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Il magistero della Legge dei nostri Padri e delle nostre Madri Costituenti non è il magistero di "Mammona" ("Des caritas est", 2006)!!!

IL VATICANO IN DELIRIO E LA CHIESA CATTOLICA SENZA BUSSOLA. Una nota per un ri-orientamento antropologico, teologico e politico - di Federico La Sala

La "sacra famiglia" della gerarchia vaticana è zoppa e cieca: il Figlio ha preso il posto del padre "Giuseppe" e dello stesso "Padre Nostro" e continua a "girare" il suo film pre-evangelico preferito, "Il Padrino"!!!
martedì 26 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il messaggio del patto costituzionale, come quello del patto eu-angelico ...e della montagna è ben-altro!!!
La Costituzione è - ripetiamo: come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente, Carlo A. Ciampi - la nostra “Bibbia civile”, la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavori dell’Assemlea), e non la ’Legge’ di “mammasantissima” e (...)

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> IL VATICANO IN DELIRIO E LA CHIESA CATTOLICA SENZA BUSSOLA. Una nota per un ri-orientamento antropologico, teologico e politico - ... Il 60% delle donne che ricorrono alla 194 sono cattoliche in un sondaggio realizzato ad Ascoli Piceno (di Flavia Amabile).

martedì 26 febbraio 2008

Il 60% delle donne che abortiscono sono cattoliche

Lo dice un sondaggio. Ruini, Ferrara e soci farebbero meglio a tacere

Ora non è più un dato opinabile. C’è una ricerca precisa, come documenta l’articolo de La Stampa che di seguito riportiamo. Oggi il 60% delle donne che abortiscono in Italia si dichiara cattolica. Trent’anni fa, ne siamo più che sicuri, le percentuali sarebbero state molto superiori, molto vicine al 90%. E questp è il segno della progressiva perdità di credibilità della Chiesa in questi anni. Se il card. Ruini, Ferrara e i Teodem-teocon vogliono darsi da fare per ridurre l’aborto nel nostro paese, invece di sbraitare e trasformare la questione in un affare "politico" o addirittura in una lista per occupare scranni parlamentari, non devono far altro che convincere il 60% delle donne che abortiscono, cattoliche, della loro religione, a non farlo. Invece di sbraitare contro lo Stato farebbero bene a prendersela con i loro parroci, con i loro catechisti incapaci di formare "cattolici doc" che invece non esitano a ricorrere all’aborto. Come abbiamo più volte sostenuto su queste colonne l’aborto è un fenomeno prevalentemente "cattolico": sono Ruini e soci i responsabili primi dei tanti aborti che da sempre si sono fatti nel nostro paese. Loro con l’attacco alla 194 e alla legalizzazione dell’aborto vogliono in realtà mettere a posto ipocritamente la loro coscienza e credere così che non risponderanno davanti al loro Dio della loro incapacità di pastori a formare donne "ligie" ai doveri che loro ritengono "dettati da Dio". Da oggi in poi farebbero bene a tacere e a fare cose serie invece che trasformare la questione dell’aborto in una questione "politica" per occupare lucrosi scranni parlamentari. Cosa di cui dovrebbero vergognarsi in eterno.

26/2/2008

Se l’aborto è Nimby. Il 60% delle donne che ricorrono alla 194 sono cattoliche in un sondaggio realizzato ad Ascoli Piceno

FLAVIA AMABILE


Sembra facile a dirsi ora, ma nessuno ci aveva pensato a chiedere la religione alle donne che andavano nei consultori a chiedere un’interruzione di gravidanza. Lo ha fatto Tiziana Antonucci, ginecologa di Ascoli Piceno, ottenendo un risultato non poco imbarazzante: sono cattoliche il 60% del totale, sei donne su dieci che abortiscono. Tiziana Antonucci da anni è una delle poche ginecologhe delle Marche a garantire l’applicazione della 194. Nel consultorio dell’Aied dove lavora arrivano da tutta la regione dopo aver girovagato fra obiettori di coscienza di diversi paesi.

Tiziana le fa innanzitutto parlare e dopo averne ascoltate a centinaia per anni le è sorto un dubbio. «In alcune si percepiva un forte senso di colpa», spiega. E allora decise di fare una ricerca. E’ andata a finire che nel 2007 su 513 richieste di interruzione giunte in consultorio, 200 arrivavano da cattoliche praticanti e 108 da cattoliche non praticanti: il 60% del totale. Le sole cattoliche praticanti rappresentano quasi il 39% degli aborti richiesti, molto di più dei 146, il 28,4%, che vengono da donne di altre religioni: soprattutto musulmane, ortodosse, alcune buddiste, sikh e anche qualche atea. Le restanti 59 donne hanno preferito non rispondere.

Risultati poco in linea con la dottrina della Chiesa, ma che hanno una spiegazione precisa secondo Tiziana Antonucci. ’Le non cattoliche arrivano più preparate, hanno maggiore dimestichezza con i contraccettivi’. Risultati però che confermano in pieno qualcosa che si percepisce anche da altri sondaggi. Nell’aprile del 2006 l’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino intervistò degli infermieri (in maggioranza tra i 30 e i 40 anni, impiegati in reparti di terapia intensiva, lungo-degenza e chirurgia). Fra i vari risultati emerse che il 76% degli infermieri credenti era favorevole all’eutanasia volontaria, e più o meno lo stesso era emerso a Milano. E’ il Nimby in versione etica. Aborto? No, grazie, dicono i cattolici. No, grazie, dicono le cattoliche. But not in my uterus.


su La Stampa http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=203&ID_sezione=274&sezione=

* il dialogo, Martedì, 26 febbraio 2008


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