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POLITICA E MAFIA. Sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria), per accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata.

mercoledì 23 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
Mafia, sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro
Il Governo ha sciolto il consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria) poichè «sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata». Ne dà notizia un comunicato del Consiglio dei ministri.
Nei mesi scorsi il prefetto di Reggio Calabria aveva disposto una commissione di accesso per accertare le eventuali ipotesi di infiltrazioni mafiose nella gestione dell’ente. La commissione di accesso per accertare (...)

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> POLITICA E MAFIA. Sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria), per accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata. ....in Calabria è vera e propria emergenza ed alcuni magistrati impegnati nelle indagini sulla ndrangheta non nascondono la loro preoccupazione temendo altri azioni eclatanti all’interno delle cosche che si contendono il controllo di grandi e piccoli appalti (di Francesco Viviano)

domenica 27 aprile 2008

Indagini a tappeto dopo la scoperta di una microspia nell’ufficio del pm Gratteri Domani proseguirà la bonifica dell’edificio. Si sospetta di un magistrato

-  Reggio Calabria, caccia alla talpa
-  blindato il Palazzo di Giustizia

dal nostro inviato FRANCESCO VIVIANO *

REGGIO CALABRIA - Il palazzo di giustizia di Reggio Calabria dove nei giorni scorsi è stata trovata una microspia nell’ufficio del pm Nicola Gratteri, è sotto strettissima sorveglianza. Entrate ed uscite sono tutte registrate ed anche i sei piani della Procura sono "blindati" con servizi di sorveglianza più accurati del solito. E domani, in un clima già incadescente per i veleni che da anni si registrato dentro il palazzo, i carabinieri del Ros proseguiranno una bonifica che sarà allargata a tutti gli uffici dei pubblici ministeri impegnati in indagini delicate, non solo sulla ’ndrangheta ma anche su mafia e politica.

E, sempre domani, i militari dei Ros andranno a Catanzaro per consegnare le prime indagini sul ritrovamento della microspia e sulle loro ipotesi investigative che, stando ad indiscrezioni, porterebbero proprio dentro il palazzo di giustizia di Reggio Calabria.

Si ipotizza infatti che all’ascolto della microspia piazzata nell’ufficio di Gratteri potesse esserci un uomo che lavora dentro il palazzo, un magistrato, un impiegato oppure un "infiltrato" della ’ndrangheta che raccoglieva informazioni preziose e segretissime.

Che il clima sia incandescente e preoccupante lo hanno confermato già ieri il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso ed il neo procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone che di "talpe" se intende. E’ stato infatti Pignatone, quand’era procuratore aggiunto a Palermo, a coordinare la grande inchiesta sulle talpe alla procura del capoluogo siciliano che ha portato al processo ed alla condanna dell’ex presidente della regione siciliana, Totò Cuffaro, appena eletto senatore della repubblica nella fila dell’Udc.

La divulgazione della microspia in Procura, anticipata ieri mattina da "Repubblica. it", è coincisa con il gravissimo attentato all’imprenditore di Gioia Tauro, Princi, che lotta ancora tra la vita e la morte. L’imprenditore è stato investito dall’esplosione di un’autobomba che era stata collocata nella sua vettura che è stata innescata mentre l’uomo stava per aprire la portiera dell’auto. Ha perso le gambe, le braccia ed anche la vista.

Insomma in Calabria è vera e propria emergenza ed alcuni magistrati impegnati nelle indagini sulla ndrangheta non nascondono la loro preoccupazione temendo altri azioni eclatanti all’interno delle cosche che si contendono il controllo di grandi e piccoli appalti e la gestione del vasto traffico di droga gestito dai calabresi in strettissimi rapporti con i cartelli colombiani.

* la Repubblica, 27 aprile 2008.


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