Ansa» 2008-02-10 21:16
BLACK LIST, IN ISRAELE CACCIA AL BLOGGER H5N1
di Aldo Baquis
TEL AVIV - La caccia è iniziata. Nelle reti internet qualcuno si è dato all’inseguimento di ’H5N1’, ossia di colui che, prendendo a prestito la denominazione del virus della aviaria, ha pubblicato sul forum ’Il Cannocchiale’ una lista di professori italiani, per lo più ebrei, nel frattempo rimossa.
Nel suo appartamento a sud di Tel Aviv Ronen Solomon, uno specialista nella ricerca di materiale di interesse giornalistico mediante l’analisi delle informazioni via internet, ha notato solo su un quotidiano locale la notizia sulla ’Black list’ e ha subito tentato di inviduare ’H5N1’. Mesi fa, in seguito al bombardamento di una installazione segreta in Siria da parte dell’aviazione israeliana, aveva con le stesse tecniche ricostruito per Haaretz e per il Daily Telegraph gli spostamenti di una nave nord-coreana asseritamente coinvolta nella sua costruzione.
Solomon ha spiegato all’ANSA di aver rilevato fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio alcuni ingressi nel forum ’Il Cannocchiale’ di ’H5N1’ il quale, al momento della registrazione nel sito, aveva dato come proprio ’geotag’, ossia come ubicazione geografica, la città di Bandar Abbas, un porto in Iran. Il suo esordio, a quanto è stato possibile stabilire, risale al 28 gennaio scorso, quando H5N1 suggerisce beffardamente in quel forum di scegliere per la riforma elettorale (in Italia) "il metodo israeliano": esso sarebbe (nelle sue intime persuasioni) l’accertamento meticoloso della "ebraicità " del candidato. In realtà, in Israele la minoranza araba ha diritto di voto e di essere eletta. "Un modo efficace per eliminare il potere della lobby-mafia ebraica dalla politica italiana - prosegue - è imparare a riconoscere i cognomi dei candidati che chiedono il vostro voto".
Il 3 febbraio H5N1 torna all’attacco, riportando un articolo sul traffico di prostitute dall’Europa dell’Est verso Israele dove operano, a suo parere, "puttanieri ebrei". Il testo è accompagnato da una illustrazione grafica di Sodoma e Gomorra, le due città affacciate sul Mar Morto deprecate dalla Bibbia per la totale corruzione morale dei loro abitanti e meritevoli dunque di essere distrutte dalla collera divina. Sempre il 3 febbraio, H5N1 pubblica una "lista di affaristi ebrei nel mondo - tratta da Informazionecorretta.com". Quest’ultimo è un sito italiano di critica giornalistica. Ma si tratta evidentemente di una svista, perché subito H5N1 precisa che la lista degli "affaristi" proviene invece da ’Wake-up-America.net’. "Si tratta - spiega Solomon - di una specie di banca-dati che offre una dettagliata documentazione sulla presenza di singoli ebrei nel mondo della finanza, della politica e delle comunicazioni, Paese per Paese". La lista degli ’affaristi ebrei’ include anche l’Italia, con alcune storpiature nei pochi nomi scelti. Lo stesso giorno H5N1 pubblica anche la "lista della casta baronale ebraica nella Università italiana" e la "lista dei professori universitari ebrei all’Università la Sapienza di Roma".
Queste liste sono state rimosse, e Solomon non è riuscito a recuperarle né fra le corrispondenze di H5N1 né nella ’banca-dati’ statunitense. Dalla sua abitazione di Tel Aviv, Solomon non è in grado di stabilire se il sito statunitense abbia avuto un ruolo attivo o passivo nella vicenda. La sua sensazione è che il gestore del sito benefici di contributi che gli giungono da diverse parti al mondo, da chi nutra per qualsiasi ragione animosità verso gli ebrei.