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USA. EUROPA. ITALIA .....

AFGHANISTAN. I TALEBAN RIVENDICANO. Ucciso il maresciallo Giovanni Pezzullo e ferito l’alpino Enrico Mercuri. Pezzullo e Mercuri erano entrambi distaccati nella ’Fob’ (Forward operating base), la base operativa avanzata di Surobi, ad una trentina di chilometri ad ovest di Kabul.

giovedì 14 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] In una telefonata all’Afp, Zabihullah Mujahid dice che "i taleban hanno teso un’imboscata ad una sessantina di chilometri dalla capitale ed ucciso cinque soldati americani nel distretto di Surobi". Tutto da verificare. Secondo alcune indiscrezioni, in effetti, anche soldati Usa di stanza a Kabul sarebbero intervenuti nel luogo dell’attacco, pur non restando feriti: indiscrezioni che non trovano però alcuna conferma ufficiale. E lo stesso portavoce, contattato più tardi dalla Reuters, (...)

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> AFGHANISTAN. I TALEBAN RIVENDICANO. Ucciso il maresciallo Giovanni Pezzullo e ferito l’alpino Enrico Mercuri. .... Lo sguardo attonito della moglie Maria e la voce fiera, rotta dal pianto, della figlia Giusy che dice "ciao mio eroe continuerò il tuo lavoro". Sono i due volti del funerale del primo maresciallo Giovanni Pezzulo, ucciso mercoledì scorso in un agguato terroristico nella valle di Uzeebin in Afghanistan mentre distribuiva generi alimentari. Pezzullo (promosso post mortem a sottotenente) era in forza al Cimic Group South di stanza alla caserma "Fiore" di Motta di Livenza (ANSA).

sabato 16 febbraio 2008

Ansa» 2008-02-16 16:46

L’ADDIO A PEZZULO, "CIAO MIO EROE"

ODERZO (TREVISO) - Lo sguardo attonito della moglie Maria e la voce fiera, rotta dal pianto, della figlia Giusy che dice "ciao mio eroe continuerò il tuo lavoro". Sono i due volti del funerale del primo maresciallo Giovanni Pezzulo, ucciso mercoledì scorso in un agguato terroristico nella valle di Uzeebin in Afghanistan mentre distribuiva generi alimentari. Pezzullo (promosso post mortem a sottotenente) era in forza al Cimic Group South di stanza alla caserma "Fiore" di Motta di Livenza (Treviso).

Alle esequie nel Duomo di Oderzo hanno partecipato in oltre un migliaio, con la città "vestita" di tricolore come aveva chiesto Giusy; bandiere che sono spuntate a sorpresa anche nelle cittadine vicine, ma anche lontano da qui, come sui trambus di Roma. A Oderzo è giunta anche una corona d’alloro del Presidente della Repubblica ed un messaggio di conforto ai familiari dal Vaticano, in cui si annuncia che Benedetto XVI pregherà per la nuova vittima del terrorismo. In chiesa autorità civili e militari - il ministro della difesa, Arturo Parisi, e il capo di stato maggiore, generale Fabrizio Castagnetti - i familiari e loro conoscenti e tanti colleghi in divisa.

In piazza, a seguire la messa sul sagrato, tutta Oderzo che ha applaudito quando è arrivata la bara di Pezzulo. Caricata a spalla da alcuni amici e colleghi, non è sfuggito il gesto di uno di loro che ha preso un lembo del tricolore che la ricopriva, per baciarlo. "Giovanni ha dato il meglio di sé consapevole che chi non ama non protegge e non difende la vita" ha detto nell’omelia il vescovo di Vittorio Veneto mons. Corrado Pizziolo. "Giovanni - ha proseguito - è rimasto vittima di un nuovo vile attentato. Ancora una volta il terrorismo, impaurito dalla solidarietà, ha manifestato il disprezzo per la vita umana". "Il grande amore per la bandiera - ha concluso - è ciò che Giovanni ci lascia come suo supremo testamento".

Poi il momento più toccante della cerimonia, quando Giusy, la figlia 18enne del maresciallo eroe è salita sull’altare, per l’ultimo saluto al papà: "non voglio ricordarti così in una bara a terra - ha detto la ragazza, tra le lacrime - anche da lontano mi facevi sentire molto amata". "Non c’eri per i miei 18 anni perché eri lontano - ha proseguito - ma mi sei stato vicino con un mazzo di rose rosse". "So quanto mi ami - ha detto ancora Giusy - e ricordo quando da piccola giocavamo a sposarmi con te". "Ora devo crescere in fretta - ha concluso - per stare vicino alla mamma, mi sento forte e sono sicura che sei tu a darmi questa forza: stammi sempre vicino". Durante la tumulazione nel cimitero di Oderzo sono risuonate le note di ’Io Vagabondo’ dei Nomadi, brano e gruppo molto amato da Pezzulo. La band dedicherà proprio al maresciallo caduto in Afghanistan il concerto di stasera a Novellara di Reggio Emilia.


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