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Il magistero del "latinorum" di papa Ratzinger ("Deus caritas est", 2006) non è il magistero né di Atene, né di Gerusalemme né di Roma, e non di Amore ("Charitas")!!!

IL "PRO PERFIDIS JUDAEIS" DELLA NUOVA PREGHIERA DEL VENERDI’ SANTO ("MOTU PROPRIO") E’ L’ULTIMA TAPPA DEL PROGETTO DI STERMINIO DELL’ECUMENISMO E DELLO SPIRITO DI ASSISI DI GIOVANNI PAOLO II. "Una marcia indietro di 43 anni che impone una pausa di riflessione nel dialogo ebraico-cristiano", l’ha giudicata il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni - a cura di pfls

Un giorno Gandhi ha chiesto: "Come può essere fraterno chi crede di possedere la verità assoluta?" (G. Zizola, "Un santo indù in Vaticano", Il Sole-24 ore, 3.02.2008).
venerdì 8 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Si aggrava il giudizio del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sul nuovo testo della preghiera del Venerdi’ santo annunciata dal Papa. ’Una marcia indietro di 43 anni che impone una pausa di riflessione nel dialogo ebraico-cristiano’, ha detto Di Segni secondo il quale non solo ’non e’ vero che e’ stata tolta la frase che urta la sensibilita’ del popolo ebraico’ ma ’in questa nuova formulazione e’ tutto che urta questa sensibilita’’ [...]
AL DI LA’ DELLA LEZIONE DI PAOLO DI TARSO: (...)

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> IL "PRO PERFIDIS JUDAEIS" DELLA NUOVA PREGHIERA DEL VENERDI’ SANTO ("MOTU PROPRIO") E’ L’ULTIMA TAPPA DEL PROGETTO DI STERMINIO DELL’ECUMENISMO E DELLO SPIRITO DI ASSISI DI GIOVANNI PAOLO II. --- SHOAH: PAPA, SOLIDARIETA’ AD EBREI, NO A NEGAZIONISMO. RABBINATO DI ISRAELE, PAROLE DEL PAPA PASSO AVANTI

mercoledì 28 gennaio 2009

Ansa» 2009-01-28 18:05

RABBINATO DI ISRAELE, PAROLE DEL PAPA PASSO AVANTI

GERUSALEMME - Il rabbinato di Israele ha accolto le parole odierne di papa Benedetto XVI sulla Shoah come "un grande passo in avanti per la soluzione della questione" sollevata dalla recente revoca della scomunica nei confronti del vescovo lefevbriano negazionista Richard Williamson. Lo ha detto all’ANSA il direttore generale del Rabbinato Oded Wiener secondo il quale si tratta di "una dichiarazione molto importante per noi e per il mondo intero".

Le parole pronunciate da Benedetto XVI durante l’udienza generale sulla Shoah sono state "molto chiare" e "utili per chiarire le incomprensioni sorte nei giorni scorsi". E’ quanto afferma all’ANSA l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Mordechay Lewy, che aggiunge di aver molto apprezzato l’intervento del Pontefice. Secondo Lewy le parole del Papa sono molto utili e "chiunque le abbia lette o ascoltate comprende ora perfettamente da che parte la chiesa stia".

Inoltre fanno capire che per il Papa si deve procedere sulla via del dialogo nel futuro. Rispetto al vescovo lefebvriano, Richard Williamson, protagonista di una recente intervista televisiva in cui ha negato l’esistenza delle camere a gas e ha ridotto il numero di morti degli ebrei per opera dei nazisti a 300 mila, Lewy afferma di non voler "personalizzare" la questione. "Sarebbe sbagliato - aggiunge il diplomatico - dare a questa persona una posizione tale da influenzare ogni volta le relazioni tra Israele e la Santa Sede". A proposito della visita di Benedetto XVI in Israele prevista a maggio secondo indiscrezioni di stampa ma ancora mai annunciata ufficialmente dalla Santa Sede, l’ambasciatore israeliano sottolinea: "Ci stiamo lavorando tutto il tempo e quanto accaduto in questi giorni non ha inciso sui preparativi della sua visita. Il Papa è benvenuto in Israele in qualunque momento".

SHOAH: PAPA, SOLIDARIETA’ AD EBREI, NO A NEGAZIONISMO

Il Papa ha espresso oggi la sua indiscutibile "solidarietà" ai fratelli ebrei ed ha detto che la shoah rimane un monito contro ogni oblio e negazionismo. "Mentre rinnovo con affetto l’espressione della mia piena e indiscutibile solidarietà con i nostri fratelli destinatari della prima alleanza, auspico che la memoria della Shoah induca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell’uomo", ha detto Benedetto XVI al termine dell’udienza generale oggi in Vaticano. "La shoah - - ha proseguito - sia monito contro l’oblio, la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti". "La shoah - ha proseguito il Papa - insegni specialmente sia alle vecchie sia alle nuove generazioni che solo il faticoso cammino dell’ascolto e del dialogo, dell’amore e del perdono conduca i popoli, le culture e le religioni del mondo all’auspicato traguardo della fraternità e della pace nella verità. Mai più la violenza umili la dignità dell’uomo", ha esclamato. Benedetto XVI ha ricordato come, in questi giorni in cui ricordiamo la Shoah, gli tornino alla memoria le immagini raccolte nelle sue ripetute visite as Auschwitz, "uno dei lager - ha detto - nei quali si è consumato l’eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso".

VATICANO A RABBINATO, CONTINUI DIALOGO

CITTA’ DEL VATICANO - Il Vaticano ha espresso l’auspicio che, anche alla luce delle parole dette oggi dal Papa in solidarieta’ agli ebrei e contro il negazionismo della Shoah, il dialogo con il Rabbinato di Israele possa continuare. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha voluto dare un’immediata risposta alla minaccia di rottura delle relazioni con il Vaticano trapelata da fonti del Rabbinato di Israele. "Le parole del Papa,nelle diverse occasioni in cui già i passato si è espresso, e che oggi sono state pronunciate ancora una volta sul tema della Shoah, dovrebbero essere più che sufficienti per rispondere alle attese di chi esprime dubbi sulla posizione del Papa e dela Chiesa cattolica sull’argomento", ha detto padre Lombardi ai giornalisti. "Ci auguriamo, quindi, che, anche alla luce di esse, le difficoltà presentate dal Rabbinato d’Israele possano essere oggetto di ulteriore e più approfondita riflessione, il dialogo con la Commissione per i rapporti con l’ebraismo del Consiglio per l’Unità dei cristiani, in modo che il dialogo della Chiesa cattolica con l’ebraismo possa continuare con frutto e serenità".


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