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LA GUERRA DI "FORZA ITALIA" CONTRO L’ITALIA: IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI, ATEI E DEVOTI ...

UNA VERGOGNA PLANETARIA: L’ITALIA E LA SUA COSTITUZIONE OFFESA E FERITA!!! MA CHI E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?! IL PRESIDENTE DI "Forza ITALIA"?! Il vero volto del Cavaliere. Un editoriale di Ezio Mauro del 2008 - a cura di Federico La Sala

L’uso esclusivo delle istituzioni e della norma, porta fatalmente il Premier ad un conflitto con il Capo dello Stato, garante della Costituzione.
martedì 25 gennaio 2011 di Maria Paola Falchinelli
[...] Con ogni evidenza, per l’uomo che guida il governo non è sufficiente vincere le elezioni, e nemmeno stravincerle: non gli basta avere una grande maggioranza alle Camere, parlamentari tutti scelti di persona e imposti agli elettori, una forte legittimazione popolare, mano libera nel dispiegare legittimamente la sua politica. No. Ancora una volta a Berlusconi serve qualcosa di illegittimo, che trasformi la politica in puro strumento di potere, il Parlamento in dotazione personale, le (...)

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> UNA VERGOGNA PLANETARIA: L’ITALIA E LA SUA COSTITUZIONE OFFESA E FERITA!!! MA CHI E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?! IL PRESIDENTE DI "Forza ITALIA"?! Il vero volto del Cavaliere. ---- L’aveva annunciato nella lettera che ieri aveva spedito al presidente del Senato, Renato Schifani e oggi l’ha fatto. Berlusconi ha ricusato il giudice Nicoletta Gandus chiamata a decidere del processo in cui il Cavaliere e il legale inglese David Mills, sono accusati di concorso in corruzione in atti giudiziari.

martedì 17 giugno 2008


-  La mossa del premier legata alle "manifestazioni di inimicizia di Nicoletta Gandus"
-  La reazione del procuratore della Repubblica Manlio Minale: "Sono solo illazioni"

-  Mills, Berlusconi ricusa il giudice
-  Scontro tra il Cavaliere e i magistrati

-  La reazione dell’Anm: "Chi governa non può denigrare le toghe" *

ROMA - Torna lo scontro sulla giustizia. Tornano gli attacchi ai giudici "di sinistra" lanciati da Silvio Berlusconi. Torna la teoria del "complotto" contro il premier ad opera delle toghe. Tornano i magistrati che si vedono attaccati da "invettive tanto veementi quanto ingiustificate".

L’aveva annunciato nella lettera che ieri aveva spedito al presidente del Senato, Renato Schifani e oggi l’ha fatto. Berlusconi ha ricusato il giudice Nicoletta Gandus chiamata a decidere del processo in cui il Cavaliere e il legale inglese David Mills, sono accusati di concorso in corruzione in atti giudiziari. Una mossa, si legge nell’istanza presenta dai legali del premier, legata alla "reiterate manifestazioni di pensiero che appalesano una inimicizia grave" nei confronti di Berlusconi. E nell’istanza si sottolinea anche come il giudice Gandus "appaia tra i soggetti potenzialmente danneggiati nel processo collegato, da cui nasce il presente processo, avendo posseduto azioni Mediaset ed essendo quindi fra quei soggetti che potenzialmente avrebbero potuto costituirsi parte civile".

A ben vedere l’istanza è basata, fondamentalmente, su alcune prese di posizione del giudice su alcuni siti internet contro leggi varate dal precedente governo guidato da Berlusconi. In particolare la Gandus, insieme a uno dei due pm del processo, Sergio Spadaro, "è stata firmataria di un appello contro la decisione del governo Berlusconi di prorogare il procuratore nazionale antimafia".

Un attacco durissimo quello del premier, che non resta senza conseguenze. Per primo reagisce il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Manlio Minale: "Respingo con forza queste illazioni, le indagini sono state condotte nel più assoluto rispetto delle garanzie della difesa e nell’esclusiva ottica dell’accertamento della verità". Poi è la volta dell’Anm che solo pochi giorni fa aveva salutato un "miglioramento" del clima dei rapporti tra politica e magistratura: "Chi governa il paese non può denigrare e delegittimare i giudici e l’istituzione giudiziaria quando è in discussione la sua posizione personale" dicono il presidente del sindacato delle toghe Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini esprimono.

In attesa della prossima udienza prevista per venerdì prossimo, Minale taglia corto: "All’esito di un dibattimento iniziato in data 13 marzo 2007 e prossimo alla conclusione, il tribunale deciderà in ordine alla fondatezza o meno delle accuse". Fatti dunque e non illazioni.

* la Repubblica, , 17 giugno 2008.


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