Ansa» 2008-07-14 22:15
GELMINI RISPOLVERA LA CONDOTTA, PRO E CONTRO
ROMA - Prima il grembiule, ora il voto in condotta. Il ministro Gelmini sta pensando di rispolverare vecchi strumenti per riportare sobrietà e disciplina nella scuola e solo aver ventilato la possibilità di questi "ritorni" è stato sufficiente ad accendere vivaci dibattiti. Dopo le polemiche sollevate dalla proposta di mettere tutti in divisa per azzerare le differenze, ora è la volta del "sette" in pagella.
L’idea è stata lanciata dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in un’intervista. "E’ incomprensibile - ha detto dalle pagine del Messaggero - che non si valuti in alcun modo il comportamento dei ragazzi poiché anche la condotta ha la sua valenza e il rispetto delle regole deve avere la giusta considerazione. Stiamo ragionando sull’ipotesi di legare la promozione anche alla valutazione della condotta". Ma già lo scorso aprile Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera, aveva espresso l’intenzione della nuova maggioranza di ripristinare il voto di condotta. Un’ipotesi che ha visto schierarsi fautori e detrattori. D’accordo con la Gelmini sembrano essere i presidi.
"La svalutazione del comportamento degli studenti ha portato risultati negativi sia nella crescita della disciplina degli alunni che nella loro educazione. Ritornare semplicemente al passato è difficile - ha osservato Giorgio Rembado, presidente della Anp - occorre quindi una riflessione e una discussione seria sulla questione, che porti a individuare le modalità più adeguate per ridare peso a questa valutazione aggiuntiva". Di parere assolutamente contrario il Coordinamento genitori democratici secondo il quale il ritorno del 7 in condotta "é improponibile" perché "non è con gli schemi sanzionatori che si risolvono i problemi della scuola". "Si tratta - spiega - di un’idea abbastanza retrò che provocherebbe soltanto spaccature e conflitti. Esiste già una rete che sancisce i diritti e i doveri degli studenti. Non occorrono nuove sanzioni". Concorda con la Gelmini, invece, un’altra associazione di genitori, il Moige che esprime "apprezzamento" per il ripristino di quegli strumenti e di quelle norme "che non solo consentono una valutazione più ampia della crescita e della maturazione dei ragazzi, ma soprattutto mirano a restituire alla scuola l’autorità che merita attraverso l’ordine, la legalità e il rigore".
Aperture dal ministro ombra Mariapia Garavaglia: l’idea di far valere la condotta come criterio di giudizio "può essere un utile terreno di confronto e discussione" ma - fa notare - il punto fondamentale è che sulla scuola "bisogna agire al più presto sul piano finanziario e sulla qualità". E se gli l’Unione degli studenti e la Rete degli studenti parlano di idea "vecchia" e "sbagliata" che "lede lo Statuto degli studenti", Alternativa studentesca ritiene che la disciplina sia, invece "una parte importante della missione educativa". Numerose le prese di posizione dei parlamentari di maggioranza, che danno man forte alla Gelmini ritenendo la proposta di ripristinare il voto in condotta un buon antidoto contro il bullismo, mentre l’opposizione boccia l’ipotesi e invita a occuparsi dei veri problemi della scuola, che sono ben altri, a cominciare dalla penuria di risorse.