Caro John,
vorrei riportare un po’ di serenità su questo forum. Intanto ti saluto cordialmente. Mi fa piacere che tu scriva sopra queste pagine. Il sito è a disposizione soprattutto degli emigrati, che sono indiscutibilmente la risorsa principale di San Giovanni in Fiore. Senza retorica, mi auguro che le politiche nel nostro paese d’origine, che solitamente chiamo città, ma non per un vezzo, possano limitare il fenomeno migratorio e invertire le tendenza. Spero che ci sia un rientro progressivo degli emigrati, portatori di nuove idee, di democrazia e di belle tradizioni che purtroppo si sono perdute.
Qui, ognuno può dire la sua, come ho spesso sottolineato.
Riguardo alla sparizione della società florense e calabrese, con cui alludo appunto all’emigrazione e alla naturalizzazione di molti rimasti, io non credo che sia impossibile modificarla. Ci stiamo provando, e non virtualmente. Il prossimo 31 maggio sarò a Palmi, dove parlerò della necessità di unire le forze, indipendentemente dai colori politici, per fermare la criminalità, leggi ’ndrangheta, che per esempio ruba il 70% dei fondi per la sanità pubblica. San Giovanni in Fiore è chiusa, invece, in un assistenzialismo perpetuo. E occorre uno sforzo collettivo per uscirne, per cambiare in primo luogo la mentalità e creare lavoro e servizi. Nonostante viviamo fuori sede, continuiamo a proporre a San Giovanni in Fiore, a batterci sul campo per i più deboli, chiedendo legalità, giustizia, trasparenza e politiche sociali efficaci.
Su Vattimo, la sua candidatura a Messina è saltata. Più di qualcuno voleva condizionarlo e subordinarlo alle gerarchie partitiche.
Nessuno, qui, ha intenzione di offenderti. Permettimi di dire soltanto che uno è lo scambio di pareri sulle persone, che può avvenire anche con simpatica ironia, mai irrispettosa; altra è la mera discussione politica.
Ti ringrazio per gli appellativi che mi rivolgi, ma mi ritengo solo un emigrato, come tanti, che proprio non ci sta a vedere San Giovanni in Fiore nell’abbandono e nel silenzio.
Non so se alle prossime elezioni mi presenterò in una qualche lista. Io faccio il giornalista e l’impegno politico diretto mi imporrebbe di rinunciare definitivamente a questo ruolo, se non altro per un minimo di coerenza.
In ogni caso, posso comunque proseguire la battaglia, che non è mia per investitura divina, di democrazia e giustizia. Conto sulla tua partecipazione, anche a distanza, e su quella di tutti gli emigrati.
Ti abbraccio. Con affetto.
emiliano