Forse qualcuno capisce solo oggi che la vecchia Direzione di Crotone guidata da Schael e Pirola aveva dedicato tutte le attenzioni e energie possibili all’ospedale e al distretto di San Giovanni in Fiore. Mi ricordo che almeno una giornata alla settimana abbiamo discusso di esigenze operative e/o scelte strategiche che riguardavano San Giovanni in Fiore; non parlando delle numerose telefonate del Sindaco o dipenente ASL Nicoletti (non si capiva mai in che funzione si rivolgeva a noi) oltre al Presidente della Provincio di Cosenza, Mario Oliverio. Il disegno di integrazione funzionale e dipartimentale con l’ospedale di Crotone era l’unica strada per garantire i servizi e le guardie nel piccolo ospedale della Sila. Anche il progetto della conversione in ospedale riabilitativo e di lunga degenza, con l’ipotesì dell’unità di oncologia e hospice, poteva garantire la sopravivenza della struttura e mantenere il livello occupazionale alto (l’interesse maggiore della politica locale che non del servizio sanitario che senza cambiare alcune cose diventa anche pericoloso, come lo è già per ginecologia che non arriva allo standard delle 200 nascite all’anno). Inoltre era pronto il progetto di telemedicina per la radiologia - un progetto che attraverso una convenzione tra ASP di Cosenza e Crotone si poteva tranquillamente portare a regime senza la pretesa di avere in organico chi sa quanti radiologi. Mi sono anche esposto con l’ex-Assessore Lo Moro per finanziare la messa in sicurezza dell’ospedale di San Giovanni in Fiore - non so che fine ha fatto il progetto dopo che la Regione ci ha mandato via. Speriamo che non si perdino le 3 millioni di Euro destinati su mia richiesta a San Giovanni in Fiore!
Mi ricordo anche le numerose riunioni tenutesi in presenza del DG Schael e/o del DS Pirola o di un suo delegato del SITA a San Giovanni. A quei tempi almeno gli operatori sanitari avevano sperato nel disegno che prevedeva di avvicinare anche il distretto con le attività ambulatoriale all’ospedale nella ex-scuola (gara espletata dall’ASL Magna Grecia di Crotone ma mi sembra non più proseguita dall’ASP di Cosenza). Anche la famosa RSA da costruire e finire con fondi ex-art. 20 era nei piani della gestione Schael; anche su questo fronte non mi sembra che ci stia lavorando. In altre parole forse si può dire che la politica ha ottenuto quello che voleva (rimuovere il DG Schael e agire in casa), ma forse sia loro che la popolazione si rendono conto che per gestire la sanità ci vogliono dei manager e professionsti, ma non dei poltici che mettono mano all’ospedale e al distretto di San Giovanni in Fiore.
Thomas Schael ex Direttore Generale ASL e ASP Magna Grecia di Crotone