BUSH DAL PAPA, POI VOLA IN FRANCIA *
Il presidente americano George W. Bush è arriivato in Vaticano dove lo attendeva il Papa già da qualche minuto. Il Papa e Bush si sono stretti la mano senza nessun inchino da parte del presidente.
"Che onore, che onore, che onore": un Bush felice e emozionato ha così saluto il Pontefice ai piedi della Torre di San Giovanni, scendendo dalla sua limousine nera. Sono state, al momento, le uniche parole che si sono udite. Poi il presidente ha stretto la mano al Papa, così come ha fatto anche la moglie Laura, in completo scuro. A fare il baciamano è stata invece l’ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Santa Sede, la cattolica May Ann Glendon, la sola peraltro, vestita in modo più informale. Un fatto speciale che si aggiunge ad un protocollo tutto speciale è che Benedetto XVI abbia dovuto aspettare qualche minuto il suo ospite. Nell’attesa, il fedele segretario padre George gli ha aggiustato la croce che il pontefice porta al petto.
BUSH-BERLUSCONI, ’SINTONIA TOTALE’
di Fabrizio Finzi
ROMA - ’’Sintonia totale’’ su tutti i principali dossier internazionali, rapporti bilaterali eccellenti e un nodo ancora da sciogliere: la posizione americana sull’entrata dell’Italia nel ’5+1’ (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu piu’ la Germania), il gruppo che sta negoziando sul nucleare iraniano. Questa e’ la sintesi politica della visita di George W. Bush a Roma dove, sia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che il premier, Silvio Berlusconi, hanno potuto presentare al presidente statunitense ’’il nuovo clima’’ dell’Italia, un Paese dove oggi sembra possibile portare avanti scelte bipartisan, almeno in politica estera. Resta pero’ un’ombra da dissolvere per il Governo Berlusconi che forse sperava in qualcosa di piu’ dall ’’’amico’’ George, una presa di posizione piu’ decisa sulla necessita’ di inserire rapidamente l’Italia nel ’5+1’. ’’Sto considerando seriamente questa situazione’’, si e’ limitato a rispondere Bush ad una domanda diretta in proposito passando subito a declinare il credo americano sull’Iran, cioe’ la necessita’ di rafforzare le sanzioni contro Teheran. Aspetto, questo delle sanzioni, assai duro da digerire per l’Italia che, come primo partner commerciale europeo dell’Iran, si troverebbe a sopportare durissimi sacrifici economici. Ma la prudenza di Bush sul tema era gia’ stata in parte metabolizzata dal Governo dopo che Washington aveva ieri frenato sul tema facendo capire che al momento la possibilita’ di vedere Roma dentro il ’5+1’ era ’’poco realistica’’. E soprattutto dopo che questa mattina la Germania ha confermato un ’nein’ senza sfumature al desiderio di Roma. ’’Non ci si poteva aspettare che il giorno dopo il colloquio con Angela Merkel il presidente americano sancisse ufficialmente ed in una conferenza stampa l’ingresso dell’Italia nel gruppo’’, ha spiegato una fonte diplomatica facendo capire che la partita e’ ormai solo a due e sara giocata martedi’ prossimo a Berlino quando il ministro degli Esteri Franco Frattini porra’ la questione sul tavolo del suo collega tedesco Frank Walter Steinmeier. Ma al di la’ dell’ingresso nel ’5+1’ che resta una delle priorita’ della politica estera italiana, la sintonia tra Roma e Washington e’ davvero profonda trainata cosi’ come e’ oggi da Silvio Berlusconi che con Bush ha un feeling davvero straordinario, costruito sin dall’inizio della prima presidenza di George. Se per George W. Bush la visita in Europa ha avuto un sapore di commiato dal vecchio Continente, Silvio Berlusconi e’ all’inizio del suo nuovo mandato a palazzo Chigi. Ed oggi non ha saputo resistere alla tentazione di schierarsi con McCain, seppure a suo modo, con una battuta. ’’Non posso esprimere preferenze riguardo ad un altro Paese dove c’e’ la campagna elettorale, ma voglio esprimere la mia personale preferenza per il candidato repubblicano e per un motivo egoistico: cosi’ non sarei io il piu’ vecchio ai G8, perche’ McCain e’ piu’ vecchio di me di un mese’’, ha detto a villa Madama con accanto un Bush divertito. In ogni caso oggi e’ stata anche l’occasione per presentare all’alleato americano la decisione presa di rendere piu’ flessibile la missione militare italiana in Afghanistan alleggerendo i ’caveat’ e annunciando l’invio di altri carabinieri nel Paese centrasiatico. Un gesto di buona volonta’ che Bush ha gradito: ’’ringrazio il governo italiano per aver annunciato al Parlamento che la restrizione sulle forze in Afghanistan e’ stata rimossa e saranno inviati altri carabinieri per addestrare i poliziotti afgani’’, ha osservato il presidente Usa. Il presidente del Consiglio non ha mancato di confermare pubblicamente la sua vicinanza al presidente Usa uscente. E Berlusconi ha voluto, poco prima della cena conclusiva a villa Madama, esprimergli la sua riconoscenza: ’’Bush e un amico mio personale e un grande amico dell’Italia; ha dato a Roma il privilegio di essere la capitale europea dove e’ venuto piu’ volte onorandoci della sua presenza per ben sei volte’’. Ma non solo: ’’George Bush e’ persona rara, che non mente mai, il cui ’si’ e’ un ’si’ e il cui ’no’ e’ un ’no’’’., ha detto ancora citando il Vangelo.
