SICUREZZA E IMMIGRAZIONE - ANCORA POLEMICHE
"No al reato di clandestinità"
Le Nazioni Unite criticano l’Italia
Alto commissario per i diritti umani:
«Basta con atteggiamenti xenofobi»
GINEVRA. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour ha stigmatizato oggi la «recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione illegale» ed i recenti attacchi contro i Rom.
La Arbour, intervenuta al Consiglio dell’Onu sui diritti umani riunito in sessione a Ginevra, ha affermato che «in Europa, le politiche repressive, così come gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti, contro l’immigrazione irregolare e minoranze indesiderate, sono una seria preoccupazione». «Esempi di queste politiche ed atteggiamenti sono rappresentati dalla recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione illegale e dai recenti attacchi contro i campi rom a Napoli e Milano», ha affermato Arbour.
Parole che sono state accolte con «stupore» dal governo italiano che ha affidato a una nota della Farnesina la risposta. «Esprimere valutazioni premature su proposte che ancora il parlamento italiano non ha discusso - è la posizione del ministero degli Esteri - desta sorpresa, ma non condizionerà il dibattito politico nazionale, che sarà come sempre trasparente e aperto al contributo di maggioranza e opposizione». Anche il ministro leghista della Semplificazione Roberto Calderoli ha replicato all’Onu chiedendo perché non abbia sollevato questo problema in precedenza con gli altri paesi che hanno introdotto il reato di clandestinità. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha invece preferito non commentare l’uno-due di critiche arrivate oggi da Vaticano e Onu, ma si è limitato a ricordare che il ddl «è davanti al Parlamento».
E di certo, quando il provvedimento arriverà all’esame dell’Aula, le polemiche non mancheranno. La maggioranza, Lega in testa, sembra pronta a difendere in Parlamento la norma. Ma dall’opposizione, con il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro, arriva un invito a «rifettere sulle parole di Chiesa e Onu». Analogo consiglio arriva dal segretario dell’Udc Lorenzo Cesa mentre Massimo Donadi dell’Idv osserva che «un giro di vite in Italia sull’immigrazione clandestina è necessario e non più rinviabile» ma bisogna evitare il rischio di «norme demagogiche, roboanti, ma di fatto inapplicabili, come nel caso del reato di immigrazione clandestina».
* La Stampa, 3/6/2008 (7:13)