Decisiva la collaborazione con la giustizia della moglie del boss Bidognetti
Blitz contro i Casalesi, oltre 50 arresti
Operazione anti camorra a Caserta: coinvolti personaggi di spicco del clan. I reati: estorsione e traffico di droga
CASERTA - Più di 50 ordinanze di custodia cautelare eseguite, delle 64 emesse, nell’ambito di un’operazione dei carabinieri di Caserta, con la squadra mobile di Caserta e la Dia, contro il clan dei Casalesi nella zona compresa tra Castelvolturno e Villa Literno. Nell’indagine sono coinvolti personaggi di spicco del gruppo camorristico - costituito dai Bidognetti e dai Tavoletta - gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di sostanze stupefacenti e illecita concorrenza. Tra loro il boss Francesco Bidognetti, detto «Cicciotto ’e Mezzanotte». L’operazione «Domizia» è coordinata dalla Direzione antimafia di Napoli. Decisiva la collaborazione con la giustizia della moglie del boss Francesco Bidognetti. Anna Carrino, 47 anni, da alcuni mesi sta collaborando con gli inquirenti.
VIDEOPOKER - Tra le attività criminali dei Casalesi c’è il monopolio della gestione dei videopoker in bar e sale giochi. Gli investigatori hanno ricostruito numerose estorsioni a danno di commercianti e imprenditori del litorale domitio. Nel mirino anche la clinica «Pinetagrande» di Castelvolturno. Alla concorrenza illecita si dedicava secondo l’accusa soprattutto il gruppo dei Tavoletta. Il gruppo aveva acquisito una società, divenuta poi, grazie a minacce e intimidazioni nei confronti dei concorrenti, l’unica referente sul litorale domiziano per la fornitura delle apparecchiature. Coinvolte nell’indagine anche una donna e sua figlia, titolari della ditta. Il 7 giugno 2005 carabinieri e polizia di Caserta fecero scattare una prima operazione eseguendo 40 ordinanze della Dda di Napoli nei confronti di altrettanti affiliati al clan per il reato di estorsione aggravata.
DROGA - L’altro filone investigativo ha riguardato il traffico di droga affidato dal clan ad alcuni affiliati specializzati. In questo ambito sono stati scoperti e arrestati i presunti responsabili di alcuni omicidi e tentati omicidi, e sono stati catturati tre latitanti di spicco: Aniello Bidognetti, figlio del capo clan Francesco, Giuseppe Setola e Francesco Di Maio. Arrestati anche i pregiudicati Alessandro Cirillo e Francesco Cerullo, per favoreggiamento. Gli investigatori hanno quindi ricostruito alcuni episodi criminali riconducibili alla faida scoppiata tra gli uomini di Bidognetti e i Tavoletta-Cantiello per il predominio sul territorio. Ai Bidognetti sono addebitate aggressioni armate e pestaggi nei confronti di pregiudicati dediti a furti e rapine.
OMICIDIO - Le indagini, affidate ai pm Francesco Curcio e Marco Del Gaudio, sono scattate all’inizio del 2000, dopo l’omicidio di Luigi Petrella a Castelvolturno. L’uomo fu ucciso perché erroneamente ritenuto dal clan dei Casalesi responsabile della cattura del latitante Giuseppe Dell’Aversano, detto «Peppe ’o diavolo».
* Corriere della Sera, 17 aprile 2008