Palermo, 18 gen. (Adnkronos/Ign) - Il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, è stato condannato a 5 anni di reclusione per favoreggiamento, ma senza l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra, nel processo per le ’talpe’ alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. L’accusa aveva chiesto la pena di 8 anni. I giudici della terza sezione penale di Palermo erano riuniti in Camera di consiglio dalle 9.40 di mercoledì.
"Dopo la lettura della sentenza mi sento più confortato. (...)

Preliminarmente trovo di " cattivo gusto " che un libero pensiero possa apparire solo e soltanto se sarà stato approvato da un amminitratore del sito : Una preventiva censura insomma, per non offendere, eventualmente, l’onorabilità di un condannato a 5 anni il quale, con un omportamento di merda, ha consentito ad un governo nordista/savoiardo di inventarsi la scusa per la destituzione, con un atto di governo assolutamente illegittimo perchè non previsto da nessun norma dello Statuto Siciliano: La condanna della Magistratura è l’atto legittimo di destituzione, non anche l’atto di Governo! Avrei perciò tanto desiderio di vomitare contro questo galantuomo condannato e contro i nuovi savoiardi, perchè hanno offeso me e la mia terra di Sicilia. E’ per tali motivazioni, e tante altre ancora, che Ducezio non è morto, Ducezio non morirà mai fin quando anche un solo Siculo materrà integra nel cuore la speranza imperitura della libertà dell’Isola contro i nuovi Greci invasori; tu rivedrai, Ducezio, la bella Cerere danzante sui biondi mari di grano che ondeggiano alle brezze estive, e Aristeo ammansire le api laboriose e a coltivare l’ulivo millenario; tu rivedrai Diònisos gaudente sui vitigni profumti e gli splendidi detrieri, veloci più del vento, batteranno gli invitti Colasseni. Viva la mia Sicilia, Una, Libera, Grande, Indipendente. Paololucio