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TERREMOTO IN CINA. Una forte scossa di magnitudo 7,8 gradi Richter ha colpito il sud-est della Cina ed è stato avvertito da Pechino fino a Shanghai, Taiwan e la capitale thailandese Bangkok - a cura di pfls

venerdì 16 maggio 2008 di Maria Paola Falchinelli
Ansa» 2008-05-16 20:12
CINA, WEN JIABAO: E’ UN’ECATOMBE
Il bilancio delle vittime del terremoto di lunedì scorso è di 22.069 per tutta la Cina. Le persone ancora sepolte sotto le macerie sono circa 14.000. I senzatetto nella zona del Sichuan, secondo il governo locale, sono oltre 4,8 milioni.
Intanto una forte scossa di assestamento a Lixian, nel Sichuan, ha provocato l’ interruzione delle comunicazioni e gravemente danneggiato alcune strade. Secondo alcune fonti sono rimaste sepolte (...)

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> TERREMOTO IN CINA. ---- Una tragedia spaventosa. E il bilancio delle vittime continua a salire... si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare man mano che giungeranno le notizie dai centri che si trovano tra la città di Dujiangyan e la località dove c’è stato l’epicentro del terremoto, Wenchuan. Secondo il ministero per gli Affari civili di Pechino, ci sono vittime in almeno quattro province: Sichuan, Gansu, Yunnan e Chongqing.

lunedì 12 maggio 2008

la scossa si è verificata alle 14:28 locali (le 08:28 italiane)

-  Terremoto in Cina, il governo:
-  «Molte migliaia di vittime»

L’epicentro del sisma di 7,8 gradi Richter nella provincia di Sichuan. Crollano scuole, ospedali, edifici

WASHINGTON - Una tragedia spaventosa. E il bilancio delle vittime continua a salire. Il violento terremoto (magnitudo 7,8 gradi Richter) che ha colpito la Cina sudoccidentale, (guarda la mappa), ha provocato la morte di «migliaia di persone». A riferirlo è il governo. Solo nella provincia del Sichuan, a nord della città di Chengdu, ci sarebbero 7 mila morti. Nella zona sarebbe crollato l’80% degli edifici. Centinaia di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. Nella città di Dujiangyan è crollato un ospedale. Ma hanno ceduto anche scuole, fabbriche, case. L’agenzia "Xinhua" riferisce, in particolare, che ci sarebbero 900 studenti sotto i resti di un liceo a Juyuan: si lavora per tirarli fuori dai detriti. Centinaia di persone sono sepolte sotto le macerie di due fabbriche chimiche crollate a Shifang: c’è stata anche la dispersione di 80 tonnellate di ammoniaca. Seimila residenti nella zona sono stati evacuati E si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare man mano che giungeranno le notizie dai centri che si trovano tra la città di Dujiangyan e la località dove c’è stato l’epicentro del terremoto, Wenchuan. Secondo il ministero per gli Affari civili di Pechino, ci sono vittime in almeno quattro province: Sichuan, Gansu, Yunnan e Chongqing.

APPELLO ALLA CALMA - Dopo il sisma, un appello alla calma è stato lanciato da Wen Jiabao. Il premier cinese, che è subito partito da Pechino per effettuare di persona una serie di sopralluoghi sui siti colpiti, ha definito il terremoto un «disastro». Il presidente cinese, Hu Jintao, ha affermato dal canto suo che verranno assicurati tutti gli sforzi possibili per soccorrere le popolazioni colpite.

IL SISMA - La forte scossa è stata avvertita da Pechino fino a Shanghai, Taiwan e alla capitale thailandese Bangkok (video). L’epicentro del sisma è stato localizzato 92 chilometri a nord-ovest di Chengdu, capoluogo della provincia di Sichuan, a una profondità di 29 chilometri nella crosta terrestre. L’area più colpita dalla scossa si trova sull’estremità orientale dell’altopiano del Tibet, densa di rilievi montuosi. La scossa, che si è verificata alle 14:28 locali (le 08:28 italiane), ha fatto oscillare molti edifici per circa due minuti a Pechino e a Shanghai. Come si legge sul sito dell’Istituo nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma è avvenuto «nella estesa zona di deformazione causata dalla convergenza della placca Indiana verso quella Euroasiatica che si estende dal fronte himalayano fino al deserto di Gobi, circa 2000 km a nord del fronte himalayano. Il terremoto è stato seguito da alcune repliche di magnitudo massima pari a 6.0».

PANICO A PECHINO - Poco dopo il violento sisma, in migliaia si sono riversati in strada a Pechino. Alcuni dei testimoni hanno affermato di essersi sentiti girare la testa e di aver visto oscillare i lampadari. Secondo fonti di stampa, il sistema della metropolitana di Pechino non ha subito conseguenze e negli edifici della capitale cinese non ci sono danni visibili. Intanto, il Centro Sismologico nazionale ha negato formalmente di aver diramato un preallarme per la possibilità che un altro movimento tellurico, d’intensità compresa tra i 2 e i 6 gradi sulla scala aperta Richter, colpisca entro la serata la stessa Pechino. «Non abbiamo lanciato alcun avvertimento del genere», ha puntualizzato un portavoce dell’istituto scientifico.

REGGE LA DIGA DELLE TRE GOLE - Intatta in Cina la colossale Diga delle Tre Gole, ancora in via di completamento, che sorge lungo il corso del Fiume Azzurro, nella non lontana provincia centrale dello Hubei: il peso della massa d’acqua contenuta nel gigantesco bacino del discusso impianto idrico, a detta degli esperti, è tale da accrescere il pericolo di forti attività sismiche nella regione.

UE - La Commissione europea ha intanto fatto sapere di essere «pronta» a fornire assistenza alle vittime del terremoto. «Le prime notizie che giungono da Sichuan sono preoccupanti. Le informazioni di cui disponiamo attualmente sono molto sommarie, ma sembra che il terremoto abbia causato danni sostanziali su un’area considerevole e ci sono testimonianze che parlano della perdita alcune di vite umane», afferma in una nota diffusa a Bruxelles il commissario europeo allo Sviluppo e agli Aiuti Umanitari, Louis Michel. «Se ci fosse biosgno di aiuto - prosegue il commissario - siamo pronti a fornire assistenza».

GLI ITALIANI - Il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Elisabetta Belloni, ha assicurato che stanno tutti bene i circa 30 italiani che si trovavano nella regione del Sichuan. Si tratta di circa dieci residenti e 20 turisti che sono stati rintracciati e contattati anche attraverso una verifica con il presidente dell’associazione di categoria delle agenzie turistiche (Astoi), Roberto Corbella. Naturalmente non si può ancora escludere la presenza di qualche turista isolato vista anche la vastità dell’area colpita dal sisma. L’Unità di crisi rimane in contatto con le autorità cinesi.

* Corriere della Sera, 12 maggio 2008


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