Firenze Caso Galileo, si riapre la discussione sullo scienziato
Con la Chiesa ci fu «una tragica incomprensione» disse Giovanni Paolo II: un convegno dal 26 maggio farà il punto su una questione tutt’altro che chiusa. Lo inaugurerà il presidente Napolitano
DA FIRENZE ANDREA FAGIOLI (Avvenire, 14.05.2009)
Galileo e la Chiesa: il caso non è chiuso, è ancora discusso. La tensione che si trascina da quattro secoli non sembra del tutto superata nonostante il riconoscimento unanime dell’errore commesso dai giudici nel condannare lo scienziato pisano: conseguenza di una «tragica incomprensione», disse Giovanni Paolo II nel 1992.
Il tormentato ’Caso Galileo’ continua dunque a far discutere, rimanendo, come osserva Paolo Rossi, Accademico dei Lincei, ancora una tra le «questioni più scottanti» non solo della storiografia, ma anche delle ricerche e dei dibattiti filosofici e teologici contemporanei. Ed è in questo contesto che si inserisce il Convegno internazionale di studi «Il caso Galileo. Una rilettura storica, filosofica, teologica», in programma a Firenze dal 26 al 30 maggio, organizzato dall’Istituto Stensen dei gesuiti di Firenze, diretto da padre Ennio Brovedani, ideatore dell’iniziativa.
Primo appuntamento il 26 maggio nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Croce (dove si trova la tomba di Galileo) con la cerimonia inaugurale alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e le ’Lectiones magistrales’ di Paolo Rossi e Nicola Cabibbo (presidente della Pontificia Accademia delle scienze).
«La partecipazione del presidente della Repubblica sottolinea padre Brovedani - rivela che il Quirinale ha colto non solo il valore culturale del convegno, ma anche e soprattutto la sua alta valenza politica. La memoria del passato e la corretta contestualizzazione della vicenda galileiana contribuirà sicuramente a favorire le condizioni per un rapporto di collaborazione e serenità tra la Chiesa e le istituzioni di ricerca, soprattutto nella prospettiva delle complesse e, a volte, inedite problematiche filosofiche ed etiche sollevate dalle prospettive della ricerca bio-tecnoscientifica contemporanea».
Da mercoledì 27 a venerdì 29 il Convegno (che ha ottenuto il consenso e la partecipazione di 18 autorevoli istituzioni, rappresentative di importanti settori della vita culturale e scientifica) proseguirà al Palazzo dei Congressi (iscrizioni su www.galileo2009.org) dove interverranno i massimi esperti e studiosi mondiali della tematica (teologi, storici, filosofi): da George Coyne a Evandro Agazzi, da Nicola Cabibbo a Maurice Clavelin, da Paolo Prodi ad Adriano Prosperi, da Annibale Fantoli a Jean-Robert Armogathe, da Isabelle Pantin a Michele Ciliberto. L’evento finale si terrà sabato 30 a Villa il Gioiello ad Arcetri (Firenze), l’ultima dimora di Galileo, dove Evandro Agazzi, Paolo Galluzzi, Paolo Prodi e Adriano Prosperi si confronteranno sul caso Galileo nella contemporaneità, sui rapporti tra la Chiesa e la ricerca tecnoscientifica.
«Per la ragione moderna la condanna di Galileo conclude padre Brovedani rappresenta indubbiamente una tragedia, in considerazione soprattutto delle profonde lacerazioni che ha generato in molte coscienze. Questo Convegno potrebbe segnare in proposito una svolta storica».