Il capo dello Stato, ricevendo un gruppo di studenti al Quirinale definisce "follia"
l’incendio dell’immondizia. E lancia un accorato appello a cittadini e istituzioni
Napolitano: "Angosciato dai rifiuti
Sostenere sforzi o sarà catastrofe"
E sulla Costituzione: "Giusto riformarne alcune parti, ma con larghe intese"
ROMA - Ha parlato di emergenza rifiuti, questa mattina, Giorgio Napolitano: dicendosi "angosciato" invitando a "sostenere gli sforzi, altrimenti sarà la catastrofe"; e sottolineando la "follia" di chi brucia l’immondizia. Ma nel suo intervento odierno, ricevendo al Quirinale un gruppo di studenti, il presidente della Repubblica ha anche chiesto di "rispettare la Costituzione così com’è"; e della possibilità di cambiarne alcune parti, ma solo con larghe intese.
La tragedia di Napoli. "Sono molto angosciato, vivo questa situazione, come Capo dello Stato e come napoletano, con grande sgomento": queste le parole del capo dello Stato. Che poi ha continuato così: "La cosa peggiore è lasciare accumulare i rifiuti nelle strade, lasciarli marcire e fare la follia di incendiarli. Bisogna sostenere gli sforzi per superare l’emergenza e non chiudersi in una visione ristretta: se tutti dicono i rifiuti non portateli sotto casa mia ma da un’altra parte, ci sarà una catastrofe".
Le riforme istituzionali. Napolitano, pur sottolineando l’assoluta necessità di "rispettare" la nostra Carta fondamentale, ha aggiunto: "La Costituzione nei suoi principi, nei suoi valori, vale così com’è. Ma ci sono norme sull’organizzazione dei poteri e del governo che meritano di essere aggiornate dopo 60 anni. Mi auguro che si faccia con un largo appoggio delle forze politiche".
L’ambiente. Sollecitato anche dalla platea di tutti giovani, accorsi al Quirinale in occasione della Festa di primavera, il presidente della Repubblica si è soffermato anche sui rischi di eccessiva cementificazione del nostro Paese: "Se si pensa che più si costruisce meglio è, allora si rovina l’ambiente".
* la Repubblica, 30 maggio 2008.