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"LA SOCIETA’ SPARENTE". L’ANIMA VENDUTA E LA PAROLA RUBATA ...

E’ FINITA LA STORIA. LA NAVE ITALIA AFFONDA E IL PREMIER SI E’ MESSO IN SALVO PER PRIMO!!! Che grande eroismo!!! Sul cavaliere della I-Thailandia, una lettera (2003) di Federico La Sala

martedì 24 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il trucco del
NOME ("Forza ITALIA") è da manualetto del... piccolo
ipnotizzatore e da gioco da baraccone ...politico! E penso
che aver lasciato fare questa operazione, io ritengo,
sia stata la cosa più incredibile e pazzesca che mai un popolo (e
soprattutto le sue Istituzioni e partiti) abbia potuto fare
con se stesso e con i propri cittadini e le proprie cittadine [...]

Sul cavaliere della I-THAILANDIA....
di Federico La Sala *
Caro Direttore,
A (...)

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> E’ FINITA LA STORIA. LA NAVE ITALIA AFFONDA E IL PREMIER SI E’ MESSO IN SALVO PER PRIMO!!! Che grande eroismo!!! ---- Il premier Silvio Berlusconi torna ad attaccare duramente i giudici, raccogliendo fischi e "buuuh" e solo qualche applauso dalla platea della Confesercenti. «I giudici e i pm ideologizzati - è stato l’affondo del presidente del Consiglio - sono una metastasi della nostra democrazia»

mercoledì 25 giugno 2008

Il presidente del Consiglio: «OPPOSIZIONE GIUSTIZIALISTA»

-  Berlusconi: «I giudici sono un cancro»
-  E la Confesercenti fischia il premier

-  Il Cavaliere all’attacco: «I magistrati ideologizzati metastasi della democrazia». E al Pd: «Dialogo finito» *

ROMA - Il premier Silvio Berlusconi torna ad attaccare duramente i giudici, raccogliendo fischi e "buuuh" e solo qualche applauso dalla platea della Confesercenti. «I giudici e i pm ideologizzati - è stato l’affondo del presidente del Consiglio - sono una metastasi della nostra democrazia»

( ■ Il video).

IL GESTO DELLE MANETTE - Prendendo la parola all’assemblea della Confesercenti, Berlusconi ha scelto in un primo momento l’arma dell’ironia per ribadire che ci sono «molti pm che vorrebbero vedermi legato», ovvero in galera, mimando le manette ai polsi. E spiegando che comunque un presidente del Consiglio «ha le mani legate di fronte ad un’architettura che non è quella di uno stato moderno ma è quella di uno stato antico». Poi, però, Berlusconi ha smesso di parlare di «lacci e lacciuoli» nei confronti delle imprese dei cittadini per ribadire il suo attacco ai pm.

I FISCHI - Non appena il Cavaliere ha cominciato a parlare di «giudici ideologizzati» la platea ha iniziato a rumoreggiare. «Vi do un dato - ha spiegato il premier -: dal 1994 al 2006 ci sono stati più di 789 tra pm e magistrati che si sono interessati del "pericolo Berlusconi", per sovvertire la democrazia, non ci sono riusciti e non ci riusciranno. I cittadini hanno il diritto di vedere governare chi hanno deciso, tramite libere elezioni, di scegliere per la guida del Paese». Dalla platea della Confesercenti, a questo punto sono arrivati i fischi. Ai quali Berlusconi ha replicato. «Mi indigna quando qualcuno si lascia trasportare dall’ala giustizialista della magistratura» ha detto il presidente del Consiglio. «Ho anche fiducia nella magistratura, ma dopo un calvario simile in me c’è indignazione» ha aggiunto. «Mi avete invitato voi...» ha anche detto Berlusconi cercando di spiegare più volte il motivo dei suoi attacchi alla magistratura politicizzata.

«OPPOSIZIONE GIUSTIZIALISTA» - Dopo l’affondo sui giudici, Berlusconi ha rivolto dure accuse all’opposizione, colpevole a suo dire di aver voluto spezzare il dialogo. «L’opposizione è rimasta indietro ed è giustizialista» ha detto il premier, spiegando perché a parer suo non è più possibile un confronto con l’altro schieramento. «Quando non capisce e non si unisce a noi per cercare di combattere chi sovverte la democrazia - ha detto - significa che non c’è più possibilità di dialogo, che il dialogo si spezza». Immediata la replica del leader del Pd Walter Veltroni, che ha definito l’intervento del presidente del Consiglio un «imbarazzante comizio».

LA REAZIONE DI ANM - «Gli attacchi ingiustificati rischiano di creare una delegittimazione dell’intera istituzione». Così il presidente dell’Anm Luca Palamara, a proposito delle affermazioni fatte dal presidente del Consiglio sui magistrati. «Parole quali conflitti, opposizione, tregua non appartengono al lessico dell’Anm che viceversa ritiene indefettibile la coesistenza tra poteri dello Stato, nel reciproco rispetto che significa reciproca legittimazione» dice Palamara, che ribadisce che «il tema che interessa i magistrati italiani è il funzionamento del processo» e che per questo le toghe «chiedono alla politica di migliorare il sistema nell’interesse dei cittadini».

* Corriere della Sera, 25 giugno 2008


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