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LE NOVITA’ IN ARRIVO. Dalle Alpi alla Sicilia, ogni mattina l’alzabandiera e il canto dell’inno "nazionale" del Partito-Azienda "Forza Italia"!?!

SCUOLA. IL CALENDARIO SCOLASTICO DEL PROSSIMO ANNO, 2008-2009. Inizio e fine delle lezioni, vacanze e "ponti". Una sintesi di Salvo Intravaia - a cura di Federico La Sala

Negli allegati (dello spazio "Forum") il calendario del 2010-2011, per tutte le Regioni di Italia (e altri materiali).
martedì 1 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO. Chi lo ha fatto e continua a farlo illegalmente ("istituzionalmente") è solo un mentitore e un golpista!!!

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COMUNICATO DI PIENA E TOTALE SOLIDARIETA’ AL LICEO CLASSICO "MANZONI" DI MILANO:
"NON MI SENTO ITALIANO"
BUFERA SUL CINEFORUM
APPELLO (...)

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> SCUOLA. IL CALENDARIO SCOLASTICO DEL PROSSIMO ANNO, 2008-2009. ---- Legalità. È questa comunque la nota forte di piazza Navona (di Bruno Gravagnuolo).

mercoledì 9 luglio 2008

Legalità. È questa comunque la nota forte di piazza Navona. Prevedibili i richiami populisti alla Grillo: il tema sarà riuscire a dar loro un’altra forma

Ma sotto il palco «si ritrova» il popolo dell’opposizione

di Bruno Gravagnuolo (l’Unità, 09.07.2008)

Una manifestazione dai due volti, quella di ieri in Piazza Navona. Inevitabilmente del resto. Da un lato un volto più politico, attento a non dividere l’opposizione o a esasperare lo scontro istituzionale. Addirittura all’esordio, Mattia Stella ha voluto esprimere solidarietà umana e politica a Napolitano, Presidente che incarna la Costituzione, a fronte di un premier come Berlusconi. Poi invece il lato satirico, a sfociare nell’«happening», con il collegamento telefonico con Beppe Grillo, che picchia duro su Napolitano «Morfeo» e «topo gigio» Veltroni. Rimbeccato con energia da Furio Colombo che si dissocia sul finale. E che rivendica l’importanza di aver portato al centro della serata i bambini Rom, di cui si vogliono prendere le impronte: una manifestazione a favore dell’opposizione e non contro, per darle più forza, non certo per dividerla. Ma poi quanto a «oltranze», a parte il Ratzinger spedito da Sabina Guzzanti all’inferno, e incalzato da diavoli gay, poca roba, magari discutibile. Il tutto però davanti a un popolo combattivo e composto. Che abbassa le tante bandiere dell’Idv quando il palco glielo chiede (ce ne erano tante anche di Sd e di Rifondazione). E che si «gasa» quando risuonano gli appelli alla «legge eguale per tutti», e a una più forte opposizione. In fondo non è che un esordio, continuiamo la lotta: questo il senso. Mentre in tante città d’Italia va in scena qualcosa di analogo. Milano, Torino, Genova, Brescia, Siena e tante città dell’Emilia, che rispondono ai richiami dei tanti blog, fra i quali quello di Nando Dalla Chiesa.

Che significa tutto questo? Che il popolo dell’opposizione c’è, e ha voglia di battersi. E che tuttavia forse non ha ancora «carburato», per mancanza di guida politica, e «continuità di gioco». Le cose migliori - a parte il Colombo che si dissocia dagli attacchi a Napolitano e invita dar battaglia capillare sulla legalità - sono in quel che affiora all’inizio. Nella falsariga ideale, che è già un filo conduttore importante per l’opposizione in fieri. E cioè: la legalità non è un «optional moralistico». E le leggi canaglia di Berlusconi, sono esattamente «l’ingombro» che impedisce al Parlamento di affrontare i suoi problemi veri: salari, pensioni, crisi economica, precarietà, emergenze ambientali. Lo ripetono un po’ tutti, da Flores, a Pardi, alla girotondina Laura Belli. E a Di Pietro, nel cui discorso non c’è un filo di polemica né verso Napolitano, né verso il Pd. Solo la rivendicazione di un’opposizione più incisiva e diversa, legittima quindi.

E l’altro tema chiave è questo: la legge eguale per tutti, oltre a fatto di etica civile e dignità, è anche dignità del lavoro. Dignità dei diritti sociali. Democrazia presa sul serio, nelle istituzioni e in economia. Senza arroganze patrimonialistiche, o pervertimenti a misura di «emergenze personali». Per cui, dice Marco Travaglio, per velocizzare la «sicurezza», si tenta di mettere in sicurezza una sola persona: Berlusconi dai suoi processi. Bloccando e vanificando centomila processi! Ecco quindi il circolo virtuoso dell’opposizione civile che si viene facendo e che incalza quella ufficiale: legare la giustizia legale alla giustizia giusta. Al lavoro e all’economia, e alle urgenze del paese. Mortificate dal contenzioso personale del premier, che imprime un marchio privato a tutta la vita del paese. Dalla scelta dei ministri a servizio al sogno di modellare una Costituzione a suo uso e consumo: decisionistica, plebiscitaria. Con Parlamento, e istituti di controllo, svuotati.

E qui ha ragione Pancho Pardi: «questa Costituzione va difesa». Perchè la mira e il sogno di Berlusconi sono chiari: «inaugurare un altro settennato al Colle». Magari scalzando proprio l’attuale Presidente. La cui garanzia - aggiungiamo - non deve essere delegittimata. Per evitare di fare il gioco del Cav.

Per finire una notazione. Era ovvio che invitando Grillo e la sua «retorica» in piazza - accanto a un pezzo di opposizione - ci si poteva aspettare anche l’happening populista. E però quel suo umore antipolitico e sgradevole, circola anche a sinistra e ormai da tempo. Importante è perciò prosciugarlo, e dare ad esso forma politica. Senza mettere la testa sotto la sabbia, in nome di un galateo di cui l’avversario ha fatto sempre strame e con ben altra virulenza. Sicché al popolo dell’opposizione, che nasce e che si ridesta dalla sue delusioni, occorre dare sponde e risposte. Guida politica insomma, senza oscillazioni e retoriche del dialogo che snervano anche le migliori intenzioni. Sì, qualcosa si muove in questo senso, eppur si muove malgrado la sconfitta. E già in Parlamento se ne vedono i frutti, con un atteggiamento più chiaro e fermo su «lodi» e «blocca processi». In fondo è bastato un preannuncio di girotondi per rimettere di nuovo in moto la situazione. Facciamoli girare quei girotondi, fino a coinvolgere altri mondi e altra gente. Dal basso in alto e viceversa. Girare. bene e magari senza bisogno di Grillo.


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