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Dibattito

Dialogo di un meridionale con un non terrone - di Antonio Bitonti

L’attualità della dialettica fra Nord e Sud è qui affrontata da Antonio Bitonti da una prospettiva trascurata dai media
mercoledì 28 maggio 2008 di Emiliano Morrone
1: Hai sentito dell’omicidio di Verona?
2: Si, ho sentito.
1: Lo sai che il motto di quelle teste vuote “proteggi il tuo simile distruggi il diverso” era diretto, nell’ordine, prima contro i meridionali e poi contro gli extracomunitari?
2: Bene, hanno fatto bene, e poi è giusto, il Sud deve morire.
1: Ma che dici!? Il Sud deve morire e poi lo dici proprio a me che sono meridionale.
2: Ora basta diosanto con l’assistenzialismo: noi vi campiamo.
1: I nostri emigrati hanno fatto un (...)

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"La Monnezza italiana". 5 giugno 2008 di gianpiero tiano e antonio bitonti

giovedì 5 giugno 2008

La dichiarazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, napoletano verace, rilasciata dopo aver letto la relazione della Commissione Parlamentare, commissione che "rappresenta" il Parlamento dunque il popolo italiano, ha suscitato - dicono i giornali - una "polemica" fra il Presidente Napolitano e la Lega Nord.

Così il Capo dello Stato: «Si rileggano il rapporto sui rifiuti. La maggior parte dei rifiuti tossici vengono dal Nord».

Su la Monnezza italiana: << La polemica sui rifiuti provenienti dal Nord non frena il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dopo aver sottolineato mercoledì che i rifiuti tossici finiti in Campania «vengono in gran parte dal Nord», Napolitano ribadisce il concetto e replica all’irritazione della Lega nord spiegando che per trovare riscontri a questa affermazione «basta leggere la relazione della commissione parlamentare». Alcuni esponenti della Lega Nord, hanno interpretato la denuncia del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come un modo per scaricare le colpe dell’emergenza campana dei rifiuti sui «soliti cattivoni del Nord».>>.

Sarebbe interessante capire cosa significhino le parole: "cattivoni del Nord".

Stiamo ai fatti. Dice il Presidente della Repubblica: << "la soluzione all’emergenza va trovata dove il problema è esploso: «Sono venuto per sollecitare soluzioni a Napoli, e non soluzioni al Nord di un problema che è determinato da varie componenti, tra le quali c’è certamente anche quella del traffico di rifiuti tossici dal Nord».>>.

L’ex sindaco di Lecce A. Poli Bortone (Pdl) le ha intese così: «Personalmente mi sono sentita offesa e come meridionale doppiamente offesa, per il fatto che si possa considerare il Mezzogiorno pattumiera d’Italia...: è doveroso che il Governo ne dia spiegazioni in Parlamento».

Sempre dal centrodestra Formigoni ha inteso in quest’altro modo: «le indagini parlamentari» dicono che in Campania, in maniera criminale, piccoli imprednitori del Nord, del Sud e del Centro, da tutta Italia, hanno sversato rifiuti industriali.

Secodo Castelli, invece, Napolitano avrebbe dato la colpa a "i soliti cattivoni del Nord".

Ora, proviamo una analisi di quanto ha detto il governatore della Lombardia: "gli imprenditori di tutta Italia" non "tutti gli imprenditori d’Italia" perchè sarebbe stato lo stesso, perchè il senso che ha "tutti" in questa frase è astratto dalla realtà sociale in maniera indeterminata, è solo un’entità numerica" che nasconde il reale conflitto sociale sottostante. Tra le classi sociali del Nord e del Sud e del Centro Italia. Ma non dice nemmeno: "gli imprenditori di tutta la Campania", perchè è chiaro a tutti che sarebbe impossibile, essendo un numero troppo esiguo gli imprenditori che producono rifiuti tossici in Campania per creare una catastrofe di dimensioni colossali come quella "di Napoli". Nè è oscuro che, sarebbe impossibile circoscrivere il numero astratto a quell’esiguo numero che copre tutto è il Sud. Una cosa è certa. Chi produce inquina; chi brucia crea rifiuti; chi consuma materia prime produce "monnezza" tossica.

E’ una questione velenosamente materiale ed è del tutto conseguente che sia diventata una lacerante questione tra Nord e Sud a livello delle Istituzioni Repubblicane. E cosa c’è dietro questa spaccatura dell’unità nazionale sanzionata dal contrasto tra il Presidente della Repubblica e il viceministro Castelli, e dietro a questo problema materiale dei rifiuti, dietro alla opinione pubblica, se non il conflitto fra due sistemi economici e sociali effettivi sulla Penisola, e quindi fra le classi sociali, fra operai del Nord e del Sud e del Centro Italia, cosa c’è ditero tutto questo: c’è quella che si chiamava prima del NOVECENTO Questione Meridionale?. Un legista direbbe, convintamente, che la meridionale ormai è superata e secco troncherebbe il discroso: la questione settentrinale è la questione attuale, è la questione settentrionale che si ha da risolvere. Se non si risolve, Bossi ha avvisato tutti più di una volta: il popolo è armato e pronto a marciare per la secessione. C’è da chiedersi preoccupati se dica veramente?. Il popolo della lega quanto è preparato e pronto con le armi a combatteere per la secessione? Se fosse pronto vorrebbe dire che è vicina l’ora della secessione del Nord dall’Italia attraverso il federalismo fiscale e del fotticompagno. Berlusconi riesce a far passaer domande come queste come demenziali interrogativi. é una sua ingenita qualità. Dice: Bossi è un burlone, lo dice per celia. Non resta che il problema materiale dei rifiuti. Alcuni pessimisti profetizzano un passaggio di mano dalla Camorra alla Ndrangheta. Ipotesi nefasta ma non impossibile, melgio, probalile. Altamente probabile. In Sila per esempio sarebbe l’ideale: vasto altopiano con larghe fasce seminascoste nelle valli e nelle montagne. In alcune delle quali sono avviate grandi opere di costruzione di discriche pubbliche. Cosa dirà Castelli al sindaco di San Giovanni in Fiore nel 2014 o 2020: che la spazzatura della Sila viene "da tutta Italia", o, che i calabresi come i napoletani, si devono tenere la spazzatura sul territorio? E cosa risponderà il cittadino sangiovannese al nuovo annuncio di Bossi che il popolo del Nord è pronto alla secessione? Secessione! Secessione! Secessione! Separazione, divisione, indipendenza del Sud dal Nord e dal Centro.

antonio bitonti e gianpiero tiano


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