Giordano Bruno può attendere
di Michele Smargiassi (la Repubblica, 28.05.2009)
La Terra, intesa come pianeta, non ha atteso il 31 ottobre 1992, giorno in cui Giovanni Paolo II riabilitò Galileo Galilei, per mettersi a girare attorno al sole: in evidente spregio ai dogmi lo faceva già da quattro miliardi di anni. Quindi non è chiaro quali benefici effetti sul pensiero umano potrebbe avere la riabilitazione di Giordano Bruno, sollecitata (per la verità senza eccessive speranze) dal fisico Nicola Cabibbo, presidente della Pontificia accademia per le scienze, in un’intervista a Famiglia Cristiana.
Le teorie sull’universo e sulla natura dell’uomo del domenicano ribelle, arso sul rogo in Campo de’ Fiori nell’anno del Signore 1600, sono ancora in buona parte indigeribili per la dottrina cristiana; ma è apprezzabile la buona volontà. Del resto, anche Charles Darwin è stato "perdonato" dal Vaticano nel ’96, ma provate a insegnare l’evoluzionismo in certe scuole cattoliche. Senza contare che una netta differenza tra lo scienziato e il filosofo esiste: se nei confronti di Darwin la reazione della Chiesa si limitò ad essere fredda, con Giordano Bruno fu invece molto, molto calda.