Caro Federico,
la fede in Cristo non è un’opinione senza importanza che possiamo benissimo tenere nascosta nel cassetto, perchè è possibilissimo vivere senza conoscerla o senza prendere posizione di fronte ad essa, come accade per innumerevoli questioni facoltative.
Una rivelazione in atto, un Dio fatto uomo, la morte sconfitta, il male guaribile, la felicità eterna offerta: tutto questo dobbiamo gridarlo sui tetti (Mt 10,27)
Tre elementi comuni caratterizzano i racconti della risurrezione: l’iniziativa (Gesù interviene per primo, si fa vedere, prende l’iniziativa dell’incontro), il riconoscimento (in un primo momento i discepoli non lo riconoscono), la missione ! Gesù si fa riconoscere per mettere i suoi in cammino. Dà una MISSIONE DI EVANGELIZZAZIONE :"Andate, insegnate..." Si tratta di portare un messaggio di cui egli è il centro e il cui argomento è l’instaurazione del regno di Dio.
Quindi, secondo me, GUAI ALLA CHIESA SE NON PREDICASSE IL VANGELO !!
Questa evangelizzazione, naturalmente, è contraria alle tesi di quei filosofi atei, da te elencati (Marx, Freud, Nietzsche) del XIX secolo, (che Paul Ricoeur ha giustamente definito "i maestri del sospetto") che sostenevano, invece, che l’atteggiamento religioso è un "oppio" che gli uomini hanno inventato per dimenticare la loro sfortuna, la "nevrosi" collettiva di una umanità ancora infantile.
La Chiesa non ignora le formidabili dimensioni della sua missione di evangelizzazione, sa d’essere seme, d’essere fermento, d’essere sale e luce del mondo. La Chiesa avverte la sbalorditiva novità del tempo moderno, ma si affaccia sulle vie della storia con fiducia e dice agli uomini :io ho ciò che voi cercate, ciò di cui voi mancate.
Nessuno è estraneo al suo cuore. Nessuno è indifferente per il suo ministero. Nessuno le è nemico, che non voglia egli stesso esserlo...