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IN PRINCIPIO ERA IL LOGOS. La Memoria, la Filologia e ... la Teologia del "latinorum" e dell’eu-carestia!!!

LA CARESTIA E LA CHIESA CATTOLICO-ROMANA. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4., 1-8). LO SCEMPIO DEL "CORPUS DOMINI". Una nota di don Aldo Antonelli sulla presente *carestia*, umana e teologica - a cura di Federico La Sala

MA CHI E’ IL “PADRE NOSTRO”?! AMORE (gr.: “AGAPE”, gr.: “CHARITAS”, da “charis” da cui anche “eucharistia) O MAMMONA (lat.: “CARITAS”)?!
lunedì 26 maggio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] E mi infonde coraggio e mi dà nuovo ardire ciò che scrive don Paolo Farinella da Genova:
«Nel giorno in cui viviamo Dio in quanto corpo/carne, non possiamo non pensare ed essere uniti e solidali con tutti i corpi/carne dilaniati, squartati, violati, violentati e stuprati nel mondo. Oggi il nostro cuore è accanto ai bambini e alle bambine vittime della pedofilia, di cui si rendono colpevoli anche coloro che dovrebbero maestri e custodi dei corpi indifesi.
Oggi vogliamo essere accanto (...)

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> LA CARESTIA E LA CHIESA CATTOLICO-ROMANA!!! --- Preti o ladri travestiti da samaritani? Lettera aperta al suo vescovo (di don Aldo Antonelli)

sabato 9 gennaio 2016

Preti o ladri travestiti da samaritani? *

      • «Mai siano affariste le Chiese». Mai.
        -  «La redenzione di Dio è gratuita». Sempre.
        -  «Noi sappiamo quello che dice Gesù a quelli che sono causa di scandalo: “Meglio essere buttati nel mare”».
        -  Era il 21 Novembre del 2014 quando Papa Francesco diceva queste parole.
        -  Da allora non solo niente è cambiato tra noi preti, ma alcuni hanno alzato il tiro e.... le pretese!

      • Deluso e ancor più arrabbiato ho scritto al mio vescovo questa lettera aperta.
        -  Aperta perché si sappia.
        -  Aperta perché nessuno chiuda gli occhi.
        -  Aperta perché qualcuno incominci a ribellarsi!

Caro Pietro,

scrivo a te, vescovo di questa diocesi di Avezzano, ma è come se gridassi al mondo intero per denunciare pubblicamente lo scandalo.

Non posso continuare a tacere o a glissare o a far finta che!

Il silenzio si configurerebbe come complicità, se non addirittura come correità.

Edotto dai miei maestri di sempre, don Tonino Bello, secondo il quale “delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini, ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio”, don Mazzolari che amava ripetere che “certi silenzi sono omicidi” e M. L. King il quale confessava: «Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti», ho deciso di denunciare a Lei e alla pubblica opinione l’impudenza vergognosa di sacerdoti che oltre a farsi pagare puntualmente ogni servizio (messe, matrimoni, funerali, battesimi e benedizioni varie), pretendono, da quelle comunità che dovrebbero “servire”, ulteriori corrispettivi per benzina, luce, gas e cellulare!

Noi già portiamo sulle nostre coscienze il peso di un mensile che viene dallo Stato, attraverso l’8 per mille, e che ci degrada a “stipendiati”. Oltre ciò, la stragrande maggioranza dei preti si fa pagare, profumatamente, sotto il falso nome dell’offerta, ogni prestazione; sarebbe come se un funzionario dello stato, nello svolgere le sue funzioni, prendesse soldi anche dai singoli utenti! Il che ci rende ladri!

Ultimamente, si sta diffondendo il malcostume di parroci che pretendono il “rimborso spese”!

Autodegradandosi ancor di più da ladri a tangentisti e pizzettari.

Oggi, con Papa Francesco, un rinnovato Spirito aleggia sul mare tempestoso della storia come aleggiava agli inizi sul caos primordiale; ma questo Spirito Innovatore sembra trovare tra il clero ottusità refrattarie ad ogni impulso di dignità. Sordi e muti, voraci e venali, impietriti dal potere, dall’abitudine e dal danaro, stanno facendo della chiesa una multinazionale dell’abuso e della corruzione.

A voi vescovi spetta il compito di fare pulizia di questa gente, onde evitare che la Chiesa diventi una spelonca di ladri. Meglio una chiesa vuota di preti che una chiesa infestata da ladri travestiti da samaritani.

Sento già la critiche cui andrò incontro con questa mia pubblica denuncia. Soprattutto mi si rimprovererà di non seguire il consiglio evangelico della correzione fraterna, rivolta in privato e al singolo. Ma qui non siamo di fronte ad un’offesa personale che possa essere risolta in una “trattazione” privata. Qui siamo davanti ad un comportamento pubblico e di “ruolo”, che va pubblicamente denunciato!

Risolvere privatamente problemi pubblici è da mafiosi, non da cristiani!

Don Milani, altro maestro del mio sentire, in una lettera del 5 Luglio 1964 a mons. Capovilla scriveva: «Ho sempre pensato che lo stare in silenzio sia un’elevata funzione ecclesiastica. Mi domando solo se sia giusto seguitare a santificarsi nel silenzio quando sul piano terreno questo non fa che aumentare il già tanto profondo sdegno dei poveri verso la gerarchia ecclesiastica. Fino all’anno scorso pensavo che fosse santità. Da qualche tempo in qua temo che sia correità».

Che Dio ti dia luce e coraggio per il necessario tuo intervento.

Aldo Antonelli (prete)

Post Scriptum

Copia di questa lettera la invio, tramite Raccomandata, anche a Papa Francesco, nella speranza che la legga e la prenda in seria considerazione.

*

Aldo Antonelli (9-gen-2016)


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