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Per Bacco!!!

VINITALY. "GENITALIA": IN VINO VERITAS!!! LO RIVELA LA SCELTA DEL VINO. Ne e’ convinto il produttore vitivinicolo abruzzese, Franco D’Eusanio - a cura di pfls

A Verona (dal 3 al 7 aprile), la 42^ edizione del Vinitaly, con i concomitanti Sol ed Enolitech, per l’expo mondiale del vino, dei distillati e dell’olio.
mercoledì 2 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] ’’Con ’Is’, ’Ea’ e ’Id’ il vino - dice ancora il produttore abruzzese - lusinga il palato e gioca con gli aspetti piu’ profondi della psiche, perche’ in ciascuno di noi alberga una componente maschile, una componente femminile e una componente ibrida, ambigua, inafferrabile. Le molte anime che sono in noi possono rivelare tratti complessi del nostro carattere, dei nostri desideri. Ecco noi siamo partiti da qui, da questo studio interiore, per abbinare, partendo dalle uve, il giusto (...)

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> VINITALY. ------ e VELENITALY. BRUNELLO SOTTO INCHIESTA, SEQUESTRATE 600 MILA BOTTIGLIE (Annata 2003 - ANSA).

giovedì 3 aprile 2008

Ansa» 2008-04-03 17:46

BRUNELLO SOTTO INCHIESTA, SEQUESTRATE 600 MILA BOTTIGLIE

L’annata 2003 del brunello di Montalcino di Castello Banfi - circa 600 mila bottiglie - e dieci vitigni della stessa tenuta sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura senese, nell’ambito dell’inchiesta su alcune aziende del brunello di Montalcino per l’ipotesi di frode in commercio. La notizia, anticipata questa mattina dal ’Corriere Fiorentino’, è stata confermata, dall’amministratore delegato dell’azienda, Enrico Viglierchio, destinatario, insieme ad un altro manager della società, Remo Grassi, di un avviso di garanzia. "Sono sconcertato dai metodi utilizzati in questa indagine - ha dichiarato all’Ansa Viglierchio, presente nello stand dell’azienda a Vinitaly -. Ci si è mossi sulla base di indizi e di dati che devono essere verificati attentamente. Se c’é qualcuno che ha sbagliato, e questo è tutto da dimostrare, deve pagare, ma il rischio grave è che paghi un’intera comunità. Con il sequestro è stata bloccata praticamente l’attività dell’azienda e il conto molto, troppo salato lo si fa pagare ai nostri 400 dipendenti, cioé a soggetti oggettivamente innocenti e non a dei presunti colpevoli".

"Grande preoccupazione" è stata espressa oggi dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Susanna Cenni per le notizie sull’inchiesta in cui sono coinvolte aziende produttrici del Brunello di Montalcino. "Sono preoccupata anche per l’esposizione mediatica in concomitanza con Vinitaly - ha detto l’assessore -. Auspico che l’inchiesta si concluda velocemente mettendo in rilievo le eventuali responsabilità. C’é una indagine in corso e quindi bisogna usare grande cautela. Ma bisogna dire che siamo davanti ad un grande vino, ad aziende di grande serietà. Certamente se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi ma il rischio è che la ricaduta negativa sia anche su quelli che si sono sempre comportati correttamente. Per questo confido in una rapida conclusione dell’inchiesta". L’assessore ha sottolineato che la Regione Toscana segue con grande attenzione l’evolversi della situazione. "Qui ci sono - ha osservato l’assessore Cenni - tanti produttori di Brunello che fanno bene il loro mestiere".

DE CASTRO, ASPETTO MEDIATICO CREA DANNI

VERONA - "L’aspetto mediatico sta facendo tanti danni rispetto a quello per cui vengono accusate le imprese; la magistratura deve naturalmente fare il suo corso". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, a margine di una conferenza stampa al Vinitaly in merito all’ indagine in corso su presunte violazioni al disciplinare di produzione del Brunello di Montalcino.

L’ESPRESSO: COCKTAIL AL VELENO PER 70 MILIONI DI LITRI DI VINO

ROMA - Concimi, sostanze cancerogene, acqua, zucchero, acido muriatico e un quinto di mosto: questo il ’cocktail al veleno’ con cui sono stati prodotti 70 milioni di litri di vino a basso costo, venduti in tutta Italia. E’ quello che viene definito ’Velenitaly’, lo scandalo enologico e sanitario raccontato in uno speciale che uscirà domani su ’L’Espresso’.

L’articolo illustra un sistema industriale di contraffazione che parte dalla criminalità organizzata per alimentare le grandi cantine: le aziende coinvolte nello scandalo, racconta L’Espresso, sono già 20 di cui otto al Nord e il resto sparso tra Puglia e Sicilia. Ma l’indagine è tutt’ora in corso e, scrive L’Espresso, "assume una dimensione di alto impatto per l’economia italiana, con il rischio di un danno d’immagine ben più grave di quello provocato dall’allarme sulla bufala". Inoltre, nonostante i sequestri, molte delle bottiglie sotto inchiesta sarebbero tutt’ora "pericolosamente in commercio".


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