CACCIA AL 740
Redditi on line, indaga la procura
Il reato ipotizzato dal pm di Roma
è quello di violazione della privacy
E Ferrero loda Visco: «Solidarietà» *
ROMA La procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi disposta dall’Agenzia delle Entrate. L’inchiesta, al momento contro ignoti, è tesa ad accertare chi ha dato la disposizione ad agire in tal senso. Secondo quanto si è appreso, il reato ipotizzato è quello di violazione della privacy. Ieri l’«allarme privacy» lanciato dal Garante e l’offensiva del Codacons che ha annunciato denunce in 104 procure contro il viceministro uscente dell’Economia Vincenzo Visco. L’intervento del Garante della Privacy, comunque, non ha messo al sicuro le denunce dei redditi 2005 degli italiani da occhi indiscreti.
Nonostante lo stop dell’Authority all’Agenzia delle entrate le dichiarazioni sono ancora in rete grazie ai sistemi di file sharing che consentono la condivisione di file audio, video e appunto dati. Siti come e-mule a limewire, bit torrent o rapidshare permettono di scaricare anche a pagamento le dichiarazioni dei redditi degli italiani regione per regione. Dunque anche nelle poche ore in cui i dati sono rimasti in rete, mercoledì, i più «curiosi» hanno potuto leggerli e magari anche scaricarli sul proprio pc e poi condividerli con altri.
E in una nota Paolo Ferrero di Rifondazione comunista, ministro uscente della Solidarietà Sociale, loda l’iniziativa: «Voglio esprimere la mia piena solidarietà a Vincenzo Visco. Si parla tanto e si denuncia il ruolo della casta e poi alla prima iniziativa concreta che offre trasparenza a tutti i cittadini ecco che arriva l’attacco dei poteri forti. Vergogna».
* La Stampa, 4/5/2008