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Pianeta Terra. Olimpiadi 2008....

LAGYELO. PECHINO 2008: PER IL TIBET, UNA PAROLA. Con una parola si può fare molto. Un appello di Reinhold Messner - a cura di pfls

Vorrei che tutti gli atleti ai prossimi Giochi di Pechino - o almeno tutti quelli che saliranno sul podio - pronunciassero questa parola.
martedì 8 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
Si pronuncia «laghielo», si scrive «lagyelo». È una parola
tibetana. Significa «gli dei sono stati clementi».
Io mi sento tibetano, perché la mia cultura, come la
loro, vive di montagna. Anche Milarepa, che è stato
il più grande poeta della montagna, era tibetano.
«Lagyelo» è
la parola con cui festeggiavo i miei ritorni dalle cime dell’Himalaya.
Perché solo gli dei possono accettare che qualcuno
salga nel loro regno.
Vorrei che tutti gli atleti ai prossimi Giochi di Pechino - o almeno (...)

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> LAGYELO. PER IL TIBET, UNA PAROLA. ---- Proteste contro la repressione cinese in Tibet a Londra, tappa odierna del viaggio della fiaccola olimpica 06.04.2008).

domenica 6 aprile 2008

Centinaia di dimostranti pro-Tibet nella capitale britannica Scontri con le forze dell’ordine, arrestate almeno 30 persone

-  Torcia olimpica a Londra, proteste
-  manifestanti cercano di spegnerla

L’ambasciatore cinese Fu Ying fa il tedoforo, ma con un cambio di programma *

LONDRA - Proteste contro la repressione cinese in Tibet anche a Londra, tappa odierna del viaggio della fiaccola olimpica. Scontri tra polizia e un piccolo gruppo di manifestanti sono scoppiati fuori dallo stadio di Wembley, da dove la torcia ha iniziato il suo giro per la capitale britannica, imbiancata da una nevicata fuori stagione. Un dimostrante ha poi cercato di impadronirsi della torcia e di spegnerla con un estintore durante il suo passaggio per le strade a bordo di un tipico bus londinese a due piani. Altri tafferugli si sono avuti nella zona di Trafalgar Square. Almeno 30 persone sono state arrestate.

Malgrado l’imponente dispositivo di sicurezza, centinaia di militanti pro-Tibet, con cartelli e bandiere, hanno atteso il passaggio della fiaccola lungo tutto il percorso. Tanto che l’ambasciatore cinese, la signora Fu Ying, che doveva portare la torcia per un breve tratto accanto al British Museum, ha fatto da tedoforo a Chinatown, dove c’erano minori rischi di incontrare contestatori.

GUARDA LE IMMAGINI

La cerimonia è iniziata poco dopo le 10.30 ora locale (le 11.30 italiane) allo stadio di Wembley, mentre cadeva la neve. Il primo degli 80 tedofori è stato il canottiere Steve Redgrave, vincitore di cinque medaglie d’oro olimpiche. Accanto a lui, nel momento in cui è uscito dallo stadio, correvano alcuni giovani e dei poliziotti. Redgrave ha poi ceduto la fiaccola a una giovane atleta che è salita su un autobus scoperto. Sportivi e celebrità devono portarla in giro a piedi, in bicicletta, in barca e in autobus per otto ore facendole percorrere in totale 50 chilometri.

L’assalto è avvenuto nella zona di Ladbroke Road, all’angolo con Holland Park Avenue (ovest di Londra). Due militanti, Martin Wyness e Ashley Darby, che avevano scritto ’estintori di propaganda’ sui due estintori, si sono gettati sul tedoforo Chris Parker, mentre questi stava passando la fiaccola al tedoforo successivo. Sono stati immediatamente bloccati dalla polizia. I due avevano già diffuso una dichiarazione, nella quale dicono di non avercela "con il popolo cinese, ma con il brutale regime che li governa, con il suo orribile trattamento dei diritti umani. La Cina non ha diritto di far passare la fiaccola da Londra".

Un altro arresto, avvenuto poco distante, è stato mostrato dalle tv: un dimostrante che tentava di strappare la torcia a una presentatrice della Bbc, Konnie Huq.

* la Repubblica, 6 aprile 2008


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