Pregare lo Spirito per «superare facili accomodamenti mondani»
di Andrea Tornielli (La Stampa, Vatican Insider, 11/01/2015)
Il Figlio di Dio «lo possiamo incontrare realmente presente nei sacramenti, specialmente nell’eucaristia. Lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente». Dopo aver celebrato i battesimi nella Sistina, Francesco ha recitato l’Angelus e ha invitato i fedeli presenti in piazza San Pietro a pregare lo Spirito Santo, il «grande dimenticato» nelle orazioni dei cristiani, e a ricordare «con gioia» la data del proprio battesimo.
«Nel momento in cui Giovanni Battista conferisce il battesimo a Gesù, il cielo si apre. È così finito il tempo dei “cieli chiusi”, che stanno ad indicare la separazione tra Dio e l’uomo, conseguenza del peccato», ha detto Francesco. «Così la terra è diventata la dimora di Dio fra gli uomini e ciascuno di noi ha la possibilità di incontrare il Figlio di Dio, sperimentandone tutto l’amore e l’infinita misericordia. Lo possiamo incontrare realmente presente nei sacramenti, specialmente nell’eucaristia. Lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile».
Dopo aver ricordato che la discesa dello Spirito Santo, «consente a Cristo, il Consacrato del Signore, di inaugurare la sua missione salvifica per tutti noi», Papa Bergoglio ha aggiunto a braccio: «Lo Spirito Santo, il grande dimenticato nelle nostre preghiere: noi spesso preghiamo Gesù, preghiamo il Padre, nel Padre Nostro, ma non tanto frequentemente preghiamo lo Spirito Santo. È il dimenticato e abbiamo bisogno di chiedere il suo aiuto, la sua fortezza, la sua ispirazione...».
«Porre sotto l’azione dello Spirito Santo la nostra vita di cristiani e la missione, che tutti abbiamo ricevuto in virtù del Battesimo - ha continuato Francesco - significa ritrovare coraggio apostolico necessario per superare facili accomodamenti mondani. Un cristiano e una comunità “sordi” alla voce dello Spirito Santo, che spinge a portare il Vangelo agli estremi confini della terra e della società, diventano anche un cristiano e una comunità “muti” che non parlano e non evangelizzano».
«Ricordatevi questo: pregare spesso lo Spirito Santo perché ci aiuti, ci dia la forza, l’ispirazione per andare avanti», ha ribadito Francesco. Dopo l’Angelus, il Papa ha chiesto ai fedeli dello Sri Lanka e delle Filippine che sono a Roma, di pregare per lui, alla vigilia del viaggio che da domani sera compirà in Asia. E ha invitato tutti i presenti a cercare «la data del battesimo, per ricordare con gioia» quel giorno.