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KOYAANISQATSI - Life out of Balance ..... 2060: APOCALISSE. NUOVA TERRA E NUOVI CIELI. CONTRO I PROFETI DI SVENTURA, DOPO NEWTON ED EINSTEIN, ANCORA UN ALTRO ... "NEW TON" !!!

PIANETA TERRA. GREGG BRADEN, I PROFETI DEL 2012, E IL DESIDERIO DELLA GRANDE PULIZIA. Una nota di Mario A. Iannaccone - a cura di Federico La Sala

lunedì 7 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
VATICANO: CEDIMENTO STRUTTURALE DEL CATTOLICESIMO-ROMANO. Benedetto XVI, il papa teologo, ha gettato via la "pietra" su cui posava l’intera Costruzione... e anche la maschera.
PIANETA TERRA: ONU. YOUTUBE: LEZIONE (clicca su, qui avanti:) Severn Suzuki la ragazzina che zitti il mondo per 6 minuti (1992).
KOYAANISQATSI...
2060: APOCALISSE. NUOVA TERRA E NUOVI CIELI. CONTRO I PROFETI DI SVENTURA, DOPO NEWTON ED EINSTEIN, ANCORA UN ALTRO ... "NEW TON" !!!
Fine della Storia o della (...)

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> PIANETA TERRA. GREGG BRADEN, I PROFETI DEL 2012, E IL DESIDERIO DELLA GRANDE PULIZIA. --- Nordcorea: il regime spera nel 2012.

venerdì 22 gennaio 2010

Nordcorea: buio e silenzio, ma regime spera nel 2012

Tutti a piedi, freddo polare, il cambio moneta ha complicato la vita *

PYONGYANG - Buio. Silenzio. Gente che cammina per strada a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ed un traffico di automobili che all’ora di punta è meno intenso di quello in una città italiana nel giorno di ferragosto. Sono questi, più degli agiografici e grandiosi monumenti in bronzo al ’Grande Leader’ Kim Il Sung illuminati a giorno anche di notte, i segni caratteristici all’inizio del 2010 di una Pyongyang che vuole guardare al futuro.

La mancanza in Nordcorea di elettricità (per la massima parte viene dirottata alle fabbriche), fa sì che i lampioni delle strade rimangano spenti. Per cui, al calar del sole la gente cammina al buio, anche in piena notte, ai bordi delle strade extraurbane. E praticamente al buio circolano anche gli affollatissimi vecchi filobus elettrici, solitamente illuminati da un’unica e fioca lampadina in coda. L’illuminazione pubblica sono i fari delle poche auto che circolano, dirette da belle e truccatissime vigilesse che, al centro degli incroci principali, sfidano temperature polari protette solo da un collo di pelliccia. Di macchine nella capitale nordcoreana se ne vedono davvero poche, con un traffico scarso che non ci si aspetterebbe di trovare in una città dell’emisfero settentrionale.

"Anche se le automobili oggi sono tante di più rispetto a dieci anni fa: il traffico cresce di mese in mese", fa notare un’imprenditrice italiana che qui a Pyongyang ha investito in joint venture con il regime di Kim Jong Il in una pizzeria. I nordcoreani stringono ancora la cinghia. Lo ammettono i loro stessi dirigenti politici incontrando una delegazione di parlamentari italiani giunta a Pyongyang per il decennale delle relazioni diplomatiche con Roma.

A deputati e senatori, guidati da Osvaldo Napoli (Pdl), viene fatto notare da Kim Yong Il, alto dirigente del Partito dei lavoratori, che il freddo delle sale degli incontri ufficiali non è voluto, ma conseguenza della necessità di risparmiare energia malgrado il clima siberiano. Tuttavia, viene assicurato che il 2012, centenario della nascita del ’Grande Leader’ i cui ritratti campeggiano in ogni angolo e fanno capolino dai distintivi che ogni nordcoreano indossa al petto, sarà l’anno della svolta: per allora, a condizioni normali, il regime punta a raggiungere l’autosufficienza alimentare ed energetica. Una meta, viene spiegato, ritardata dalle carestie degli ultimi anni che hanno duramente colpito la popolazione. Emergenze alla cui soluzione ha contribuito anche l’Italia, e per questo le autorità nordcoreane manifestano continuamente gratitudine al nostro Paese. Ma la situazione in Nordcorea è comunque difficile; E a rendere ancora più complicata la vita dei 23 milioni di nordcoreani ci ha pensato il cambio della valuta deciso dal regime alla fine dell’anno.

L’obiettivo primario della riforma era quello di imporre la circolazione della sola moneta nazionale fermando quelle estere; ma il regime puntava anche a limitare quell’embrione di economia di mercato che in questo Paese socialista si stava lentamente sviluppando. Il risultato è, invece, che c’é una grande confusione: è stato posto un limite alla quantità di vecchia moneta da poter convertire in nuova così da "livellare" il Paese. Ma il vero problema è che per giorni e giorni i negozi sono rimasti chiusi, anche se i magazzini sono pieni di roba: non era, infatti, possibile vendere finché non fosse stato fissato dalle autorità il valore della valuta. Così la gente entrava nel grande magazzino davanti alla stazione centrale: guardava la merce e non la comprava perché, anche volendo, non gliela vendevano.

La situazione ora nella capitale si va normalizzando, e gli abitanti di Pyongyang sono tornati sulle strade, con i fiori in mano, per salutare i ragazzi che ripercorrono ’lunga marcia’ dal nord al sud del Paese compiuta da Kim Il Sung a 14 anni durante la lotta partigiana contro il Giappone invasore. Ma é dura, e la gente continua a camminare a piedi su e giù per le strade in attesa di un domani migliore. E i diritti umani? Il presidente del Presidium Kim Yong Nam (che esercita le funzioni di Capo dello Stato) non ne parla con i parlamentari italiani che gli chiedono di conoscere la situazione; il viceministro degli Esteri sottolinea che in materia gli Usa non possono dare lezioni ai nordcoreani. Chi qui vive, però, parla di punizioni collettive e di campi di detenzione al nord, sulle montagne. Ma nessuno, di questo, può o vuole dare conferme.

* Ansa, 22 gennaio 2010, 20:50


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