Le ragioni del credere oggi
Il Vescovo e Enzo Bianchi danno l’avvio al festival
di BETTY PARABOSCHI *
La teologia scende nelle piazze, torna alla cittadinanza: lo fa metaforicamente eppure in modo concreto e forte, attraverso un Festival che ha inaugurato la sua prima edizione piacentina. "...ma liberaci dal male", questo il titolo della rassegna organizzata dall’Associazione teologica cittadina in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, il Comune, la Provincia, la regione Emilia Romagna e la diocesi di Piacenza e Bobbio; ma a contribuire sono stati pure Famiglia Cristiana, le edizioni San Paolo, l’associazione "Cenacolo", Scritture, Taschieri arredamenti, la libreria Berti e la tenuta vitivinicola Croci.
«Sono davvero tanti quelli che hanno creduto al progetto» ha esordito Enrico Garlaschelli, presidente dell’Associazione Teologica di Piacenza durante l’inaugurazione che si è svolta in un’affollatissima basilica di S. Antonino, «quello nato dal dialogo delle differenze e dal singolare radicamento della chiesa piacentina nella realtà della città»: chiese e caserme costituiscono la storia di Piacenza ed infatti ieri nella chiesa non mancava nessuno: presenti le autorità militari ed il sindaco Reggi, l’assessore Dosi e don Giuseppe Lusignani della diocesi di Piacenza e Bobbio, il questore Viana e tanti altri. Tanti i cittadini, intervenuti per assistere all’inaugurazione che ha visto protagonista proprio il vescovo della città, Gianni Ambrosio: c’è emozione ma anche tanta soddisfazione per un evento «che ha richiesto fantasia e coraggio nell’organizzazione» ha iniziato monsignor Ambrosio, «una manifestazione in cui la riflessione teologica presenta le ragioni del suo credere proprio nella piazza, illumina il mistero umano ed il senso di Dio».
Ed è forse questo il tratto caratteristico di un festival che si apre «a quelle tematiche antiche ma sempre attuali che sollecitano domande e risposte»: «è interessante la concomitanza creatasi fra la rassegna piacentina ed una mostra parigina che espone 350 opere sulle tracce del sacro nel XX e nel XXI secolo» ha continuato il vescovo, «perché entrambe le iniziative rappresentano un ritorno: nella nostra città, quello di una disciplina,nel passato "regina del sapere" che tuttavia in seguito è stata cacciata dalle università da quelle scienze che essa stessa aveva promosso; nella capitale francese ritorna invece un’arte che nel secolo scorso aveva dovuto interrompere il confronto con il senso della vita, della morte e della trascendenza».
Ma Ambrosio parla anche del male, il tema centrale della rassegna inteso «soprattutto come esperienza umana. Qualcosa che senza dubbio riguarda tutti» ha continuato, «proprio perché, sperimentato nelle sue diverse forme, con la sua abissale enigmaticità, fa parte dell’uomo».
Ed allora ad addentrarsi in questo enigma, che suscita continui interrogativi e «tentativi di risposte rinnovate ma mai soddisfacenti», è Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose e protagonista di una lectio magistralis andata in scena in S. Antonino e che proprio dal titolo della rassegna trae il nome: «nelle Sacre Scritture non troviamo una trattazione sistematica del male, ma una pluralità di visioni» ha spiegato Bianchi, «un interesse che si focalizza sulle vittime e meno sulla sofferenza». Questo il cardine della questione: una liberazione «che è escatologica. Può Dio abbandonare il fedele nella morte? L’invocazione esprime una speranza e richiede una lotta» conclude «ma il protagonista è Dio, mentre il credente deve acconsentire e partecipare».
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Parla Piero Stefani
«La Bibbia: un testo affascinante» *
piacenza - ...ma liberaci dal male: si intitola così il Festival della Teologia piacentino. Ma cos’è realmente il male? «Un’obiezione a Dio e nel contempo il bisogno di riferirsi a lui», risponde Piero Stefani, docente di Filosofia della religione all’università di Ferrara e protagonista oggi di una tavola rotonda con Ricca e Vignolo nell’ambito della rassegna teologica piacentina, «un argomento che contrasta Dio e che proprio attraverso la sua presenza è mostrato».
Ad emergere è dunque un tema «che ha un ruolo significativo nella tradizione cristiana» ed una disciplina, la teologia, che «deve essere riportata in un orizzonte pubblico»; ed in effetti la realtà attuale mostra un interesse progressivo per le questioni filosofiche e religiose: basti pensare al dibattito suscitato dalla questione «Israele, paese ospite della recente Fiera del Libro di Torino, anche se - evidenzia Stefani - le recenti polemiche hanno riguardato le ricadute sull’identità collettiva dell’appartenenza ad una tradizione religiosa. Problema diverso dalla teologia, intesa come una riflessione intellettuale su un dato di fede».
Ma con Stefani il discorso non può che coinvolgere anche la Bibbia, il testo di cui il docente è un accanito studioso e la cui lettura, almeno in Italia, resta sempre un po’ ostica: «E’ ancora così - spiega Stefani - perché la Bibbia fa riferimento ad una comunità di fede e fino al Concilio Vaticano II si pensava fosse necessario il controllo di un magistero mediante». E in effetti la "forma mentis" rimane la stessa: «C’è il disagio di una componente clericale davanti ai biblisti laici - confessa il docente - ma in parte il pericolo è giustificato: chi possiede una formazione catechistica normale trova un linguaggio diverso nella Bibbia e si chiede come si sono formate queste dottrine». Resta comunque l’idea di un testo profondamente affascinante, talvolta giudicato persino pericoloso al punto da essere vietato: se l’immagine della Bibbia al rogo è squisitamente controriformista, non si può dire altrettanto dell’uomo «annegato vicino a Ferrara alla fine dell’Ottocento e non benedetto dal parroco perché in tasca conservava una copia del Nuovo Testamento». Episodi arcani e umoristicamente anacronistici, che tuttavia non scalfiscono, ma anzi rafforzano l’importanza di «un testo sapienziale dell’umanità, un’opera che unisce l’intensità letteraria e poetica alla visione profonda dell’archetipo umano ed alla dimensione fideistica». b.p.
* http://quotidiano.liberta.it/ 17/05/2008