IL TEMA DELL’IRAN CONTINUA A DOMINARE IL VIAGGIO EUROPEO DI BUSH
Il presidente americano George W. Bush ha proseguito a Roma anche nel suo incontro con Silvio Berlusconi il tema conduttore del suo viaggio finale nel Vecchio Continente: spingere gli alleati europei lungo il sentiero di un inasprimento delle sanzioni verso l’Iran. Un sentiero che richiederà "dure decisioni" soprattutto da parte dei paesi, come l’Italia, che hanno i più stretti rapporti commerciali con Teheran. Una strategia, quella di Bush, che richiede una forte sintonia sulle azioni da prendere se l’Iran, come gli Usa danno per scontato, respingerà anche le nuove proposte del 5+1 che saranno presentate dal negoziatore Javier Solana. In questa situazione un dissidio tra gli alleati europei sulla questione Iran è l’ultima cosa al mondo che Bush in questo momento desidera. E questo spiega la posizione apparentemente contraddittoria assunta dal presidente americano sulla richiesta italiana di entrare a far parte del 5+1, il gruppo di contatto (formato dai cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania) che sta trattando la delicata questione del programma nucleare iraniano. Alla conferenza stampa romana dopo il colloquio con Berlusconi, Bush ha risposto che sta "seriamente considerando" la questione del possibile ingresso italiano nel 5+1 ma è scivolato via più rapidamente possibile dalla domanda, lanciandosi invece in una lunga spiegazione della necessità che la Comunità Internazionale "invii lo stesso messaggio" all’Iran, a prescindere dalla inclusione o meno nel gruppo di contatto. In una intervista al TG1, aveva espresso pochi giorni fa il suo appoggio alla richiesta italiana. Ma dopo il colloquio di Bush con il cancelliere tedesco Angela Merkel (la più decisa avversaria della richiesta italiana) l’umore della Casa Bianca sembra essere decisamente cambiato. Oggi il consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley aveva spiegato che Bush "non ha ancora deciso" sulla richiesta italiana e che per il momento il presidente Usa "é in fase di consultazioni" e che parlerà della questione anche a Parigi e Londra, le prossime tappe del suo viaggio europeo. Bush è stato comunque ben lieto di incassare a Roma anche la disponibilità dell’Italia a modificare il suo contributo in Afghanistan con più flessibilità sulle regole di ingaggio e l’impiego dei Carabinieri per compiti di addestramento polizia. Il presidente Usa ha incassato anche molti complimenti da parte di Berlusconi sul suo ruolo di difensore della libertà e della democrazia nel mondo che ha ricambiato di buon cuore non perdendo occasione per mostrare la sua simpatia personale per il ’ vecchio amico’ Silvio, una stima che lo ha spinto a tornare in Italia a solo un anno dalla sua ultima visita del giugno scorso. In questo suo viaggio di addio all’ Europa Bush ha mostrato una certa tendenza a pensare già al giudizio della Storia, a parlare della sua imminente carriera di pensionato e turista, ad ammettere per la prima volta qualche errore (come il linguaggio troppo aggressivo sulla guerra in Iraq). E anche nella conferenza stampa con Berlusconi vi è stato un momento in cui Bush ha dovuto fare i conti con la precarietà della sua situazione: quando il premier italiano ha dovuto indicare le sue preferenze sul successore del presidente Usa, Berlusconi se l’é cavata con una battuta di spirito indicando McCain perché è più vecchio di lui, anche se di poco. Ma per Bush è stata un inevitabile richiamo al fatto che la gente, in Europa e altrove, guarda già con sempre maggiore interesse alla fine del suo mandato e all’inevitabile cambio della guardia col suo successore alla Casa Bianca.
