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EU-ANGELO. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4. 1-8). «Et nos credidimus Charitati...»!!!!

RIFLESSIONI DEL CARDINALE MARTINI SUL "DEUS CHARITAS EST" DELL’EVANGELISTA GIOVANNI, NON SULLA "DEUS CARITAS EST" DI PAPA BENEDETTO XVI. Un’"intervista" (2008) di Zita Dazzi - a cura di Federico La Sala

Un severo ammonimento ai preti: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo. Occorre un vero rinnovamento della mente".
lunedì 3 settembre 2012 di Maria Paola Falchinelli
[...] Un quadro fosco, che il grande biblista, dettaglia, come può solo chi conosce dall’interno i meccanismi di potere della Chiesa: "Purtroppo ci sono preti che si pongono punto di diventare vescovi e ci riescono. Ci sono vescovi che non parlano perché sanno che non saranno promossi a sede maggiore. Alcuni che non parlano per non bloccare la propria candidatura al cardinalato. Dobbiamo chiedere a Dio il dono della libertà. Siamo richiamati a essere trasparenti, a dire la verità. Ci vuole (...)

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> RIFLESSIONI DEL CARDINALE MARTINI SUL "DEUS CHARITAS EST" DELL’EVANGELISTA GIOVANNI, NON SULLA "DEUS CARITAS EST" DI PAPA BENEDETTO XVI. ---- Pare che i vescovi siano sempre più esposti al farsi prefetti di un impero, oltre che apostoli di una chiesa; il papa sempre più monarca assoluto,oltre che papa... Quella unità che dovrebbe essere un valore sacramentale ed evangelico ("fà che siano una cosa sola...") ecco che diventa una soggezione e una schiavitù (di don Aldo Antonelli).

sabato 7 giugno 2008


-  Berlusconi e Benedetto XVI°! *

-  Non cambia niente ma rende evidente tante cose questo incontro mortifero tra una politica genuflessa ed una chiesa imperiale.
-  Si rincorrono a vicenda, si plaudono, si legittimano e si cooptano all’interno di un circuito chiuso in cui la democrazia da una parte e il Vangelo dall’altro sono solo degli optionals: il primo, frutto maturo di una democrazia putrescente e il secondo, espressione muscolare di una chiesa saccente.
-  E’ straordinario come i due "mondi" possano essere stati fotografati con tale proprietà di linguaggio in tempi non sospetti, da "profeti" per molti versi diversi e nella storia distanti.

Vi propongo come meditazione le loro osservazioni.

La Democrazia putrescente

Nel 1840 nel "De la démocratie en Amerique" Alexis de Tocqueville (per la precisione Charles-Alexis-Henri-Maurice Clérel de Tocqueville) scriveva:

"....Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civilità e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri...

Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronisrsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.

Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo".

La Chiesa saccente

David Maria Turoldo, in un libretto che è un gioiello, anzi uno scrigno dhe custodisce delle vere, autentiche perle "Chiamati ad essere", a pagina 66-66 scrive:

"Pare che i vescovi siano sempre più esposti al farsi prefetti di un impero, oltre che apostoli di una chiesa; il papa sempre più monarca assoluto,oltre che papa... Quella unità che dovrebbe essere un valore sacramentale ed evangelico ("fà che siano una cosa sola...") ecco che diventa una soggezione e una schiavitù; e come, in politica, si va verso l’avvento di un unico governo mondiale, così pare che si imponga anche l’avvento di un imperialismo dello spirito...Tanto più che la chiesa (e le chiese, più o meno) si sono spesso affermate quali forze di conservazione delle strutture e delle forme, anziché offrirsi quali energie rivoluzionarie e liberatrici".

....E in un scatto di immagine prefigurativa azzardava, pensando al terzo millennio: "Avremo tempi sempre meno ricchi di fantasia; controllo e burocrazia saranno note dominanti, camicie di forza che tutti indosseremo. Saranno tempi senza estro e anche senza profezia?".

La sua domanda è anche la nostra!

Requescant in pace. Amen.

Aldo [don Antonelli]


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