLITO DI #EFESO ("HO INDAGATO ME STESSO"), PORTARSI FUORI DAL #LABIRINTO ...

      • Un omaggio alla memora di Sigmund Freud ed Elvio Fachinelli e un invito alla "ri-lettura" delle opere di Otto Rank...

PSICOANALISI E STORIOGRAFIA. Con #Freud, probabilmente, nessuno (né del ‘mondo’ psicoanalitico, né tantomeno del ‘mondo’ filosofico) ha ‘dialogato’ con più libertà di giudizio e onestà intellettuale di ElvioFachinelli (1928-1989). E, come si sa, “essere giusti con Freud” non è affatto facile!

Fin dall’inizio, egli ha colto con lucidità e precisione il cuore pulsante della “rivoluzione psicoanalitica” e, consapevole di tutta la sua portata epocale, fino alla fine ha fatto di tutto (pur tra totali incomprensioni) per assicurarne la vita.

GRANDEZZA E LIMITI DI FREUD. Il volumetto “Su Freud” (a c. di Lamberto Boni, Adelphi, Milano 2012, e. 12, pp. 115) è un’ottima "antologia" per riconsiderare il percorso di Elvio #Fachinelli e rendersi conto del suo lavoro (dal 1966 al 1989), per pensare la psicoanalisi fuori dalla claudicanza e dalla cecità dell’orizzonte edipico.

LA VITA CONTRO LA MORTE.Nel 1966, semplicemente, Fachinelli è già Fachinelli! Per dirla in breve, nella sua lettura di Freud (questo è il titolo del primo saggio, così articolato: Un Conquistador; L’archeologia del banale; Un modello vittoriano; Dickens, l’infanzia; Il frammento goethiano; Un giuramento materialista; Come lo spirito curerà se stesso; Resistenza, inconscio, sesso; L’autoanalisi; Edipo e suo padre; Mosè è un Egizio; Il mito e la civiltà), egli non solo si rende del fatto che “il conflitto di ambivalenza sull’esser ebreo [e povero, fls] che esisteva nel figlio di Jakob” (p. 16), ma anche di come e quanto il nodo edipico non risolto pesi su “i significati nuovi che emergono dal suo lavoro e ai quali non sa dare una definizione precisa” e come tutto, alla fine, possa finire nel vicolo cieco della tendenza alla distruzione, al “ritorno all’inorganico”, tra le braccia del cosiddetto istinto di morte: “La rivelazione di questa tendenza (...) avviene, in Al di là del principio di piacere, del 1920, attraverso il ritrovamento del mito di #Eros e di #Thanatos in lotta continua e incerta tra loro” (cit., p. 60).

"LA FRECCIA FERMA" (1979) RICOMPRENDE IL #GIOCO DEL #BAMBINO (ERACLITEO) E SI PORTA OLTRE. Fachinelli è ben consapevole che “l’ambiguità del #mito” non risolve affatto il problema, ma come e con Freud non dispera, e con un colpo d’ala così ‘chiude’ il discorso su “Freud” e così comincia il suo cammino: “Un’indicazione ben tenue e fragile, disarmata; come se fra tante corazze e armature di ferro, egli ci desse un semplice filo da seguire; ma un filo ricorda Platone, che è duttile quanto il ferro è rigido, perché è un filo d’oro” (cit., pp. 60-61).

"CLAUSTROFILIA" (1983). Il cammino sarà lungo, ma il linguaggio già annuncia la consapevolezza di “Sulla Spiaggia” ( 1985): un nuovo #paradigma psicoanalitico e antropologico, quello della "mente #estatica" (1989 ), ancora tutto da esplorare->https://www.adelphi.it/libro/9788845924071], quello della #menteaccogliente, che rende pensabile e praticabile l’uscita dal dall’orizzonte della "storia notturna", dei #sogni dei visionari e della metafisica della #cosmoteandria "mammonica".

