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Guerra, e ancora guerra.....

ISRAELE E LA "SHOAH" DEI PALESTINESI. BOMBARDAMENTI SU GAZA. Il viceministro israeliano della Difesa, Matan Vilnai, ha minacciato "una shoah"!!! - a cura di pfls

Il presidente palestinese Mahmud Abbas ha espresso preoccupazione per quello che ha definito ’’il pericolo di una escalation israeliana’’
mercoledì 27 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] «Shoah», in ebraico, non significa necessaria­mente olocausto: indica anche rovina, distru­zione, catastrofe. Ed è probabilmente a questo che ha voluto fare riferimento Vilnay. Ma quel­la parola, difficilmente pronunciata senza rife­rimenti diretti al genocidio nazista, ha fatto il gi­ro dei media arabi. Gli stessi che da mercoledì mostrano le foto degli otto bambini palestine­si uccisi negli ultimi due giorni dai soldati i­sraeliani (insieme ad altre 23 persone). Vilnay ha cercato (...)

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> ISRAELE E LA "SHOAH" DEI PALESTINESI. BOMBARDAMENTI SU GAZA. Il viceministro israeliano della Difesa, Matan Vilnai, ha minacciato "una shoah"!!! (2008) - Dopo la strage di Gaza. L’appello urgente contro la violenza in Palestina di un gruppo di personalità della cultura italiana (2018).

mercoledì 16 maggio 2018

L’appello:

«Tacciano le armi in Medio Oriente» *

Dopo la strage di Gaza. L’appello urgente contro la violenza in Palestina di un gruppo di personalità della cultura italiana . «Israele oggi assomiglia più a una fortezza che non a una casa», ha detto David Grossman aprendo, tre settimane fa, una cerimonia congiunta di commemorazione delle vittime del conflitto, israeliane e palestinesi, a Tel Aviv, in ebraico e in arabo.

In queste ore a Gaza sangue si aggiunge su sangue. Condividiamo il dolore delle vittime palestinesi. Noi sottoscritti, sostenitori del diritto di Israele ad esistere come stato entro confini legittimi, sicuri e riconosciuti, e ugualmente di quello dei palestinesi ad uno stato indipendente, guardiamo con estrema preoccupazione alle prime conseguenze, letali per le prospettive della pace, dello spostamento dell’ambasciata americana a Gerusalemme da parte dell’amministrazione Trump.

Non possiamo tacere di fronte all’uso sproporzionato della forza da parte di Israele. L’uso di armi da fuoco contro civili è ammissibile soltanto se detti civili partecipano direttamente ad azioni ostili, non se varcano o cercano di superare la frontiera con Israele. Vi sono mezzi non letali per contenere e disperdere proteste anche di massa.

Condanniamo la retorica fondamentalista di Hamas che non abbandona il rifiuto di Israele né desiste da una guerra di guerriglia che espone la gente di Gaza alla rappresaglia di Israele.

Chiediamo, soprattutto, che tacciano le armi e si cerchino ora e per il futuro, da parte di tutti, le vie politiche del dialogo, della conoscenza reciproca e della pace in tutta la regione.

      • Hanno aderito tra gli altri

      • Ruth Ben Ghiat, Edith Bruck, Donatella Calabi, Francesca Calabi, David Calef, Bruno Contini, Roberto Della Seta, Donatella Di Cesare, Anna Foa, Carlo Ginzburg, Lisa Ginzburg, Siegmund Ginsberg, Agostino Giovagnoli, Wlodek Goldkorn, Giorgio Gomel, Helena Janeczek, Gad Lerner, Simon Levis Sullam, Laura Mincer, Paolo Pezzino, Alessandro Portelli, Adriano Prosperi, Gigi Riva, Michele Sarfatti, Roberto Saviano, Bruno Segre, Maria Stone, Susanna Terracina, Alessandro Treves, Nadia Urbinati

-  Per adesioni: taccianoarmiMO@gmail.com

* il manifesto, 16.05.2018


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