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COSTITUZIONALMENTE, FORMALMENTE E LEGALMENTE, RIPRENDERSI LA PAROLA : ITALIA. LUNGA VITA ALL’ITALIA (Huang Jianxiang)!!!

PER L’ITALIA, PER LA LINGUA DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI, IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE. CONTRO L’OFFESA PIU’ GRANDE, SCIOGLIMENTO DEL PARTITO "Forza Italia" E DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, IMMEDIATAMENTE!!! - A CURA DEL PROF. FEDERICO LA SALA

O vogliamo iniziare il nuovo anno scolastico con l’alzabandiera e il canto dell’inno "nazionale" del Partito "Forza Italia", dalle Alpi alla Sicilia?!!!
domenica 13 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA:
Art. 1.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
(dal sito della PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA, non dal sito della Presidenza del PARTITO-AZIENDA "Forza Italia" del cittadino Silvio Berlusconi!!!).
PER LA COSTITUZIONE. A TUTTI I CITTADINI E A TUTTE LE CITTADINE, A TUTTI GLI STUDENTI E A TUTTE LE STUDENTESSE D’ITALIA... (...)

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> PER L’ITALIA, PER LA LINGUA DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI, IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE. CONTRO L’OFFESA PIU’ GRANDE, SCIOGLIMENTO DEL PARTITO "Forza Italia" E DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, IMMEDIATAMENTE!!! ---- "Salva l’Italia!". S’intitola così la petizione che il Partito Democratico ha promosso e che partirà dal prossimo fine settimana per concludersi il 25 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale indetta dal partito.

lunedì 7 luglio 2008


-  Dal prossimo fine settimana la petizione lanciata del partito democratico
-  Contro le leggi ad personam, ma anche su salari, pensioni, scuola e sanità

-  Pd, via a "Salva l’Italia"
-  Obiettivo 5 milioni di firme

ROMA - "Salva l’Italia!". S’intitola così la petizione che il Partito Democratico ha promosso e che partirà dal prossimo fine settimana per concludersi il 25 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale indetta dal partito.

La petizione ha al centro due questioni: la difesa delle regole democratiche contro le forzature e le leggi sbagliate del governo; la lotta per far ripartire l’Italia, cominciando da stipendi e pensioni. Tra i primi firmatari, giuristi come Barbera, Mancina, Elia, economisti e protagonisti del mondo del lavoro come Ruffolo, Sangalli, Colaninno, Messori, Ichino, Baretta, Musi.

"Salvare l’Italia, non il premier", è il titolo della parte istituzionale. Il Pd indica "problemi e provvedimenti presi a difesa degli interessi privati del presidente del Consiglio e non certo per aumentare la sicurezza. La maggioranza, che ha puntato in campagna elettorale sul tema della sicurezza, oggi taglia drasticamente fondi e uomini e gioca tutto su provvedimenti demagogici e sbagliati, come la raccolta delle impronte dei bambini rom o il reato di immigrazione clandestina". E ancora: "Leggi ad personam e un sostanziale ’azzeramento’ del dibattito parlamentare su una manovra economica improvvisata: questa la miscela avvelenata proposta dal governo e che la petizione vuole battere e fermare".

Ma nella petizione c’è spazio anche per l’emergenza sociale. Si sottolinea "l’incapacità del governo di affrontare i problemi della crisi economica, dell’impoverimento e del reddito di chi vive di salari e pensioni e non arriva più alla fine del mese. Una situazione che il governo ignora, mentre le promesse elettorali vengono clamorosamente smentite. Le tasse, che si diceva di voler abbassare al 40 per cento, cresceranno e resteranno per tutta la legislatura al 42,9 per cento. Mentre per i redditi bassi si inventa la ’carta’ per fare la spesa, finanziata soltanto per il 2008 e con 200 milioni, ovvero due euro al mese per ciascun anziano con pensione inferiore ai mille euro al mese".

Ecco le prime firme: Pietro Ichino, Giancarlo Sangalli, Paolo Nerozzi, Pierpaolo Baretta, Adriano Musi, Giorgio Ruffolo, Achille Passoni, Matteo Colaninno, Annarita Fioroni, Francesco Silva, Claudio De Vincenti, Salvatore Brigantini, Marcello Messori, Franco Bassanini, Massimo Brutti, Leopoldo Elia, Carlo Galli, Carlo Fusaro, Claudia Mancina, Augusto Barbera.

* la Repubblica, 7 luglio 2008.


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