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LE NOVITA’ IN ARRIVO. Dalle Alpi alla Sicilia, ogni mattina l’alzabandiera e il canto dell’inno "nazionale" del Partito-Azienda "Forza Italia"!?!

SCUOLA. IL CALENDARIO SCOLASTICO DEL PROSSIMO ANNO, 2008-2009. Inizio e fine delle lezioni, vacanze e "ponti". Una sintesi di Salvo Intravaia - a cura di Federico La Sala

Negli allegati (dello spazio "Forum") il calendario del 2010-2011, per tutte le Regioni di Italia (e altri materiali).
martedì 1 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO. Chi lo ha fatto e continua a farlo illegalmente ("istituzionalmente") è solo un mentitore e un golpista!!!

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COMUNICATO DI PIENA E TOTALE SOLIDARIETA’ AL LICEO CLASSICO "MANZONI" DI MILANO:
"NON MI SENTO ITALIANO"
BUFERA SUL CINEFORUM
APPELLO (...)

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> SCUOLA. IL CALENDARIO SCOLASTICO DEL PROSSIMO ANNO, 2008-2009. --- GOVERNO RITIRI DECRETO GELMINI E I TAGLI.

mercoledì 22 ottobre 2008

ANSA» 2008-10-22 10:05

SCUOLA, VELTRONI: GOVERNO RITIRI DECRETO GELMINI E I TAGLI

ROMA - Alle proteste così ampie e diffuse contro la riforma della scuola, il governo dovrebbe "ritirare il decreto Gelmini e le misure con i tagli alla scuola e all’università", dandosi comunque degli "obiettivi di finanza pubblica" che affrontino il problema della diminuzione della spesa. Lo ha detto il segretario del Pd, Walter Veltroni, intervenendo a Radio anch’io.

SACCONI, GIOVANI PRESUNTUOSI, MONDO AUTOREFERENZIALE - Le proteste di questi giorni contro il decreto Gelmini sono guidate da "giovani presuntuosi e politicizzati", frutto di una scuola e di una università "autoreferenziali" nate negli anni Settanta. Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nel corso di VivaVoce su Radio24. Secondo Sacconi le proteste sono dettate dal "pregiudizio: si tratta di minoranze politicizzate, con giovani presuntuosi che talora guidano queste manifestazioni. Presuntuosi perché presumono di avere capito tutto. Sono politicizzati: peccato però che non facciano il loro interesse e quello della loro generazione, che dovrebbe essere quello di contestare una scuola e un’università molto autoreferenziali, rese così dai loro padri" negli anni Settanta, che vi hanno introdotto "una sorta di nichilismo nella nostra società". Secondo il ministro, inoltre, "non è un caso che le maggiori criticità si trovino nel sistema educativo dove c’é una generazione di docenti cinica e autoreferenziale". Bisognerebbe invece preoccuparsi del fatto, conclude, che "in Italia ci si laurea mediamente a 28 anni, ma non in ingegneria, in scienze della comunicazione".


(di Tiziana Caroselli)

ROMA - La miccia l’ha accesa il Governo - prima con i tagli della Finanziaria poi con il decreto che ripristina il maestro unico alle elementari - e ora il mondo dell’istruzione è una polveriera pronta ad esplodere. Partita in sordina, la protesta - alimentata anche dalla rigidità della maggioranza su alcune questioni e da incursioni a gamba tesa come quella della Lega che ha proposto classi "a parte" per gli studenti immigrati - sta dilagando, dalle elementari alle università. E oggi il livello del contrasto si è alzato: a Milano, in uno scontro tra studenti e forze dell’ordine ci sono scappati feriti e contusi. Insomma, dalle scaramucce si rischia di passare al conflitto vero. Una gatta da pelare non da poco per il ministro Mariastella Gelmini che sapeva, sì, di occupare una poltrona scomoda, ma forse non si aspettava che le sue "riforme" avrebbero sollevato un polverone simile. Forse per questo ora, dopo aver parlato fino a ieri di "frange minoritarie" di contestatori, torna sui suoi passi. In un’intervista a un settimanale assicura che le ragioni della protesta le interessano: "So fare autocritica, mi va bene il confronto anche quando è aspro. Sono una donna determinata, non una panzer ottusa". Oggi a dare man forte al ministro Gelmini è sceso di nuovo in campo il Premier, Silvio Berlusconi, puntando l’indice sulla disinformazione - "é una cosa inaccettabile che si strumentalizzino anche i bambini e che su molti mezzi di informazione si dicano tante falsità, come quelle sul tempo pieno" - e sottolineando come "i problemi si risolvono solo in un modo, nel nostro modo, lavorando tutte le ore, tutti i giorni, tute le settimane. Non è andando in piazza per manifestare contro non si sa che cosa o contro le riforme per ammodernare il Paese che si risolvono i problemi".

La situazione è critica e una delegazione di studenti, incontrando stamani a "La Sapienza" di Roma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli ha consegnato una lettera in cui chiede al Capo dello Stato di "prendere posizione, affinché il carattere pubblico della formazione non venga definitivamente dismesso". Il presidente, pur assicurando che l’università "é una priorità del Paese", ha ribadito che la sua funzione "non è politica", promettendo di rispondere ai ragazzi, secondo quanto riferito dal rettore Frati, "con la sua responsabilità morale, nei modi consentiti". Intanto, però, la protesta continua: un centinaio di studenti ha fatto irruzione nel rettorato dell’università di Bologna e poi ha occupato simbolicamente il primo binario della stazione; oltre 40 mila persone hanno sfilato a Firenze ("la ricerca si fa non si distrugge", "Gelmini sei, sei, sei rimandata"); lezioni a singhiozzo in molte scuole superiori e occupazioni in altre a Trieste; occupati anche molti istituti superiori della Capitale dove da oggi fino a giovedì gli insegnanti del I circolo didattico Pietro Maffi simuleranno il modello Gelmini: maestri unici nelle classi con orario ridotto (8.30-12.30); autogestioni e manifestazione a Napoli e, nel pomeriggio, assemblea permanente nella facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II con all’ordine del giorno il blocco della didattica. Se non bastasse il "no" della piazza, contro le politiche scolastiche del Governo si sono scagliati oggi anche il presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, e il settimanale "Famiglia Cristiana". La prima facendo notare al ministro Gelmini che dal prossimo anno la materia dell’istruzione passa alle Regioni e dunque "il piano brutale di tagli che vanno fino al 2011 andavano concordati con i soggetti interessati". Il secondo attaccando la proposta delle classi-ponte per i bambini immigrati: "la mozione della Lega fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione" scrive il settimanale, per il quale "la fantasia padana non ha più limiti, né pudore".


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