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ITALIA: LA PAROLA - RUBATA!!! Forza ITALIA o "Forza ITALIA"?!?! LA PERVERSIONE DEL LINGUAGGIO... E LA PRESENZA DI "DUE" PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA!!!

A SANDRO PERTINI. RESTITUIRE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL SUO ONORE, LA SUA GLORIA, E IL SUO GRIDO: FORZA ITALIA!!! Messaggio del Presidente Napolitano nel trentennale dell’elezione di Sandro Pertini a Presidente della Repubblica - a cura di Federico La Sala

(...) l’eredità di Sandro Pertini mantiene intatta la sua forza e la sua attualità, soprattutto nell’imprescindibile legame fra politica, giustizia sociale e valori etici (...)
venerdì 11 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] ITALIA: LA PAROLA RUBATA. Forza ITALIA o "Forza ITALIA"?! Questo il problema...
NO CAV - I GIROTONDINI, DI PIETRO, GRILLO E L’ITALIA. SCIOGLIERE IL LEGAME TRA L’ONORE E L’INDECENZA: UN PICCOLO TEST. INVITO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, AL PARLAMENTO E A TUTTO IL POPOLO ITALIANO, A GRIDARE: FORZA ITALIA!!! Lunga vita all’ITALIA!!!
PER L’OFFESA PIU’ GRANDE, SCIOGLIMENTO DEL PARTITO "Forza Italia" E DIMISSIONI IMMEDIATE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, SILVIO BERLUSCONI. [...] (...)

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> A SANDRO PERTINI. RESTITUIRE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL SUO ONORE, LA SUA GLORIA, E IL SUO GRIDO: FORZA ITALIA!!! --- Lodo Alfano, sì dalla Camera. Veltroni: legge ad personam. Di Pietro: è anticostituzionale.

giovedì 10 luglio 2008


-  Lodo Alfano, sì dalla Camera
-  Veltroni: legge ad personam
-  Ora, in fretta, si passa al Senato

La Camera dei Deputati ha approvato il lodo Alfano, con 309 voti favorevoli, 236 contrari e 30 astenuti (i deputati Udc). La norma sospende i processi per le più alte cariche dello Stato. Il provvedimento passa ora al Senato.

Veltroni: legge ad personam Il lodo Alfano «è obiettivamente una legge per una persona». Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, nella dichiarazione di voto. «Se non fosse così il governo avrebbe risposto positivamente all’appello a non avvalersi delle prerogative» contenute nella norma, e cioè l’immunità per le alte cariche dello Stato. Ma non solo: per Veltroni la prova che si tratta di una legge ad personam risiede anche nell’urgenza. «Perchè non è stata scelta una legge costituzionale? Per la necessità di andare velocemente e fare presto, tanto che si è anche fatta un’inversione con il blocca processi». Ma ancor più grave, osserva Veltroni, «è che per fare una norma a favore dei non autosufficienti ci si è messo 6 anni, per questa 48 ore». Insomma, «quando si tratta di questioni che riguardano qualcuno c’è una grande velocità, quando invece riguardano il Paese c’è un’estrema lentezza». «Al governo noi diciamo che se presenterà un provvedimento per salari, stipendi e pensioni noi saremmo disposti ad approvarlo. Quello sì, lo approveremmo in 48 ore». Walter Veltroni chiude così il suo intervento in aula alla Camera sul "lodo Alfano" ribadendo che si tratta di «un provvedimento che riguarda solo gli interessi del presidente del Consiglio», mentre le vere urgenze per tutti gli italiani sono ben altre a partire della «perdita del potere di acquisto».

Casini: riduzione del danno L’Udc «ha operato con la logica della riduzione del danno: la nostra astensione non è solo un contributo alla serenità ma anche un modo per togliere dal dl sicurezza il blocca-processi». Lo ha detto il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, nel corso della dichiarazione di voto. «C’è uno scambio? Tutti lo negano ma io - ha rilevato Casini - non vedo motivo scandalo: è più nobile evitare che 100 mila processi vengano bloccati piuttosto che abbaiare alla luna insultando il Papa e il presidente della Repubblica». Secondo Casini «il Lodo Alfano è la soluzione del problema del premier non certo un contributo a restituire la serenità ai rapporti tesi tra i diversi poteri dello stato. Ma ora che abbiamo risolto le questioni giudiziarie di Berlusconi vogliamo parlare del resto?». Casini ha quindi mandato una stoccata alla Lega: «Cosa pensa chi agitava cappi in quest’Aula e che oggi in un soprassalto di garantismo evoca l’articolo 68 della Costituzione?».

Il leader Udc ha quindi invitato a mettere da parte le polemiche ed affrontare i problemi veri della giustizia, «la celerità dei processi, la riforma del Csm, la riforma della sezione disciplinare»: «Noi siamo pronti e la nostra attenzione è un segnale preciso in direzione di una maggiore serenità ma anche una assunzione di responsabilità perché questo appuntamento non può essere rinviato oltre». «Le forze davvero riformiste - ha concluso Casini - non possono sottrarsi: se non affronteremo questi temi in un chiaro rapporto di collaborazione tra maggioranza e opposizione questa sarà una vittoria di Pirro».

Di Pietro: è anticostituzionale Il lodo Alfano è «immorale» ed è «un pasticcio giuridico che verrà dichiarato incostituzionale dalla Consulta». Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro spiega così «al presidente del Consiglio che non c’è, contumace...», perchè il suo gruppo dice "no". «Per la troppa fregola di difenderla, caro signor presidente del Consiglio contumace - sottolinea Di Pietro nel suo intervento - hanno sbagliato ancora una volta la legge per metterla al riparo». E, a questo proposito, Di Pietro cita Cesare Previti ricordando che la norma creata ad hoc per difenderlo venne dichiarata incostituzionale. «Così lei - prosegue Di Pietro rivolgendosi sempre a Berlusconi - fu costretto a sacrificare il fido Previti». L’ex ministro per le Infrastrutture fa riferimento anche al processo Mills, definendo l’avvocato inglese «complice» e poi «brutto e cattivo comunista», quando ammise di fronte ai magistrati le proprie responsabilità.

Di Pietro non crede, inoltre, che Berlusconi non si avvarrà del lodo Alfano, come ha fatto capire il suo «dipendente parlamentare» Niccolò Ghedini, legale del premier: «Tutto dipenderà da come andrà il processo Mills. Se andrà bene non se ne avvarrà. Altrimenti, suo malgrado, sarà costretto a ricorrervi». «Trovo immorale - afferma il leader dell’Idv - che quattro cittadini italiani possano commettere qualsiasi reato, dalla violenza sessuale, all’omicidio, alla ricostituzione della P2... senza dover rispondere alla legge». Il lodo Alfano, dichiara ancora l’ex pm, «è davvero un pasticcio giuridico visto che il premier non potrà essere processato, ma potrà benissimo essere arrestato, continuando così a guidare il governo, magari dall’Ucciardone». Dopo aver sottolineato quelle che considera le incongruenze e le contraddizioni del testo, Di Pietro se la prende anche con il Pd che, forse, a breve potrebbe anche condividere la nuova formulazione della ’blocca-processì annunciata dal governo in vista dell’esame in Aula di domani del decreto sicurezza. L’Idv invece, conclude, dirà un ’nò convinto ad ogni legge ad personam di questo governo, a cominciare dal lodo Alfano.

* l’Unità, Pubblicato il: 10.07.08, Modificato il: 10.07.08 alle ore 20.46


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