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Pianeta Terra. Olimpiadi 2008....

LAGYELO. PECHINO 2008: PER IL TIBET, UNA PAROLA. Con una parola si può fare molto. Un appello di Reinhold Messner - a cura di pfls

Vorrei che tutti gli atleti ai prossimi Giochi di Pechino - o almeno tutti quelli che saliranno sul podio - pronunciassero questa parola.
martedì 8 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
Si pronuncia «laghielo», si scrive «lagyelo». È una parola
tibetana. Significa «gli dei sono stati clementi».
Io mi sento tibetano, perché la mia cultura, come la
loro, vive di montagna. Anche Milarepa, che è stato
il più grande poeta della montagna, era tibetano.
«Lagyelo» è
la parola con cui festeggiavo i miei ritorni dalle cime dell’Himalaya.
Perché solo gli dei possono accettare che qualcuno
salga nel loro regno.
Vorrei che tutti gli atleti ai prossimi Giochi di Pechino - o almeno (...)

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> LAGYELO. PER IL TIBET, UNA PAROLA. .... A Seattle, il leader spirituale tibetano ha sottolineato che la spinta del presidente cinese Hu Jintao verso "una società armoniosa" mostra che il partito comunista cinese è "in uno stato di trasformazione". "Presto o tardi, il partito comunista cinese dovrà accettare la realtà e agire di conseguenza" verso il Tibet, ha detto ancora il Dalai Lama, secondo il quale la Cina merita di poter diventare una superpotenza ma al momento manca di "autorità morale"

lunedì 14 aprile 2008

Il premio Nobel ha precisato di non essere coinvolto direttamente

Tibet, Dalai Lama: ’’Contatti in corso con la Cina’’

Il leader tibetano in esilio in visita a Seattle: "Vanno avanti da qualche giorno in piena segretezza, non voglio speculazioni". E sottolinea: "Presto o tardi il partito comunista cinese dovrà accettare la realtà e agire di conseguenza". L’apertura di un dialogo è una delle principali richiese dei governi occidentali

Washington, 14 apr. (Adnkronos) - Il Dalai Lama (nella foto) ha rivelato che vi sono contatti in corso fra la Cina e suoi rappresentanti. "Alcuni sforzi" sono in corso ha detto il leader tibetano in esilio durante la sua visita a Seattle, negli Stati Uniti. "Da qualche giorno stanno andando avanti" - ha aggiunto il premio Nobel per la Pace -"sono ancora in piena segretezza, non voglio speculazioni". Il Dalai Lama non ha fornito altri dettagli, ma ha precisato di non essere coinvolto direttamente.

L’apertura di un dialogo fra il Dalai Lama e la Cina è una delle principali richiese dei governi occidentali e dei sostenitori della causa tibetana. Pechino ha finora accusato la "cricca" del Dalai Lama di aver organizzato le recenti proteste a Lhasa.

A Seattle, il leader spirituale tibetano ha sottolineato che la spinta del presidente cinese Hu Jintao verso "una società armoniosa" mostra che il partito comunista cinese è "in uno stato di trasformazione". "Presto o tardi, il partito comunista cinese dovrà accettare la realtà e agire di conseguenza" verso il Tibet, ha detto ancora il Dalai Lama, secondo il quale la Cina merita di poter diventare una superpotenza ma al momento manca di "autorità morale"


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