È la Festa della Repubblica La Lega non c’è, resta in Padania
Schifani: «maquillage» alla Carta *
È la Festa della Repubblica, e la Lega non c’è. Sessantadue anni fa nasceva, con il referendum, la Repubblica Italiana, «una e indivisibile»: ma i leghisti, nemmeno quelli “di governo” aprtecipamno alla tradizionale parata dei Fori Imperiali a Roma. Non è un’assenza annunciata, nessuno ha detto niente, ma, come fa notare il deputato dell’Italia dei Valoti e portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti, «guardando i servizi televisivi non ho visto nessun ministro della Lega, ma anche leggendo i dispacci di agenzia non trovo traccia della Lega».
Giulietti però vuole risposte: «Si può decidere di andare o non andare - dice a proposito della parata - ma nel caso della Lega la questione è particolarmente delicata perché hanno spesso polemizzato sulla patria, sulla bandiera e sulle grandi feste nazionali, questioni tenute sotto traccia da Berlusconi e Fini perché creano un imbarazzo di tipo istituzionale. Quando il presidente della Camera Fausto Bertinotti - ricorda ancora Giulietti - presenziò alla sfilata del due giugno con la spilletta con il simbolo della pace dicendo che sarebbe stato presente per dovere istituzionale non rinunciando però a segnalare la propria opposizione ad ogni forma di guerra e violenza, si aprì un dibattito ferocissimo, decine di editoriali e speciali televisivi su questo. Voglio capire - conclude - se su questo tema si aprirà una discussione seria, o se la luna di miele prevede anche la censura, l’omissione, il girarsi dall’altra parte».
La Lega non c’era, in compenso Silvio Berlusconi ha approfittato della sfilata per uno show in pieno stile: è in macchina ma cerca il bagno di folla. Così scende e dice alla scorta: «Si va a piedi». Passano 45 minuti prima che concluda la sua personalissima parata sui Fori Imperiali, si fa prendere dall’entusiasmo e dice alla folla: «Risolveremo tutti i problemi».
Soddisfatto della giornata il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che si è complimentato «per la superba prova di entusiasmo, serietà e preparazione dei militari di ogni grado e specialità delle Forze Armate che hanno partecipato alla manifestazione. Dobbiamo essere fieri - ha aggiunto - del legame saldo fra popolo e Forze Armate; una testimonianza di affetto e di apprezzamento che ci stimola a guardare con fiducia verso sempre più ambiziosi traguardi di efficienza e affidabilità del nostro strumento militare. Gli risponde a stretto giro il presidente Napolitano che gli ricorda che, «in piena coerenza con il dettato costituzionale e con le esigenze della complessa fase storica che viviamo» la missione dell’esercito italiano è quella di «ripudiare la guerra con i fatti, lavorando concretamente per costruire la convivenza pacifica tra i popoli, attraverso la sicurezza, la certezza del diritto e un più equilibrato sviluppo mondiale».
Infine, una chicca dal presidente del Senato Schifani. Ha colto l’occasione del 2 giugno per spiegare che c’è bisogno di un’operazione di «maquillage» per la seconda parte della Costituzione «che avvicini di più i cittadini alla politica».
* l’Unità, Pubblicato il: 02.06.08, Modificato il: 02.06.08 alle ore 15.42