La Rosa bianca va da sola. Tabacci candidato premier *
Una rosa bianca con lo stelo verde e due foglie blu incorniciano le parole libertà e solidarietà. È il simbolo della Rosa bianca, la nuova formazione capitanata dai fuoriusciti Udc Mario Baccini e Bruno Tabacci. Che ora si candida a nuovo contenitore dei centristi, «il grimaldello - lo definisce Tabacci - che romperà lo schema bipolare». Il 13 e 14 aprile il simbolo sarà sulle schede elettorali con liste tutte sue e come candidato premier lo stesso Tabacci.
Con l’Italia del Valori di Antonio Di Pietro, resta possibile «un percorso comune» - è lo stesso Di Pietro a dirlo, da Torino - ma senza fusioni. «Loro - spiega ancora l’ex pm- vogliono fare una cosa di centro, noi invece non vogliamo essere etichettati ma rivolgerci a tutti i cittadin in nome di una politica programmatica del fare».
La Rosa bianca nasce e spera di crescere nel solco del "terzo polo", senza dunque un’alleanza strategica con il Pd, come invece Di Pietro che già nei prossimi giorni rivedrà i vertici dei Democratici per l’incontro risolutivo.
Ma la Rosa di Baccinie Tabacci, proprio perché centrista, non ritiene invece di escludere a priori di riannodare il dialogo interrotto con i vecchi compagni di partito. Se l’Udc, come ha già dichiarato il segretario Cesa, non entrerà nella lista unica di Forza Italia e An, Tabacci ricorda che «noi stiamo qui...ci siamo». A lui non è andata giù la scelta di correre dietro a Berlusconi, di non aver voluto provare a sostenere Marini per un governo di riforme. Per questo ha scelto di andare per la sua strada.
Quanto alle previsioni sull’esito delle urne, Tabacci è fiducioso del fatto che la Rosa bianca possa raccogliere consensi: «Ora - ricostruisce Tabacci - nel panorama politico c’è Berlusconi, che interpreta una destra populista. C’è la sinistra garibaldina e romantica di Bertinotti e c’è Veltroni che non può pensare di occupare il centro anche perché la borghesia del Nord ha bisogno di essere interpretata da qualcuno che faccia quadrare i conti. Le aree - conclude - si restringono praticamente a quattro e un elettore su due non ha ancora deciso come votare».
Baccini e Tabacci, insieme all’ex-segretario della Cisl Saverio Pezzotta, ora a capo del Forum Famiglie e nella parte di presidente della Rosa Bianca, vogliono offrire al cittadino-elettore un proprio menù. «Ognuno di noi sarebbe potuto salire su carri più sicuri - ha spiegato - abbiamo preferito rischiare con un progetto che mette in campo la nostra idea morale della politica». E per Pezzotta, già portavoce del Family Day, i temi etici, è chiaro, sono soprattutto «la tutela della vita in tutti i suoi aspetti e la famiglia».
* l’Unità, Pubblicato il: 08.02.08, Modificato il: 08.02.08 alle ore 15.43