BUSH INCONTRA NAPOLITANO L’incontro Berlusconi-Bush conclude la giornata cominciata con il colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Qurinale. Nel corso del colloquio nello studio alla vetrata, che è durato 40 minuti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso al presidente George W. Bush la convinzione che nella nuova situazione creatasi con le elezioni di aprile si consoliderà la condivisione degli indirizzi fondamentali della politica estera, anche grazie ad un clima più costruttivo nella vita politica italiana. Il tema prevalente del colloquio ha riguardato la situazione economica internazionale in vista del G8 che si svolgerà in Italia nel 2009. Lo si è appreso al Quirinale. Altri temi trattati: il processo di pace in Medio Oriente e le conclusioni del recente vertice della Fao a Roma. Nell’agenda dei colloqui c’era anche il tema della lotta al terrorismo e al crimine organizzato. Sotto la pioggia, con il traffico in tilt e la contestazione di un piccolo gruppo di dimostranti che cantavano ’Bush go home’, il presidente americano George W. Bush ha cominciato, prima dell’incontro con Napolitano, la sua prima mattinata romana all’American Academy, a Villa Aurelia, dove ha tenuto una tavola rotonda con otto borsisti italiani del programma ’Fulbright Best’. A Villa Aurelia erano presenti, tra gli altri, l’ambasciatore Usa Ronald Spogli, il sindaco di Milano Letizia Moratti, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, l’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo e quello di Poste Italiane Massimo Sarmi. Sugli Stati Uniti d’America c’é "tanta disinformazione e propaganda", - ha detto Bush - ma in realtà "siamo un Paese aperto, solidale, che ha a cuore i destini delle persone". Non é mancato un gesto scherzoso del presidente Usa che, mentre l’ambasciatore Spogli ringraziava il sindaco Moratti, le ha strizzato confidenzialmente l’occhio.
Rivolgendosi ai borsisti italiani che hanno seguito una full immersion di 5 mesi nella Silicon Valley, il presidente ha sottolineato che "la miglior diplomazia dell’America è far venire la gente nel nostro Paese" ad osservare "in prima persona la verità dell’America". La giornata romana di Bush proseguirà con l’incontro a Palazzo Madama, nel pomeriggio con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a cui seguirà una conferenza stampa e una cena. Tra i temi in agenda, l’Afghanistan - sul quale gli Usa chiedono una maggiore disponibilità dell’Italia - e l’Iran. L’Italia chiede di entrare nel ’5 + 1’ (i cinque membri del Consiglio di Sicurezza più la Germania) che negozia sul nucleare iraniano, ma da Berlino, questa mattina, è arrivata la doccia fredda: il no della Germania, da sempre contraria, all’entrata dell’Italia nel gruppo. "Rispetto all’Iran non c’é nessun bisogno di cambiarne il formato", ha confermato Berlino.
BUSH VISITA DUE SALE QUIRINALE, NAPOLITANO ’CICERONE’ Al termine della colazione di lavoro nella Sala degli Specchi, George W. Bush ha chiesto di visitare la parte storica piu’ celebrata del Palazzo del Quirinale. Giorgio Napolitano ha fatto da cicerone, nel suo ’’fluent english’’ accompagnandolo al Salone dei Corazzieri e poi alla Cappella Paolina. Durante il tour, che ha reso visibile la cordiale affabilita’ che si e’ stabilita fra i due presidenti, a Bush sono state mostrate le parti del palazzo che sono tornate a splendere in seguito ai recenti restauri. Nel congedarsi, il presidente americano ha espresso con entusiasmo il suo apprezzamento. ’’E’ stata una visita veramente impressionante e meravigliosa’’, ha detto, secondo quanto riferito.
A PRANZO CON NAPOLITANO, CAVATELLI E MILLEFOGLIE Dopo 40 minuti di colloquio, definito molto cordiale ed affabile, grazie anche alla facilità con cui Giorgio Napolitano si esprime in inglese, George W. Bush è stato accompagnato nella Sala degli Specchi del Quirinale dove è stata imbandita una tavola con 16 coperti. Alla colazione per la parte italiana partecipano tra gli altri l’ambasciatore a Washington Gianni Castellaneta, il consigliere diplomatico del Quirinale Rocco Cangelosi, il capo della Segreteria di Napolitano Carlo Guelfi. La colazione è iniziata davanti a un piatto di cavatelli alla verdura. La seconda portata sarà una lombata di vitello con contorno di melanzane parmigianine e patate novelle. Per il dolce un millefoglie. A tavola sono serviti Fiano di Avellino e Flaccianello della Pieve. Si brinderà con spumante Ferrari.