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EU-ANGELO, BUONA-NOTIZIA. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4. 1-16). «Et nos credidimus Charitati...»!!!!

"DIO NON E’ CATTOLICO". "Dio è al di là delle frontiere che vengono erette". Accorato appello del Cardinale Carlo M. Martini alla Chiesa per una sua rapida e profonda riforma - a cura di Federico La Sala

Sulle riflessioni del card. Carlo Maria Martini raccolte nei “Colloqui notturni a Gerusalemme"
martedì 4 settembre 2012 di Maria Paola Falchinelli
[...] le istituzioni ecclesiastiche "ci servono nella vita, ma non dobbiamo confonderle con Dio, il cui cuore è sempre più largo". Incontrare e (perché no) pregare insieme all’amico di altra religione, dice, "non ti allontanerà dal cristianesimo, approfondirà al contrario il tuo essere cristiano". E invita: "Non aver paura dell’estraneo".
Il grande comandamento invita ad amare l’altro come se stessi. "Ama il tuo prossimo - afferma - perché è come te". Il "giusto" - e in questo caso (...)

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> IL CARDINALI MARTINI E’ GRAVE. Le condizioni di salute dell’arcivescovo emerito di Milano "si sono particolarmente aggravate" (di Zita Dazzi)

venerdì 31 agosto 2012


-  CHIESA

-  E’ grave il cardinale Martini
-  Scola: "Preghiamo per lui"

-  Le condizioni di salute dell’arcivescovo emerito di Milano "si sono particolarmente aggravate",
-  si legge in una nota della Diocesi ambrosiana. Per evitargli sofferenze i medici lo hanno sedato

-  di ZITA DAZZI *

"Le condizioni di salute del cardinale Carlo Maria Martini si sono particolarmente aggravate. L’arcivescovo Angelo Scola invita i fedeli e quanti l’hanno a cuore a pregare per lui in questo delicato momento ". È contenuto tutto nelle poche parole di uno scarno comunicato, diramato in serata dalla Curia di Milano, il senso di quanto sta avvenendo in queste ore all’Aloisianum di Gallarate, la residenza dei padri gesuiti in cui da quattro anni abita il cardinale Martini, 85 anni, arcivescovo emerito di Milano, grande esegeta e studioso di fama mondiale dei testi biblici, teologo ed ebraista, voce inimitabile di un cattolicesimo aperto al rinnovamento pur senza tradire il pensiero ufficiale. L’alto prelato da anni soffre di Parkinson, una malattia che nelle ultime ore lo ha colpito alla respirazione, provocandogli forti attacchi di tosse. Per evitargli dolorose convulsioni, i medici hanno scelto di sedarlo. Al suo capezzale ci sono i nipoti Giulia e Giovanni, che saranno raggiunti domani dalla sorella del cardinale, Maris Martini.

Da anni Martini aveva dovuto rinunciare ai suoi studi biblici nell’amata Gerusalemme, dove si era ritirato nel settembre del 2002, alla fine dei 23 anni di episcopato milanese, proprio per le sue precarie condizioni di salute. Malato da tempo, sette anni fa era dovuto rientrare in Italia per farsi assistere in modo appropriato. Da Gallarate, Martini in questi anni ha continuato a predicare e a studiare, celebrando messa fin a quando ha potuto e ricevendo in visita privata fedeli e cittadini che chiedevano di incontrano.

Alla fine di maggio, quando papa Benedetto XVI è arrivato a Milano per il settimo Incontro mondiale delle famiglie, il cardinale, pur sofferente, sempre più in difficoltà nel parlare e nella deambulazione, aveva deciso di venire nel capoluogo per incontrare personalmente il Pontefice, in quella che con tutta probabilità lui intuiva sarebbe stata l’ultima visita. Dopo quell’ultima uscita pubblica, per Martini sono iniziate le ultime difficili settimane, segnate da crescenti difficoltà respiratorie.

Martini è nato a Torino nel 1927 e aveva manifestato fin da giovane la vocazione. Nel ’44 era entrato in seminario, nella Compagnia di Gesù, cominciando il corso di studi in filosofia e teologia. Nel 1952 era stato ordinato sacerdote, ma le sue doti lo misero presto in evidenza, tanto che già nel ’62 venne chiamato a Roma al Pontificio istituto biblico, nel ’78 è nominato rettore della Pontificia Università Gregoriana. Nel ’79 Wojtyla lo volle sulla cattedra di sant’Ambrogio a Milano, ancora prima di nominarlo cardinale, cosa che avvenne nel 1980. Arrivato giovane e misconosciuto nella Milano del terrorismo e delle contestazioni giovanili, Martini seppe subito farsi conoscere e ascoltare anche da chi non era tradizionalmente vicino alla Chiesa cattolica.

Il torinese Martini riuscì a entrare nel cuore della Milano secolarizzata e sempre più laica istituendo fra le altre iniziative la ’Cattedra dei non credenti’ per dialogare con atei ed esponenti di altre fedi. In uno dei momenti più difficili della storia Repubblica, proprio da lui i terroristi andarono a consegnare le armi. E quello fu forse uno dei primi segnali che la stagione della lotta armata stava per finire.

* la Repubblica, 30 agosto 2012


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