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EU-ANGELO= BUONA-NOTIZIA, PER TUTTI GLI ESSERI UMANI: Deus charitas est (non - enciclicamente e ratzingerianamente - "Deus caritas est", SCV - 2006)!!!

ADAMO ED EVA, MARIA E GIUSEPPE UGUALI DAVANTI A DIO: L’ALLEANZA DI FUOCO. SI’ ALLE DONNE VESCOVO: LA CHIESA ANGLICANA SORPASSA LA CHIESA "CATTOLICA". Il cattolicismo "andropologico" romano è finito - a cura di Federico La Sala

L’antropologia della "sacra famiglia" della gerarchia vaticana è zoppa e cieca: il Figlio ha preso il posto del padre "Giuseppe" e dello stesso "Padre Nostro" e continua a "girare" il suo film pre-evangelico preferito, "Il Padrino"!!!
sabato 12 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
DOPO 500 ANNI, PER IL CARDINALE RAVASI LA PRESENZA DELLE SIBILLE NELLA SISTINA E’ ANCORA L’ELEMENTO PIU’ CURIOSO.
AL DI LA’ DELLA LEZIONE DI PAOLO DI TARSO: "Diventate miei imitatori [gr.: mimetaí mou gínesthe], come io lo sono di Cristo. Vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse. Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo [gr. ἀνήρ (...)

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> ADAMO ED EVA, MARIA E GIUSEPPE UGUALI DAVANTI A DIO: L’ALLEANZA DI FUOCO. --- La Chiesa d’Inghilterra socchiude la porta alle donne vescovo (di Sébastien Martin --"La Croix”).

martedì 13 luglio 2010

La Chiesa d’Inghilterra socchiude la porta alle donne vescovo

di Sébastien Martin

-  "La Croix” del 13 luglio 2010 (traduzione: www.finesettimana.org)

Il sinodo ha respinto un emendamento dell’ala conservatrice, e la legislazione che permetterà di aprire alle donne l’episcopato dovrebbe diventare definitiva entro il 2012. Il lungo e complicato processo democratico della Chiesa d’Inghilterra per autorizzare le donne ad essere vescovo ha appena avuto una svolta. Il sinodo, riunito da venerdì fino ad oggi, ha messo mano ancora ieri alla redazione degli ultimi emendamenti per autorizzare questo cambiamento, ma ormai non c’è più dubbio che nei prossimi anni delle donne diventeranno vescovo. Secondo il calendario di previsione attuale, la legislazione definitiva dovrebbe essere votata nel 2012.

È opportuno innanzitutto ricordare che la Chiesa d’Inghilterra è solo una “provincia” della Chiesa anglicana. L’episcopato è già aperto alle donne in quindici province, e in maniera effettiva in quattro: Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Australia. Negli Stati Uniti, fin dal 1989. La Chiesa d’Inghilterra ha autorizzato l’ordinazione delle donne nel 1992. La discussione riguardante le donne vescovo si pone come conseguenza logica di quel voto, e le discussioni teologiche e legislative sono iniziate formalmente un decennio fa.

Tuttavia, il sinodo attuale ha appena segnato una tappa importate, per due ragioni. Da un lato, si tratta di mettere a punto un testo legislativo quasi finale, che sarà o approvato o respinto, ma quest’ultima opzione sembra molto improbabile. D’altra parte, questo sinodo segna una netta vittoria della tendenza detta “liberale” su quella più “conservatrice”. Concretamente, il sinodo esaminando il testo che apre l’episcopato alle donne, ha appena respinto con pochi voti di differenza un emendamento di conciliazione, che mirava a rassicurare gli oppositori, creando una sorta di struttura specifica per loro.

La proposta era sostenuta dalle due figure di punta della Chiesa d’Inghilterra, il Dr. Rowan Williams arcivescovo di Canterbury, e il Dr. John Sentamu, arcivescovo di York. Preoccupati per l’unità della Chiesa, questi ultimi proponevano che i “conservatori”, nel caso si trovassero in una diocesi sotto l’autorità di una donna vescovo, potessero avere un vescovo uomo a cui rispondere. Ma questo vescovo “parallelo” avrebbe avuto la sua autorità specifica, senza essere sotto la direzione della donna vescovo.

Sabato sera, quando questo emendamento numero 514 è stato sottoposto al voto, la camera dei vescovi e la camera dei laici hanno votato a favore. Ma la camera del clero, il terzo organo legislativo, l’ha respinto di poco, con 90 voti contrari, 85 a favore, e 5 astenuti. Per essere accettato, l’emendamento avrebbe dovuto essere votato dalle tre camere con una maggioranza dei due terzi. In parte, questo voto riflette l’emergere delle donne nel clero della Chiesa d’Inghilterra.

Attualmente, sono 3803 le donne ordinate su un totale di 13580 preti, ossia il 28%. Ed è la “camera del clero” che ha bloccato l’emendamento. In altri termini, le donne stesse hanno rifiutato il compromesso proposto per conciliarsi i “conservatori”. “La Chiesa ha avuto ragione di fare tutto quello che poteva per coloro che trovavano questa decisione difficile, ma noi siamo felicissimi che il sinodo abbia alla fine preso la giusta decisione”, dichiara Rachel Weir, presidentessa del gruppo liberale Women and the Church.

In un processo così complicato come quello della legislazione della Chiesa d’Inghilterra il dibattito non è certo completamente finito. Ieri, il sinodo continuava a dibattere riga per riga la proposta legislativa. Ma praticamente non restano più margini di manovra.

Comunque, il sinodo non ha optato per una posizione radicale. Per far spazio ai conservatori, propone che questi ultimi possano rispondere ad un vescovo uomo. Tuttavia, punto cruciale, la sua autorità sarebbe delegata dalla donna vescovo, e non si tratterebbe di un sistema parallelo. Per i conservatori, è inaccettabile. “Non abbiamo ancora trovato una soluzione”, dichiarano con amarezza il Dr Philip Giddings e il Dr Chris Sugden, due vescovi del gruppo conservatore Anglican Mainstream, che riunisce diverse correnti contrarie alle donne vescovo.

Questo voto pone ormai il rischio di vedere un buon numero di conservatori lasciare la Chiesa d’Inghilterra. Il Dr John Sentamu non nasconde la sua preoccupazione. “Così come il giorno segue la notte, sicuramente avremo delle donne vescovo, afferma in una intervista al Times. Ma questo avverrà in maniera tale che la Chiesa d’Inghilterra resti la Chiesa d’Inghilterra?”

Tuttavia, un portavoce della Chiesa d’Inghilterra sottolinea che è improbabile che coloro che se ne andranno siano numerosi come nel 1992, quando c’è stato il via libera per l’ordinazione delle donne prete. Sono rari infatti coloro che hanno accettato l’ordinazione delle donne, ma rifiutano che esse siano anche vescovo.

Infine il testo, una volta adottato al sinodo, dovrà essere votato da ciascuna delle 43 diocesi (sotto forma di sinodi locali). Basta una maggioranza semplice di 22 diocesi per approvare il testo. La proposta tornerà allora davanti al sinodo della Chiesa d’Inghilterra probabilmente nel 2012, per l’approvazione finale, che deve avvenire con una maggioranza dei due terzi. Solo allora, le prime donne vescovo potranno essere nominate negli anni seguenti.


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