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Pianeta Terra. Olimpiadi 2008....

LAGYELO. PECHINO 2008: PER IL TIBET, UNA PAROLA. Con una parola si può fare molto. Un appello di Reinhold Messner - a cura di pfls

Vorrei che tutti gli atleti ai prossimi Giochi di Pechino - o almeno tutti quelli che saliranno sul podio - pronunciassero questa parola.
martedì 8 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
Si pronuncia «laghielo», si scrive «lagyelo». È una parola
tibetana. Significa «gli dei sono stati clementi».
Io mi sento tibetano, perché la mia cultura, come la
loro, vive di montagna. Anche Milarepa, che è stato
il più grande poeta della montagna, era tibetano.
«Lagyelo» è
la parola con cui festeggiavo i miei ritorni dalle cime dell’Himalaya.
Perché solo gli dei possono accettare che qualcuno
salga nel loro regno.
Vorrei che tutti gli atleti ai prossimi Giochi di Pechino - o almeno (...)

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> LAGYELO. PER IL TIBET, UNA PAROLA. --- PECHINO 2008: LA FIACCOLA NEL XINJIANG. Le autorità cinesi hanno continuato a mantenere il silenzio sul passaggio della fiaccola olimpica dalla tormentata regione del Tibet, teatro nei mesi scorsi di manifestazioni anticinesi sfociate in alcuni casi in violenze. La fiaccola è passata oggi da Urumqui, la capitale della Regione autonoma del Xinjiang, dove rimarrà fino a venerdì prossimo, facendo ipotizzare che raggiungerà il Tibet sabato 21 giugno (Ansa).

martedì 17 giugno 2008

Ansa» 2008-06-17 14:09

PECHINO 2008: LA FIACCOLA NEL XINJIANG

PECHINO - Le autorità cinesi hanno continuato a mantenere il silenzio sul passaggio della fiaccola olimpica dalla tormentata regione del Tibet, teatro nei mesi scorsi di manifestazioni anticinesi sfociate in alcuni casi in violenze. La fiaccola è passata oggi da Urumqui, la capitale della Regione autonoma del Xinjiang, dove rimarrà fino a venerdì prossimo, facendo ipotizzare che raggiungerà il Tibet sabato 21 giugno. Severe misure di sicurezza sono state imposte a Kashgar, la città ai confini con Pakistan ed Afghnaistan dove in passato sono stati attivi gruppi militanti della minoranza musulmana degli uighuri. Nicholas Becquelin, un attivista di Human Rights Watch basato ad Hong Kong, afferma in una email che "nei tre mesi passati un divieto totale è stato imposto alle attività religiose e ai raduni di più persone al di fuori delle moschee controllate dallo Stato, come grandi celebrazioni per i matrimoni (che spesso implicano, danze, musica e preghiere) e ai pellegrinaggi nei luoghi ritenuti sacri dai musulmani". Testimoni riferiscono che posti di blocco sono stati istituiti a tutti gli ingressi della città e che è stato vietato ai non residenti di visitarla nei giorni del passaggio della fiaccola. Le preoccupazioni più serie continuano a riguardare il Tibet, a causa del gran numero di proteste anticinesi dei mesi scorsi. Dall’ India è giunta oggi la notizia che 50 esuli tibetani che partecipavano alla "marcia del ritorno" e che erano intenzionati ad arrivare ai confini con la Cina nel giorno dell’ apertura delle Olimpiadi, l’ 8 agosto, sono stati arrestati.


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