Cuba a Bertone: aspettiamo Benedetto XVI
DA ROMA SALVATORE MAZZA (Avvenire, 23.02.2008)
La preghiera, intensa e costante, per «collaborare, dall’intimo del chiostro, alla costruzione di un’autentica società, molte volte ferita e privata di valori, senza identità, smarrita, con poca fede e lontana da Dio». È l’invito che il cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, ha rivolto ieri mattina alle religiose, durante la Messa celebrata nel monastero di Santa Teresa delle Carmelitane Scalze, a L’Avana, all’inizio del suo secondo giorno di visita nell’isola caraibica.
«Vi esorto vivamente - ha detto il porporato - a essere artefici, in questo modo a volte incompreso, di una nuova umanità ». Così, ha aggiunto, le religiose potranno «essere esempio, modello e ispirazione per tutti i cubani, aiutandoli in ogni momento a dare vigore al loro profondo spirito religioso, e al contempo sostenendoli nelle loro aspirazioni, gioie e sofferenze». Di qui l’invito a pregare «costantemente affinché il Signore illumini le coscienze di quanti hanno nelle mani la responsabilità di offrire una vita degna ai cittadini, di instaurare la pace e la giustizia, promuovendo la solidarietà a favore soprattutto dei più bisognosi».
In particolare il cardinale Bertone ha esortato a pregare «affinché si favorisca lo sviluppo dei valori umani, etici e religiosi, la cui assenza colpisce in particolare i giovani», senza dimenticare «mai le famiglie, affinché continuino a essere depositarie di un ricco patrimonio di virtù cristiane e trasmettano la fede e i grandi valori che scaturiscono dal Vangelo ».
La Messa nel convento delle carmelitane, come detto, ha aperto la seconda giornata a Cuba di Bertone, il quale la sera precedente aveva celebrato nella Cattedrale della capitale l’Eucaristia con tutti i vescovi dell’isola. In quella sede, nel porgergli il saluto a nome dell’episcopato, il cardinale Jaime Ortega y Alamino, arcivescovo dell’Avana, aveva espresso la speranza che «la visita di questi giorni possa essere un augurio per una visita del nostro amato Benedetto XVI ». E rispondendogli a braccio, in spagnolo, il segretario di Stato aveva detto, tra gli applausi degli oltre tremila fedeli presenti: «Credo che il Santo Padre abbia sentito molto bene l’invito del cardinale Ortega di venire a Cuba. Anch’io nel 2005 avevo portato al Papa l’invito del presidente della nazione cubana. Speriamo che in futuro il Santo Padre possa visitare Cuba».
La Messa in Cattedrale, durata oltre due ore, s’era poi conclusa con la consegna da parte di Bertone di un dono imprevisto al cardinale Ortega y Alamino: una casula appartenuta a Giovanni Paolo II, che Papa Ratzinger ha voluto espressamente regalare alla Chiesa di Cuba.
Anche questo gesto è stato accolto dagli applausi dei presenti, fedeli, religiose, sacerdoti, rappresentanti di altre confessioni cristiane e delle autorità cubane. In piazza anche un gruppo di Damas de blanco, madri, mogli, sorelle e figlie vestite di bianco dei 75 prigionieri politici arrestati nel marzo del 2003, di cui 20 sono stati liberati per motivi di salute ma 55 sono ancora in carcere, a scontare pene intorno ai 20 anni. «Siamo qui perché il cardinale Bertone e il Papa intercedano presso il governo per la liberazione dei nostri familiari - hanno detto le loro rappresentanti Miriam Leiva e Laura Pollàn - in carcere da anni solo per aver espresso le proprie opinioni».