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LE NOVITA’ IN ARRIVO. Dalle Alpi alla Sicilia, ogni mattina l’alzabandiera e il canto dell’inno "nazionale" del Partito-Azienda "Forza Italia"!?!

SCUOLA. IL CALENDARIO SCOLASTICO DEL PROSSIMO ANNO, 2008-2009. Inizio e fine delle lezioni, vacanze e "ponti". Una sintesi di Salvo Intravaia - a cura di Federico La Sala

Negli allegati (dello spazio "Forum") il calendario del 2010-2011, per tutte le Regioni di Italia (e altri materiali).
martedì 1 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO. Chi lo ha fatto e continua a farlo illegalmente ("istituzionalmente") è solo un mentitore e un golpista!!!

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COMUNICATO DI PIENA E TOTALE SOLIDARIETA’ AL LICEO CLASSICO "MANZONI" DI MILANO:
"NON MI SENTO ITALIANO"
BUFERA SUL CINEFORUM
APPELLO (...)

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> SCUOLA. IL CALENDARIO SCOLASTICO DEL PROSSIMO ANNO, 2008-2009. --- "No ai tagli e al maestro unico" . Questa volta le maestre proprio non ci stanno.

lunedì 15 settembre 2008

Nastro scuro al braccio in tutta Italia contro la riforma Gelmini A Firenze, in alcuni plessi, le insegnanti accolgono gli alunni interamente vestite di nero "No ai tagli e al maestro unico" La protesta delle maestre in lutto Il ministro: "E’ vergognoso strumentalizzare i bambini per cavalcare proteste politiche" *

ROMA - Questa volta le maestre proprio non ci stanno. E in tutta Italia il primo giorno di scuola decidono di protestare contro la riforma Gelmini, silenziosamente, con un nastro nero legato al braccio, in segno di lutto. Se a Firenze i bambini di alcune scuole materne ed elementari hanno trovato gli insegnanti vestiti completamente di nero, a Roma prof e genitori hanno deciso di occupare un istituto. Pronta la risposta del ministro: "E’ vergognoso strumentalizzare i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche".

Tutti in nero a Firenze. Vestite a lutto contro la riforma Gelmini le insegnanti della scuola pubblica materna Andrea del Sarto, la scuola dell’infanzia Giotto e la scuola primaria Capponi a Firenze. Le maestre hanno atteso gli studenti davanti ai plessi scolastici, fuori dal portone con tutto l’abito nero e uno striscione: "No ai tagli, no al maestro unico". Solo nelle prime elementari, all’arrivo a scuola dei piccoli studenti, la protesta è stata più sobria, con le maestre che comunque indossavano qualcosa di nero. Altre forme di contestazione contro la riforma Gelmini sono state annunciate per oggi e i prossimi giorni in tutti gli istituti scolastici che fanno parte del circolo 11 di Firenze.

A Roma scatta l’occupazione. Si protesta attivamente anche nella capitale. Volantinaggi e assemblee alla scuola elementare "Iqbal Masih" di via Ferraironi. Mamme con la maglietta "il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini", striscioni e quella fascia nera al braccio degli insegnanti per sostenere il tempo pieno e dire "no" al maestro unico. Stessa situazione alla succursale di via Balzani, nel quartiere Casilino 23. Come già annunciato, anche qui il primo giorno di scuola è iniziato con la protesta di insegnanti e genitori contro la riforma Gelmini e l’introduzione del maestro unico.

"L’occupazione della scuola inizierà alle 12.30 e andrà avanti per una settimana - ha spiegato l’insegnante Paola De Meo della Iqbal Masih - Questa mattina, come annunciato, abbiamo messo il lutto al braccio, ma entrati in classe l’abbiamo tolto per non impressionare i bambini. Durante il pomeriggio, alla fine delle lezioni che andranno avanti regolarmente, abbiamo organizzato attività, teatrali e musicali nonché informative sul funzionamento delle dinamiche scolastiche, una materia che, purtroppo, non tutti conoscono e per cui non sempre viene compresa l’importanza e il significato delle nostre proteste".

La mobilitazione è stata decisa quasi all’unanimità dal Collegio dei docenti ("ci sono stati un’astenuta e un voto contrario"). Anche alla succursale di via Balzani, alle 8 si è svolto un volantinaggio e alle 8,30 una breve assemblea tra genitori e docenti.

