La città è in coma.
La vita scorre greve, vivacchiando di poco, perchè solo di quel poco ci si può accontentare.
La classe politica di San Giovanni è morta e noi ci limitiamo a registrare, come dei meschini notai, le fasi di un declino cui il territorio va incontro, inesorabilmente.
La città vive un pericoloso stato di oblìo amministrativo e sociale, dove chi ha le responsabilità maggiori fa finta di niente e tira a campare, dannosamente e impunemente.
Ci si contenta di qualche timido (...)

caro marco solo oggi 3 marzo ho la possibilità di collegarmi alla rete e vedere la risposta al mio post. prima di una breve replica, che magari in seguito(con più tempo a dsiposizione) potrà essere più ragionata a articolata, una piccola, e forse inutile, precisazione:non milito in rifondazione, l’ultimo gruppo politico organizzato politcamente in cui mi sono ritrovato è stato la nostra lista civiva "Vattimo per la città"; la sinistra resta comunque,nonostante sciagure e sciagurati, orizzionte politico e culturale fondamentale. Per ritornare alle primarie:non contesto quello che tu dici in merito alla possibilità che offrono le primarie in temini di svecchiamento e rinnovamento, ma avendo le primarie come punto numero uno in una futura e possibile agenda politica si parte da una prospettiva sbagliata secondo me. Si comincia, permettimi la metofora, dalla fine e non dall’inizio dell’elenco, soprattuto in contesti e in luoghi come i nostri dove la difficoltà della situazione esige scelte radicali, scelte di rottura. un saluto a presto