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Memoria della Liberazione e Costituzione...

25 aprile 2008. ITALIA: LA PAROLA RUBATA. Una sollecitazione (del 2004 e del 2003) ad uscire dal sonnambulismo, oggi e finalmente - di Federico La Sala

"Signore A: QUALCUNO HA VOTATO SECONDO COSCIENZA...; Signor B: DOVEVATE PERQUISIRLI... AVEVO DETTO DI NON PORTARLA IN AULA"!!!
venerdì 25 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Io, da semplice cittadino di una ’vecchia’ Italia, penso che la logica della democrazia sia incompatibile con quella dei figli di "dio" e "mammasantissima" che si credono nello stesso tempo "dio, papa, e re" (non si sottovaluti la cosa: la questione è epocale e radicale, antropologica, teologica e politica - e riguarda anche le religioni e la stessa Chiesa cattolica) si danno da fare per occupare e devastare le Istituzioni! Non si può tornare indietro e dobbiamo andare avanti.... (...)

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> 25 aprile 2008. ITALIA: LA PAROLA RUBATA. ----- Berlusconi: «è l’ora della pacificazione nazionale». Giorgio Bocca: «E’ opportunismo, come Violante. Per questo contestai anche Pertini»(Intervista di Paolo Conti).

sabato 26 aprile 2008


-  Berlusconi: «è l’ora della pacificazione nazionale»
-  «Capire i ragazzi di Salò». Polemiche sull’incontro con Ciarrapico. Bagnasco fischiato a Genova

Giorgio Bocca: «E’ opportunismo, come Violante. Per questo contestai anche Pertini»

di Paolo Conti (Corriere della Sera, 26.04.08)

ROMA - Ha letto le dichiarazioni di Berlusconi sul 25 aprile e i ragazzi di Salò, Giorgio Bocca?

«Non fingiamo di credere che si tratti di un genuino desiderio di ottenere una vera unità nazionale sulla Liberazione. La prova? Dell’Utri che vuole riscrivere i libri di storia»

Allora di che si tratta?

«Pura convenienza politica. Berlusconi ha sdoganato i fascisti portandoli al governo. Fini presiederà la Camera, così pare. E quindi deve giustificarli, questi fascisti, a pieno titolo»

Però il Cavaliere evoca Luciano Violante che, insediandosi alla presidenza della Camera il 10 maggio 1996, chiese di «riflettere sui vinti di ieri» e sulle ragioni di chi si schierò con la Repubblica di Salò.

«Un altro episodio di chiarissimo, evidente opportunismo. Era arrivato alla presidenza di Montecitorio e allora...Mi ricordò De Gasperi che per vincere il referendum istituzionale quasi usò i fascisti contro la monarchia. Siamo alla solita storia. Per opportunismo politico c’è chi viene meno alle ragioni di intransigenza che costituiscono i fondamenti morali di una democrazia. Se non sei più intransigente con chi fino all’ultimo si alleò con i nazisti che sterminarono milioni di ebrei nelle camere a gas... ecco, mi chiedo, con chi sarai in futuro intransigente? E chiedo ancora: quali ragioni di questa gente si devono ancora capire?»

Lei contestò Violante, in quel momento.

«Certo che lo contestai. Lo feci anche con Sandro Pertini quando a non so quale cerimonia si fece salutare da ex fascisti col pugnale alzato. Gli scrissi: "Caro Sandro, sarai anche il presidente di tutti gli italiani. Ma qui sbagli"».

Berlusconi comunque propone un 25 aprile di tutti.

«Scopre l’acqua calda. I primi a provarci furono a Milano Paolo Grassi e Giorgio Strehler il 25 aprile 1945. Organizzarono una festa simile al 14 luglio francese. Ma i fascisti non accettarono. Infatti poco dopo fondarono il Msi: una fiamma che usciva dalla tomba di Mussolini. E qui torniamo all’oggi. Pensiamo a Roma. Berlusconi ha scelto un candidato sindaco che si chiama Gianni Alemanno. Valentino Parlato ha una bella definizione: un fascista al cento per cento. Per di più genero di Pino Rauti, capo di veri terroristi fascisti ».

Allora, per citare le sue parole, possiamo dire che Giorgio Bocca è l’ultimo dei veri intransigenti...

«I miei nemici mi chiamano "l’uomo di Cuneo" per darmi del tetragono testardo conservatore dell’intransigenza partigiana. Mi sta benone. Era il fondamento di "Giustizia e libertà"».


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