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IN PRINCIPIO ERA IL LOGOS ( la Legge dei nostri Padri e della nostri Madri Costituenti), NON IL "LOGO". Note per un riorientamento antropologico, e teologico-politico....

IL SOGNO "INFANTILE", DEVASTANTE E GOLPISTA, DI "FORZA ITALIA" E DELLA CHIESA "CATTOLICA" E’ FINITO!!! LA COSTITUZIONE ITALIANA E’ GIOVANE E SALDA E, CON LE SUE RADICI DANTESCHE ED ETERNE, NON HA PAURA DELLE SFIDE DELL’AVVENIRE!!! Una nota di Federico La Sala

martedì 11 gennaio 2011 di Maria Paola Falchinelli
LA GRAZIA DEL DIO DI GESU’ E’ "BENE COMUNE" DELL’INTERA UMANITA’, MA IL VATICANO LA GESTISCE COME SE FOSSE UNA SUA PROPRIETA’. Bruno Forte fa una ’predica’ ai politici, ma non ancora a se stesso e ai suoi colleghi della gerarchia. Una sua nota, con appunti
AL DI LA’ DELLA LEZIONE DI PAOLO DI TARSO: "Diventate miei imitatori [gr.: mimetaí mou gínesthe], come io lo sono di Cristo. Vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse. (...)

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> IL SOGNO "INFANTILE", DEVASTANTE E GOLPISTA, DI "FORZA ITALIA" E DELLA CHIESA "CATTOLICA" E’ FINITO!!! ---- VESCOVI IN CAMPO. Bagnasco: "La politica sia trasparente votate contro l’aborto e per la vita".

lunedì 22 marzo 2010

Bagnasco: "La politica sia trasparente votate contro l’aborto e per la vita" *

ROMA - Non ci possono essere "alibi preventivi" o "coperture impossibili" per quei politici o amministratori che rubano, per proprio tornaconto personale, dalla "cosa pubblica", con "grave scandalo dei cittadini comuni". E’ severo il giudizio espresso dal presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco che, aprendo stasera i lavori del Consiglio episcopale permanente, esorta gli uomini di Stato a porre fine "a comportamenti iniqui" e " contiguità affaristiche", e a tornare "sul piano della politica vera". E alla politica arriva anche un’indicazione precisa. La difesa della vita umana, innanzitutto dal "delitto incommensurabile" dell’aborto in tutte le sue forme, è uno dei valori "non negoziabili" in base al quale i cattolici devono votare nelle prossime regionali.

Pedofilia e Chiesa. Nessuna minimizzazione del problema degli abusi sessuali commessi da sacerdoti ma nessuna accusa generalizzata alla Chiesa. Perché la pedofilia è diffusa in molti ambiente e non solo nella Chiesa. "Nel momento stesso in cui sente su di sè l’umiliazione, la Chiesa - spiega Bagnasco - impara dal Papa a non avere paura della verità, anche quando è dolorosa e odiosa, a non tacerla o coprirla. Questo però non significa subire, qualora ci fossero, strategie di discredito generalizzato". I vescovi italiani. continua il cardinale, hanno applicato per tempo le severe norme stabilite dal Vaticano contro i preti pedofili.

Celibato. I vescovi non vogliono "mettere in discussione il sacro celibato che ci scalda il cuore e ispira la vita". E questo nemmeno sull’onda di campagne di stampa che accostano il celibato a problemi che sono ben diversi. "Essere preti - spiega Bagnasco - è qualcosa di più di una semplice decisione morale, ma una risposta d’amore ad una dichiarazione d’amore". Bagnasco si rivolge agli uomini di Chiesa per incoraggiarli: "Siate sereni sapendo che le nostre comunita’ hanno fiducia in voi e vi affiancano con lo sguardo della fede e le esigenze dell’amore evangelico. Il sacerdote non è un disagiato, nè uno scompensato, benchè il clima culturale odierno non faciliti certo la crescita armonica di alcuno. Il sacerdote è un uomo che, non solo nel tempo del seminario, coltiva la propria umanità nel fuoco dell’amore di Gesu’".

Crisi economica. ’’Le crisi non si superano tagliando semplicemente i posti di lavoro e arrendendosi alla logica della remunerazione di breve periodo, ma anzitutto sforzandosi di immaginare il nuovo, ricercando innovazione di prodotto insieme a strategie di sistema, in una parola perseguendo senza ingenuita’ cio’ che da sempre connota il progresso autentico di un’economia’’. Il presidente della Cei torna sulla difficile situazione economica e sulle ricadute occupazioni che comporta. "E’ necessario, all’insorgere delle difficolta’, ricercare un dialogo inesausto tra le parti, ed esplorare tutte le possibili soluzioni, avendo come riferimento costante il vero interesse di quanti formano la comunita’ d’impresa’’.

L’arcivescovo di Genova si sofferma sui ’’casi di suicidi verificatisi negli ultimi mesi tra i lavoratori minacciati dalla crisi, ma anche tra i piccoli imprenditori, in particolare del Nord-est, che nell’impossibilita’ a far fronte agli impegni nei confronti dei propri dipendenti disperatamente non scorgono alternative diverse dal tragico gesto’’. Sono gesti, ha commentato, che dicono che ’’si e’ dinanzi ad una coscienziosita’ tirata allo spasimo, fino ad essere inaccettabilmente indirizzata contro se stessi’’. A subire gli effetti della crisi sono soprattutto i giovani ’’che gia’ costituivano la fascia di popolazione piu’ in sofferenza perche’ meno garantiti e poco sussidiati nel loro tuffo verso la vita’’ e che ’’oggi rischiano di demoralizzarsi definitivamente’’, e i meridionali, che ’’tendono a trasferirsi al Settentrione, ma gia’ e’ iniziato il fenomeno inverso, quello della gente del Sud che, perdendo il lavoro al Nord, torna a casa’’.

* la Repubblica,22 marzo 2010


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