Gli studenti: in mutande con le orecchie d’asino. Anche l’Unione degli Studenti, che all’apertura di questo anno scolastico ha distribuito nelle scuole di tutto il Paese il volantino "Jurassic School. Benvenuti nella scuola del passato" - un testo provocatorio contro i tagli, il voto in condotta e l’abbassamento dell’obbligo scolastico - ha protestato contro i provvedimenti del ministero dell’Istruzione. Dal volantinaggio davanti diverse scuole a striscioni calati in più punti della città (anche al Pincio).

Ma il vero show anti-riforma è iniziato alle 11.30 quando una quindicina di ragazzi si sono presentati davanti al ministero con indosso orecchie d’asino di cartone, capitanati da uno studente in mutande e canottiera a simboleggiare la "povertà della scuola pubblica". Sulle gradinate di viale Trastevere i giovani hanno distribuito il volantino contro "la jurassic school" e allestito un "cimitero della conoscenza" con lumini e libri di testo sparpagliati sulle scale. I ragazzi hanno poi srotolato uno striscione con su scritto "Non è che l’inizio. Mobilitazione studentesca nazionale 10 ottobre ’08" per lanciare la data di mobilitazione del prossimo mese che vedrà iniziative su tutto il territorio nazionale.

Le reazioni politiche. E contro la protesta di insegnanti e genitori si schiera subito il mondo politico di centrodestra. A partire, ovviamente, dal ministro accusa i maestri che si sono presentati a scuola listati a lutto e dice che è "vergognoso strumentalizzare i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche. Per tutti i bambini - precisa Gelmini - il primo giorno di scuola è una festa, un momento di gioia e allegria, non certo un’occasione per terrorizzarli. La scuola non può essere utilizzata come un luogo di battaglie politiche" conclude il ministro.

"I dirigenti e i docenti" che oggi hanno festeggiato in lutto il primo giorno di scuola "sbagliano e abusano del loro potere" commenta l’assessore alle politiche scolastiche del Comune di Roma Laura Marsilio. "Sono dei dipendenti ministeriali - continua l’assessore - e per questo sono sanzionabili: mi auguro che l’ufficio scolastico provveda in tal senso. Utilizzare le istituzioni per far propaganda politica è un messaggio inopportuno da mandare ai ragazzi.

Per Giovanni Donzelli (An) è "un’iniziativa irresponsabile e diseducativa" che "non danneggia il Governo ma i bambini, che dovrebbero vivere il rientro a scuola con serenità e gioia". "Il primo atto dei maestri è stato quello di una protesta di sinistra" per Alessandra Mussolini, presidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia e segretario nazionale di Azione Sociale-PdL. "I primi giorni di scuola costituiscono per i ragazzi momenti di ansia per il futuro impegno - continua - ci si dovrebbe aspettare da tutti, a partire dagli insegnanti, responsabilità e saggezza. Invece, per privilegiare le polemiche strumentali e faziose è stato mortificato il benessere dei giovani".

Sulla stessa linea d’onda anche Mariella Bocciardo, membro della Commissione Affari Sociali e Parlamentare Infanzia (PdL), che ha definito il gesto ’’imbarazzante e vergognoso". ’’Quest’anno - commenta Bocciardo - grazie alla riforma proposta dal Ministro Gelmini, è iniziata una nuova era per la scuola italiana. Con questi insegnanti, o pseudo tali sarà difficile battere il bullismo".

Dall’altra parte della barricata Silvana Mura, Idv. Per la deputata è vergognoso e preoccupante" il modo in cui "il governo sta demolendo la scuola italiana". E in una nota precisa: "Di fronte ad una riforma che mette in mezzo ad una strada 200 mila precari, che riduce la qualità dell`insegnamento della scuola primaria, che eliminerà inevitabilmente il tempo pieno scaricando ulteriori costi sulle famiglie italiane i docenti hanno tutto il diritto e forse il dovere di protestare per tutelare i propri diritti di lavoratori e il diritto di tutti i bambini di ricevere un insegnamento di qualità".

"Ai maestri e alle maestre che sono andati a scuola con il segno del lutto va tutta la solidarietà attiva dei comunisti italiani" afferma Manuela Palermi, Pdci. E continua: "Il Pdl farà bene a tenere giù le mani dai maestri e dalle maestre, a non minacciarli o ricattarli, e a rispettare la loro protesta se vuole evitare che il malessere profondo del Paese contro i tagli alla scuola non diventi incontrollabile". Il Pdci sarà al fianco degli insegnanti "per respingere le misure della Gelmini".

* la Repubblica, 15 settembre 2008.


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