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IN MEMORIA DEL PRESIDENTE PERTINI. Costituzione, Politica, Elezioni ..... e Ri-orientamento logico, morale e giuridico!!!

ITALIA. USCIRE DALLA CONFUSIONE: UNA MORATORIA CONTRO LA DEVASTAZIONE DELL’INTERA ITALIA. La Bandiera, il Nome, e i Simboli dei Partiti delle prossime elezioni. Una lettera al Presidente della Repubblica e al Ministro dell’Interno - di Federico La Sala

martedì 12 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Come mai, Le chiedo, la Bandiera e soprattutto il Nome della "Casa" di tutti i cittadini e di tutte le cittadine, della nostra bella e amata ITALIA, è comparso e compare ancora stampato nel "logo" di un partito e nelle schede elettorali, così da trarre in inganno e indurre in errore nell’espressione della propria volontà e nell’esercizio del proprio voto non solo i "vecchietti" e le "vecchiette", ma tutti i cittadini e tutte le cittadine?! O, per caso, le regole della nostra (...)

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> ITALIA. CAMERE SCIOLTE, MEMORIA DELLA LIBERTA’ E SOFFIO DEL VENTO DI PRIMAVERA?? La Bandiera, il Nome e le prossime elezioni. In memoria di Sandro Pertini, una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - ---- Non ci resta che sperare in un miracolo! Madonna di Lourdes, pensaci tu, per piacere! (Lettera aperta alla Madonna di Lourdes di don PAOLO FARINELLA).

martedì 12 febbraio 2008
Don Farinella, concordo pienamente con lei. I contenuti della sua lettera esprimono i pensieri di molti cittadini, di molti cristiani, che non si dissociano dalla Chiesa, ma non possono non rilevare quanto effettivamente la gerarchia non ricordi più, almeno pare, l’atteggiamento verso gli ipocriti di Colui del quale sono ministri (cioè servi). Mi auguro che la Madonna possa intervenire per evitare una deriva del paese e delle molte persone che lo costituiscono abbiano a rivivere o a vivere ex novo i momenti a cui si riferisce il "giorno della memoria", che i deboli, i portatori di handicap, gli asseriti "diversi", non debbano, pur se con metodi meno cruenti, essere ghettizati come non persone, quando è evidente che Egli soffrì per dimostrare che la malattia non era condanna che da lui derivava, come si credeva allora e si crede ancora adesso da parte di molti perbenisti, ma, al contrario, porta alla lece. Esprimo la mia piena solidarietà ai suoi pensieri e alle sue apprensioni. Cordiali saluti. pieve di Teco, 12. 2.2008 Claudio Alpaca

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