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A "REGIME LEGGERO", FINO ALLA CATASTROFE .... DELLA SCUOLA PUBBLICA E DELLA REPUBBLICA!!!

GELMINI PREPARA IL NUOVO ANNO SCOLASTICO DEL REGIME E PROPONE ZERO IN CONDOTTA PER CHI NON PARTECIPA AL RITO MATTUTINO DELL’ALZA BANDIERA E AL CANTO DELL’INNO DEL PARTITO UNICO "Forza Italia" - a cura di Federico La Sala

lunedì 14 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
Per la cancellazione della parola "PUBBLICA" (con tutte le sue conseguenze) dal Nome del Ministero dell’Istruzione della Repubblica, voto di condotta al Ministro e a tutto il governo del Partito di "Forza Italia": ZERO!!! ASSOLUTAMENTE: PER MALA EDUCAZIONE COSTITUZIONALE!!!.
GIOVANNI MARIA FLICK, A "BALLARO’": UNA LEZIONE DI VITA POLITICA E COSTITUZIONALE ANCORA VIVA !!! Una nota per aiutare il Ministro dell’Istruzione Gelmini a ben ricordare.
ITALIA: LA SCUOLA DELLA REPUBBLICA AL VIA. LE (...)

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> GELMINI PREPARA IL NUOVO ANNO SCOLASTICO DEL REGIME ---- L’Europa contro il crocefisso in aula.Gli studenti plaudono: "Passo avanti", "La scuola laica tradizione italiana".

martedì 3 novembre 2009


-  L’Europa contro il crocefisso in aula
-  Gli studenti plaudono: "Passo avanti"

-  Le associazioni sfidano la Gelmini:
-  "La scuola laica tradizione italiana" *

ROMA Le associazioni degli studenti accolgono positivamente la sentenza emessa oggi dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo con la quale si stabilisce che esporre il crocifisso nelle classi della scuola pubblica è contrario al diritto dei genitori di educare i loro figli secondo le proprie concezioni religiose, oltre che al diritto degli alunni alla libertà di religione.

Se per Stefano Vitale, dell’esecutivo nazionale dell’Unione degli studenti, la posizione dei giudici della Corte europea è «un passo avanti» e va accolta «con favore» perché rispettosa di «una scuola plurale, democratica, laica e interculturale, che non ostacoli la libertà di scelta religiosa e la sensibilità degli studenti», la Rete degli studenti attraverso il suo leader, Luca De Zolt, ribadisce che il crocefisso va tolto delle aule perchè non è «un simbolo propriamente "laico" e giustamente la Corte europea lo a ribadito». Alla Rete degli studenti non è però piaciuta l’affermazione del responsabile dell’Istruzione, per la quale «la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione».

Secondo De Zolt «al ministro Gelmini non importa che nelle scuole attaccare il crocefisso in classe possa produrre crolli strutturali: l’importante è che il crocefisso ci sia». L’associazione si scaglia quindi contro l’operato dell’inquilino di viale Trastevere: «Ma come fa un ministro che ha distrutto scuola e università pubbliche - chiede De Zolt - a ergersi a paladina della cultura italiana? La Gelmini non si pone il problema di un essere un ministro, e quindi del fatto che non dovrebbe pronunciarsi continuamente contro la decisione di questo e di quel Tar, della corte costituzionale, della Corte europea? Non si rende conto di avere un ruolo istituzionale? La Gelmini lo sa che la scuola pubblica aperta a tutti e laica è una tradizione italiana? Perché non difende questa tradizione - conclude il rappresentante degli studenti - trovando le risorse necessarie?».

* La Stampa, 3/11/2009


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