      • NOTE:

      • MITO ANTROPOLOGIA E PSICOLOGIA: OTTO #RANK. "Al di là della psicoanalisi. Otto Rank" (Lithos, Roma, 2008): un lavoro di Giorgio Antonelli, recensito da Antonio Dorella (Centro Studi di Psicologia e Letteratura fondato da Aldo Carotenuto): "[...] L’arte della psicoterapia è il dunque il centro dell’intenso, innovativo, in alcuni casi avvincente libro di Antonelli. Ma perlomeno altri tre grandi argomenti possono essere messi in evidenza.Il primo è il costrutto del Trauma della nascita, esposto in un testo pubblicato da Rank nel 1924 [...] Il secondo argomento è direttamente collegato al primo e rappresenta una innovazione di metodo. Riguarda la valutazione del lavoro di Rank come un’opera composta sotto l’egida di Artemide. Rank -secondo questa analisi- è attuale perché illustra i presupposti di un terapeuta artemideo. [...] Il terzo tema è una diretta conseguenza dei due precedenti. Riguarda il Rank definito da Antonelli ‘post-psicoanalitico’ e in particolare il rapporto verità/realtà. Un tema sul quale Antonelli vede confrontarsi le personalità e le teorie di Ferenczi -di cui Giorgio è da anni profondo studioso- e di Rank, prima amici e poi avversari. [...]" (cfr. A. Dorella, cit.).

      • "L’UOMO COL MAGNETOFONO" (J.-J. ABRAHAMS, 1977), LA PSICOANALISI DELLA "CLAUSTROFILIA" (FACHINELLI, 1983), E IL "V-AGITO" ("VAGITO) DELLA NASCITA": IMPARARE A "VAGIRE" E A "PENSARE".
        -  UNA RIFLESSIONE-RECENSIONE SUL TEMA DELL’ "AGITO E NON PENSATO" di Pietro Barbetta è (in qualche modo) una lodevole sollecitazione di Pietro Barbetta a ripensare la lezione di Otto Rank e dello stesso Fachinelli e, in generale, della stessa pratica psicoterapeutica (carica di "caritatevoli" equivoci di "maieuticità" platonica e paolina): "[...] a partire dagli anni Ottanta l’anatema psicoanalitico verso gli agiti diventa ridicolo e entra in una tale crisi da modificare le pratiche psicoterapeutiche. Una vera e propria mutazione della psicoanalisi, una rivolta dell’analizzante, un’impazienza del paziente che, forse, comincia con la pubblicazione su Les Temps Modernes dell’alterco tra Jean-Jacques Abrahams e il suo analista, per via dell’introduzione di un magnetofono da parte di Abrahams nel setting [...]" (P. Barbetta, "Agito e non pensato", Doppiozero, 28 Settembre 2024).

      • ANTROPOLOGIA (CRISTOLOGIA) E COSMOTEANDRIA. IL "RACCONTO" DI BAUDELAIRE ("I FIORI DEL MALE") DELLA "STORIA" DELLA NEGAZIONE PLATONICO-LUCIFERINA ("MAMMONICA") DEL "RIDICOLO FETO" :

      • "XVI. CASTIGO DE L’ORGOGLIO.
        -  In quei tempi meravigliosi in cui la Teologia fiorì con la massima forza ed energia, si narra che un giorno uno dei più grandi dottori, dopo aver forzato i cuori indifferenti ed averli commossi ne le loro nere profondità; dopo aver superato verso le glorie celesti strani sentieri a lui stesso ignoti, dove forse eran giunti solo i puri Spiriti, come un uomo salito troppo in alto, preso da vertigine, gridò in un trasporto di satanico orgoglio:

      • "Gesù, o meschino Gesù! io t’ho collocato ben alto!
        -  Ma se avessi voluto attaccarti nel lato debole,
        -  la tua vergogna eguaglierebbe la gloria tua,
        -  e non saresti più che un ridicolo feto!"

      • [Jésus, petit Jésus! Je t’ai poussé bien haut!
        -  Mais, si j’avais voulu t’attaquer au défaut
        -  De l’armure, ta honte égalerait ta gloire,
        -  Et tu ne serais plus qu’un fœtus dérisoire!]

      • Immediatamente la sua ragione scomparve. Lo splendore di quel sole si velò; tutto un caos piombò in quell’intelligenza, tempio già vivo, pieno d’ordine e di opulenza, sotto le cui vòlte tanto fasto era stato sfoggiato. Il silenzio e la notte regnarono in lui, come in un sotterraneo di cui si è smarrita la chiave. Da quel giorno fu simile a le bestie di strada, e, quando andava pei campi senza nulla vedere, incapace di distinguere l’estate da l’inverno, sudicio, inutile e brutto come una cosa logora, formava la gioia e lo scherno dei fanciulli. (Charles Baudelaire, "I fiori del male").

Federico La Sala


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: